-Il weekend del Motomondiale prevede la tappa al Mugello, storico tracciato italiano. Su questo circuito si intrecciano i sogni e le speranze della Ducati, la voglia di vincere di Valentino Rossi (che detiene il record di vittorie sulla pista) e le ambizioni di titolo di Casey Stoner. Senza dimenticare Simoncelli, alla ricerca del primo podio e la costanza di Andrea Dovizioso. Per presentarci il weekend del MotoGp abbiamo chiesto a Nico Cereghini, giornalista e volto noto del motociclismo italiano, di fare un chiacchierata in esclusiva per ilsussidiario.net. Ecco cosa ci ha detto.



Arriva il weekend del Mugello: ci dici due parole sulla pista?

Il Mugello è un tracciato bellissimo, nato negli anni settanta e rimasto sempre uguale con il passare del tempo. La pista è veramente bella e poi negli anni il Mugello si è arricchito di tantissime infrastrutture: credo che sia davvero la pista italiana più spettacolare.



Una pista che vede favorito chi?

Teoricamente Valentino Rossi, nel senso che è quello che qui ha vinto più di tutti nella massima cilindrata. Però intendiamoci: non basta il “fattore campo” per sovvertire l’equilibrio tecnico che, in questo momento, è un po’ sfavorevole per Rossi.

Rossi e la Ducati insieme al Mugello per la prima volta. Possiamo attenderci sorprese positive?

C’è un che di romantico nel vedere Rossi e la Ducati insieme su questo tracciato. Il Mugello è la pista dove la Ducati viene sviluppata e dunque un po’ di vantaggio la moto di Rossi potrebbe averlo: credo che possa lottare per il podio.



Casey Stoner sembra tornato quello del 2007. E’ imbattibile?

Stoner è un gran pilota e in questo momento è decisamente in palla. E poi la Honda è quella che quest’anno ha fatto registrare i progressi maggiori. Sarà difficilissima batterlo , perchè qui Casey ha vinto anche con la Ducati.

La corsa al titolo è già finita?

Direi di no, perchè se è vero che Stoner sembra quello messo meglio, è altrettanto indiscutibile che lui sia assolutamente imprevedibile sotto tutti i punti di vista. Certo, alla Honda ha ritrovato quella serenità che gli mancava…

Lorenzo quindi può ancora sperare?

E’ l’unico che, al momento, può contrastare il dominio di Stoner. Penso che sarà una corsa tra loro due.

Molti sostengo che Stoner vince solo per l’elettronica…

Mi sembra un luogo comune: anche Valentino oggi ha detto che non è così. Certo, l’australiano è un pilota di “nuova generazione”, che si fida molto dell’elettronica, ma ha anche delle caratteristiche che lo rendono straordinario a prescindere da tutto. Stoner è veloce sempre, da subito e dappertutto.

 

Due parole sulla nuova moto di Valentino Rossi?

Valentino ha provato molto la mille e si è trovato subito bene. Innanzitutto chiariamo che la Ducati non ha un telaio tradizionale, ma un motore che fa da telaio. A questo motore sono fissate la sospensione anteriore e quella posteriore e non è semplicissimo andare a modificare la struttura. Sulla mille Valentino si è trovato subito bene e allora hanno deciso di tenere la moto nuova, togliere un po’ di cilindrata per arrivare a ottocento ed esordire con quella ad Hassen, in una gara discreta. Io credo che qui darà il meglio di sè, arrivando circa a mezzo secondo dai primi.

 

Simoncelli: grandissimo nelle qualifiche, ma si perde in gara. Cosa gli succede?

Gli manca la sicurezza e la tranquillità che viene dall’ottenere i risultati: ha bisogno di sbloccarsi. Credo che poi lui abbia anche un limite di concentrazione ed andrebbe trovato il modo, all’interno della squadra, di aiutarlo. Ma se comincia a vincere diventerà un protagonista assoluto, perchè è molto molto veloce.

 

E’ vero che i colleghi non lo amano?

Non è vero, lo amano tutti. Tutti tranne quelli che ha tirato per terra. Un po’ è sfortunato e un po’ passa troppo vicino agli altri… Lo amano tutti, tranne gli spagnoli: loro lo detestano proprio.

 

 

Dovizioso: sempre costante e puntuale sul podio. Non le sembra sottovalutato?

Sottovalutato proprio no. Dovizioso ha un approccio molto serio con le corse, è uno molto affidabile, concreto e sbaglia poco, ma il problema è che non è veloce come Rossi e Simoncelli. Si tratta di capire se si preferisce il talento grezzo da affinare o il pilota intelligente che porta a casa il compito: credo che il pubblico stia dalla parte del talento grezzo, anche se commette errori.

 

Cosa pensa di Ben Spies?

E’ sempre stato un pilota molto veloce. Quest’anno non era partito benissimo, poi ha messo a posto un po’ di cose e adesso lo vedremo sempre lì davanti. Ha anche cambiato modo di guidare: è molto più composto sulla moto e questo fattore l’ha aiutato molto.

 

Due parole sulle gomme: siamo in regime di monogomma della Bridgestone dal 2008, ma le Michelin potrebbero rientrare nel circus dal 2012. Cosa ne pensi?

Sulle gomme è sempre un terno al lotto: quando c’erano due costruttori erano tutti arrabbiati perchè c’era troppa differenza tra una e l’altra. Adesso c’è la monogomma e sono arrabbiati perchè la gomma ci mette tanto a scaldarsi. Il mio parere è che in questo momento le gomme sono molto buone, tengono benissimo e hanno un ottimo grip, ma dall’altra parte è inaccettabile che ci mettano così tanto ad entrare in temperatura. La Bridgestone però sta già correndo ai ripari.