Il debutto di Valentino Rossi con la nuova Ducati è stato tutto sommato positivo. Valentino Rossi mette in pista la moto che voleva lui, cioè con il telaio perimetrale in alluminio, alla “giapponese”, e si ritrova competitivo. Dopo il primo dei tre giorni di test in Malesia, sul circuito di Sepang (dove ovviamente un pensiero speciale è andato a Marco Simoncelli), finisce quinto a 735 millesimi da Jorge Lorenzo, che una volta sarebbe stato un distacco da far urlare allo scandalo, e che invece adesso deve essere preso come un incoraggiante inizio per una nuova avventura della coppia “Rossi & la Rossa”. L’altra notizia del giorno è appunto che al primo posto troviamo lo spagnolo della Yamaha, ma questo è spiegabile con il fatto che Casey Stoner è rimasto fermo ai box tutto il giorno, senza effettuare nemmeno un giro. Mentre si stava preparando per scendere in pista, infatti, il campione del Mondo ha avuto problemi con la schiena, e ha dovuto rinunciare a questa giornata di test. Così il comando è stato preso da Lorenzo, fermo da 5 mesi dopo la dolorosa amputazione dell’anulare sinistro, ma subito velocissimo. Con lui lo è la Yamaha, che piazza ben tre moto nei primi quattro posti (Crutchlow terzo a 546 millesimi e Spies quarto a 577), con l’esclusione del nostro Andrea Dovizioso (sesto), che però soffre per la clavicola destra operata da non troppo tempo. L’”intruso” è naturalmente Pedrosa, con la Honda Hrc: secondo a 346 millesimi. Lontanissime le nuove Crt, che confermano di non essere per ora all’altezza: Colin Edwards, per fare il nome più illustre, prende ben 6″5 di ritardo, gli altri molto peggio.



Valentino, che ha usato soltanto la moto nuova, è stato subito veloce. A metà giornata era arrivato anche ad avere soltanto poco più di 4 decimi di ritardo. Poi era risalito a oltre un secondo, facendo temere un replay della passata stagione, quindi è sceso ancora a un gap accettabile. La Desmosedici GP12 è ancora tutta da sviluppare, ma certamente si può dire che la partenza sia stata positiva. Soprattutto per il pesarese, a dire il vero, visto che il suo compagno Nicky Hayden resta ben staccato: decimo a quasi 1″5, proprio come nel 2011. Valentino Rossi ha parlato tramite il comunicato ufficiale della Ducati, e sembra più che soddisfatto. 



Ecco cosa ha dichiarato: “Sono contento perché il buongiorno si vede dal mattino e fin dai primi tre, quattro giri ho capito che la moto mi piaceva. In Ducati hanno fatto un ottimo lavoro in pochissimo tempo. La moto è bella e, soprattutto, si guida bene. E’ migliorata la posizione di guida, la frenata, l’entrata in curva. Posso frenare come piace a me, fare le traiettorie che voglio e in generale mi sento più a mio agio. Ho potuto guidare bene, senza errori e non è un caso, vuol dire che la moto si fa guidare. E’ più agile nei cambi di direzione, si impenna molto meno. Certo, per vincere c’è ancora molto da lavorare, oggi siamo a 7 decimi e dobbiamo migliorare in diverse aree: accelerazione, elettronica, erogazione del motore e set up. Direi che una valutazione più precisa si potrà fare alla fine dei tre giorni perché ricordiamoci che la moto ad oggi ha 40 giri di vita. Andare via di qui con un secondo di distacco sarebbe ok perché comunque siamo consapevoli che c’è ancora tanto da fare. Però una delle cose migliori che sono accadute oggi è che la moto reagisce alle modifiche: questo ci ha permesso di abbassare uno due decimi ad ogni uscita e ci fa capire che possiamo progredire”.



I tempi di martedì 31 gennaio: 1. Lorenzo (Yamaha) 2’01″657; 2. Pedrosa (Honda) 2’02″003; 3. Crutchlow (Yamaha) 2’02″221; 4. Spies (Yamaha) 2’02″234; 5. Rossi (Ducati) 2’02″392; 6. Dovizioso (Yamaha) 2’02″751; 7. Barbera (Ducati) 2’02″773; 8. Nakasuga (Yamaha) 2’02″829; 9. Bautista (Honda Gresini) 2’02″869; 10. Hayden (Ducati) 2’03″151; 11. Bradl (Honda) 2’03″668; 12. Abraham (Ducati) 2’03″781; 13. Battaini (Ducati) 2’04″986; 14. Akiyoshi (Honda) 2’04″971; 15. Edwards (Crt Suter) 2’08″240; 16. Torres (Crt Ftr) 2’10″671; 17. Silva (Crt Ftr) 2’11″267.

 

(Mauro Mantegazza)