Il primo gran premio della stagione del motomondiale ha già riservato argomenti di spunto. A cominciare dalla pessima prestazione di Valentino Rossi, classificatosi decimo con una Ducati che definire “sua” suonerebbe a questo punto ipocrita. Lo stesso Dottore non ha nascosto le preoccupazioni al riguardo, manifestando un’impotenza inedita nei confronti del mezzo. La gara del Qatar è stata vinta da Jorge Lorenzo su Yamaha, in rimonta sul campione in carica Casey Stoner, giunto terzo dietro al compagno Dani Pedrosa. Il gran premio, come detto, ha offerto molteplici spunti di commento: per fare il punto della situazione ilSussidiario.net ha intervistato in esclusiva Nico Cereghini, giornalista e pilota motociclistico, protagonista nella classe 500 nel triennio 1975-1978 (9 Gran Premi disputati). Ecco le sue impressioni dopo la prima gara del motomondiale:
Partiamo da Rossi: la sua reazione scoraggiata può considerarsi la cosa più grave?
No, la cosa più scoraggiante è la gara. E il fatto di vedere che la Ducati non sembra aver trovato la strada per uscire dalla crisi. Le parole di ieri son pesanti, ma sono la conseguenza.
Secondo lei qual è il problema maggiore?
(Sospira) A questo punto il problema è che non si sa qual è il problema.
Cioè?
Io sono convinto che Valentino Rossi è sicuro di essere ancora tra i più forti. Lui ha dato tutte le indicazioni necessarie a trovare la strada, gli ingegneri della Ducati evidentemente non l’hanno trovata.
Dunque?
Se mi metto nei panni di Rossi, mi dispero perché non vedo soluzioni. Cioè, non ho più fiducia negli ingegneri.
Guardando la situazione dal di fuori invece?
Capisco lo scoraggiamento di tutti, perché ci si aspettava ben altro. Però da fuori a questo punto dico: non so se val la pena continuare, perché c’è qualcosa che non va.
Cosa suggerirebbe in questo momento?
Non saprei dire, perché capisco che le alternative non sono tante. La Ducati senza Valentino è una sconfitta, Stoner non torna di certo. Così non ci sarà più nessuno capace di guidare quella moto.
Causa persa già dopo la prima gara?
No beh, certamente Valentino rimane una bella speranza. Però lui stesso speranze non ne ha date. Poi può succedere che a Jerez si ritrovi almeno la seconda fila e rinansca l’entusiasmo per ripartire, però mi sembra che lo stesso Rossi non abbia dato questa sensazione.
Passando alla gara di Stoner: qual è il suo giudizio, considerando i problemi fisici che l’americano ha lamentato?
Ha fatto una gara magistrale, ha dimostrato di essere il più bravo a guidare in questo momento. E la Honda di essere una moto favolosa.
Il terzo posto può leggersi come conseguenza dei problemi fisici?
Il problema all’avambraccio destro l’ha condizionato. Lui ha sostenuto che era colpa del nuovo guanto, però lo stesso Suppo, suo direttore sportivo, è sembrato invece più misterioso. C’è anche da dire che le Honda non hanno le gomme migliori per loro. Le avevano l’hanno scorso, e gli altri pativano; quest’anno patiscono di più loro.
Stoner resta il favorito per il Mondiale?
Di sicuro.
A parità di condizione fisica, Pedrosa, ieri secondo, resta un gradino sotto?
Certamente. Anche Lorenzo: sulla velocità pura, sul passo gara è dietro. Poi, certo, a Lorenzo basta pochissimo per tornare davanti.
Detto dei problemi di Stoner, dove ieri Lorenzo è stato più bravo?
Non è stato più bravo, però è stato molto abile a martellare grandi tempi sempre, a mantenersi vicino a Stoner approfittando del suo problema.
In cosa le è piaciuto di più?
Era battuto, però è stato molto bravo a scegliere il momento per sorpassare Pedrosa, a scegliere il ritmo, a tenere botta fino alla fine. Però i talenti più bravi ieri son stati altri.
Tipo?
Lo stesso Stoner. Oppure Fenati, che alla prima gara in Moto3 sembra un veterano.
L’ha sorpresa molto il baby di Ascoli Piceno?
Sì, certo. A sedici anni, ha sfoggiato una lucidità, una freddezza straordinarie per un ragazzino che non ha mai corso nel Mondiale. Non aveva nemmeno la moto più potente, però non si è scoraggiato.
Passando alla Moto2, un giudizio a questo punto anche su Andrea Iannone.
Le ha prese da Marquez perchè quest’ultimo ha una moto superveloce. Se no vinceva lui: per fortuna, i nostri giovani spingono, ci sono!
Sempre in tema tricolore: cosa pensa della gara della prima gara di Dovizioso in Yamaha?
Ha fatto una gara giudiziosa. Essendo la prima gara sulla nuova moto, dunque era difficile che arrivasse davanti ai suoi compagni di squadra. Però lui stesso non è stato contento, quindi si può dire che si può far meglio.
(Carlo Necchi)