Si è conclusa la sessione di test per la Moto Gp a Sepang (Malesia), seconda delle tre previste in tutto prima dell’inizio della stagione, che avverrà il giorno di Pasqua (domenica 8 aprile) con il Gp del Qatar. Nonostante le Honda non abbiano girato il secondo giorno per un problema tecnico, Stoner e Pedrosa si sono confermati al vertice delle classifiche dei tempi, soprattutto l’australiano campione del Mondo in carica. Prima inseguitrice è la Yamaha, con Lorenzo ottimo sul passo gara e Dovizioso che lascia ben sperare per i grandi progressi registrati nel corso di questi tre giorni. Più in ritardo invece la Ducati: le premesse per la seconda stagione “rossa” di Valentino Rossi non sono le migliori. Per commentare quanto successo in Malesia, abbiamo contattato Guido Meda, “voce” del Motomondiale per Italia 1. Intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.



Meda, per prima cosa ci può chiarire cosa è successo ieri alle Honda?

In realtà non c’è niente di misterioso, come qualcuno voleva far credere. In questa fase della stagione, quando su una moto si accende una spia rossa che la telemetria non riesce a spiegare, è prassi normale inviare in fabbrica il motore e bloccare le moto coinvolte. Questo è quanto è successo alla Honda, e mi sembra una cosa molto giusta, visto che per mandare in pista una moto che raggiunge i 330 km/h bisogna avere la sicurezza assoluta sulle sue componenti: non è la prima volta che succede.



La Honda comunque non ne ha risentito, visto che domina le classifiche. Stoner ancora grande favorito?

La Honda da quando ha preso Stoner è tornata pure a fare grandi investimenti. La somma di queste due cose li ha riportati davanti a tutti. Non dimentichiamo Pedrosa, perchè sia il binomio Stoner-Honda sia quello Pedrosa-Honda sono formidabili, anche se ovviamente Stoner è davanti a tutti. Onestamente sembrano imbattibili.

Che impressione ti ha fatto il grande rivale, Jorge Lorenzo?

Non c’è dubbio sul fatto che lui sia l’unico che può infastidire il predominio della Honda. Anche in questi test ha dimostrato grande costanza, le sue prestazioni sul passo sono davvero notevoli: anche su questo punto, quindi, nessuna sorpresa, Lorenzo ha confermato tutto quello che sapevamo su di lui.



A proposito di Yamaha, lascia ben sperare la crescita di Dovizioso. Cosa ne pensa?

Sono davvero contento per quello che ha fatto Dovizioso. Innanzitutto perchè ha dimostrato che la spalla è a posto, e ha guidato proprio forte. Il Dovi ha dimostrato ancora una volta una grandissima intelligenza, con la quale riesce a supplire anche a una lieve carenza in termine di talento puro e aggressività. Si è adattato subito alla sua nuova moto e ha saputo abbreviare molto il tempo di apprendistato, insomma: studia davvero bene. Può entrare nelle grazie della Yamaha e dare una svolta alla propria carriera.

Invece Rossi e la Ducati non possono sorridere. Come giudicare le loro prestazioni?

Vedere Barbera davanti a Rossi e Hayden con la moto che i due piloti ufficiali avevano scartato non è certamente un bel segnale, anche se è vero solo sul giro secco. Se si guardano i passi-gara, la situazione diversa. Comunque, Barbera ha dimostrato grande esperienza e capacità di sfruttare una moto sulla quale c’è poco da sperimentare.

Su Rossi invece?

Rossi si è concentrato solo su esperimenti in questi giorni, anche per questo i tempi non sono arrivati. Capisco le esigenze di Burgess, ma forse sarebbe stato meglio dedicare almeno qualche ora al giorno anche alla ricerca del tempo: per un grande campione come Rossi non fa bene essere decimo, staccato anche da Barbera. Un tempo simile a quello di Dovizioso avrebbe avuto ben altro impatto.

Quali sono quindi le prospettive per questa stagione?

Questa Ducati ha due mesi, Honda e Yamaha un anno, il ritardo ci sta, anche se la preoccupazione è comprensibile. Vedremo come andranno avanti le cose.

Sulle nuove Crt che impressioni si è fatto?

Il motore dell’Aprilia funziona bene, e inoltre la stessa Aprilia segue con grande attenzione i team che li montano. Credo che le moto Art – la sigla significa Aprilia Racing Technology – potranno far bene, le altre le vedo ancora molto lontane. Credo quindi che solo De Puniet tra tutti questi piloti sarà l’unico a non venire doppiato.

Quali cambiamenti ha notato rispetto alle vecchie 800?

Finora non ci sono stati grandi cambiamenti, credo che le novità più rilevanti ci saranno in gara se le gomme dureranno meno, anche perchè questo inciderebbe pure sullo spettacolo. Per il resto,  bisogna notare che la Ducati, che nel 2007 era all’avanguardia per quanto riguarda l’elettronica, ora deve inseguire la Honda e – seppur di poco – anche la Yamaha.

 

(Mauro Mantegazza)