Valentino Rossi ha stupito per l’ennesima volta i suoi tifosi: il suo regalo di Natale per tutti i fan del “Dottore” è stato collegarsi in streaming in diretta sul sito Dainese.com e rispondere alle domande degli appassionati. Come sempre quando un campione può interloquire direttamente con i propri tifosi (soprattutto se è dotato di grandi capacità comunicative, come nel caso di Vale), ne è uscito un confronto molto divertente e simpatico, che ha abbracciato tutto, dalle competizioni, al futuro (professionale e no), alla vita personale del Dottore. Per il 2012 il primo desiderio è naturalmente quello di avere una Ducati più competitiva: “Quest’anno è stato un po’ difficile, non ci siamo divertiti tanto neanche noi. Io spero di tornare competitivo in Moto GP per l’anno prossimo e che la nuova Desmosedici vada bene, abbiamo lavorato tanto, ci sono tante idee da provare, ma siamo molto curiosi di vederle in pratica fin dal primo test, a Sepang a fine gennaio. Lì avremo una moto diversa e vedremo se saremo più competitivi”. E come si preparerà Rossi per la seconda stagione in sella a una Ducati? “Fino a gennaio sarò in ferie, ma andrò in palestra a fare un po’ di pesi e di lavoro aerobico, poi running e tanto sport, soprattutto con le moto e le macchine, come i go-kart. Sarà una preparazione anche divertente”. Davvero tante domande sulla sicurezza, argomento tornato di scottante attualità dopo Sepang. Ecco cosa ha detto in proposito il nove volte campione del mondo, non limitandosi alle moto in pista: “La sicurezza ha fatto enormi passi avanti, sia per noi piloti in pista, sia per gli utenti della strada. La situazione è migliorata tanto, dai caschi alle protezioni fino all’airbag, ma il punto principale è che i motociclisti devono stare attenti, perché è pericoloso e le insidie sono tante sopratutto per colpa degli altri. Credo di aver superato il mio limite spesso, a volte in delle gare andate bene, ma qualche volta l’ho superato e sono caduto. Bisogna stare attenti”. Vale non ha ancora voglia di appendere il casco al chiodo: “Il mio sogno in Moto GP è quello di vincere il decimo Mondiale. Prima di diventare un tranquillo 40enne c’è tempo. Mi piacerebbe fare qualche gara in macchina, mi vedo ancora con la tuta addosso. Ho passione per i rally fin da piccolo, perché mio papà Graziano mi ci portava sempre e forse dopo farò qualche gara lì”.



Ma insomma, l’attualità rimane sempre la Moto GP, e quindi era inevitabile che arrivassero alcune domande sulle nuove Crt, che potrebbero essere il futuro delle corse a due ruote (mentre nel presente non è che ci si stia divertendo moltissimo): “Ci piacerebbe continuare a correre con le Moto GP di adesso, che sono supertecnologiche, ma bisognerà correre con moto meno performanti e meno costose, magari però più divertenti da guidare, ci potrebbero essere più lotte. L’auspicio è che la MotoGP torni a farci vedere delle gare come quelle di qualche anno fa. Con le 1000 di cilindrata era più divertente, serviva un’altra sensibilità nel polso, c’era più gusto. Credo che la Crt potrà essere il futuro della moto: sono veloci e cresceranno. Ora non sono ancora troppo competitive, ma potrebbe essere una buona idea per il futuro”. Può forse stupire l’interesse dei tifosi per i caschi di Rossi, ma si sa che il campione di Tavullia ci ha spesso stupito con i suoi “copricapo”; ed è proprio parlando dei caschi che si arriva a Simoncelli: “Fra i tanti caschi usati in carriera, mi piace molto l’ultimo, quello in uso, o quello con la faccia del Mugello del 2008. Userò il casco dedicato al Sic ancora per i test invernali, poi tornerò al mio casco normale e metterò qualcosa per ricordarlo, forse un ’58’ da qualche parte. L’idea del sole e luna è nata con Aldo Drudi: sono partito dal sole, poi ho deciso di dividerlo a metà e ci ho messo pure la luna”. Inevitabile chiedergli quali siano i suoi ricordi migliori e peggiori: “Il momento più brutto è stato probabilmente quando mi sono rotto la gamba al Mugello, soprattutto molto doloroso. Il più bello, la prima vittoria con la Yamaha a Welkom in Sudafrica nel 2004, ma belli anche la battaglia di Laguna Seca con Stoner nel 2008 o quella di Barcellona con Lorenzo nel 2009”.



Rossi chiude le porte al TT, mentre è interessante sentire cosa dice delle Superbike: “Non credo che farò un mio team in Superbike: l’idea non mi piace, ma potrei pensarci solo se venisse a correrci mio fratello, che pare voglia fare il pilota. Sarebbe bello, invece, fare qualche anno in Superbike, correndo, ma vedremo quanto ancora riuscirò a essere competitivo in MotoGP”. Infine, ecco una miscellanea sul Valentino Rossi “fuori pista”: “Quando arriverà un Valentino Rossi Junior? Non lo so, non è ancora tempo. Credo di credere in Dio. Mi piace tutta la musica: rock, pop, da discoteca, anche musica italiana. Federer? Sono suo grande tifoso, e anche amico: mi piace molto, è il più elegante di tutti”.



 

(Mauro Mantegazza)