Si sono concluse da qualche ora le qualifiche del Gran Premio di Gran Bretagna, sul circuito di Silverstone. A sorpresa, la pole position se l’è aggiudicata Alvaro Bautista, pilota del Team Gresini Racing, che ha piazzato il giro veloce a una ventina di minuti dalla bandiera a scacchi e poi ha anche approfittato di qualche goccia di pioggia che ha di fatto annullato le possibilità di replica da parte degli altri piloti. Domani dunque Bautista scatta davanti a tutti per la prima volta da quando è in MotoGp, e dividerà la prima fila con Ben Spies (clicca qui per la griglia di partenza del Gp di Gran Bretagna). La gara promette spettacolo: Lorenzo guida la classifica mondiale con 115 punti, 20 in più del campione del mondo in carica Stoner. Ancora attardato Valentino Rossi, ultimo tra le moto ufficiali e autore di uno scivolone alla curva 16, identico punto nel quale è andato giù anche il suo compagno di squadra Nicky Hayden, probabilmente a causa di un problema con il posteriore che si alzava molto. Oggi, però, è il giorno di Bautista, e del Gresini Team: allora, per commentare lo straordinario risultato, abbiamo contattato proprio Fausto Gresini, manager e fondatore del team che porta il suo nome. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net. 



Non dovrei nemmeno chiederlo, ma immagino siate soddisfatti del risultato di Bautista…

Beh, certo. Una pole è sempre una pole, quindi averla fatta oggi in MotoGp, a un anno da quella fatta registrare da Simoncelli (ad Assen, ndr), è stata un’emozione doppia, anche perchè era inaspettata. E’ stata una bella soddisfazione e siamo dunque contenti. E’ stato possibile grazie al buon giro fatto da Alvaro, ma anche al buon lavoro della squadra, soprattutto dopo la gara di Barcellona, quando nel corso dei test abbiamo potuto lavorare e sistemare il set-up della moto.



Anche Bautista ha ringraziato il team: in particolare, su cosa avete lavorato?

Abbiamo centrato di più la moto, siamo riusciti a dare ad Alvaro una moto più bilanciata e meno nervosa; abbiamo lavorato con i tecnici migiorando le sospensioni, siamo riusciti a fare, anche grazie all’aiuto di HRC, un set-up migliore sulla ciclistica, che ha dato più fiducia al pilota e gli ha dato la possibilità di avere qualcosa in più rispetto alla velocità di prima sul giro.

La pole position, mi diceva, è stata inaspettata: questo sposta l’asticella dell’obiettivo in gara?

Realisticamente, per noi sarebbe meraviglioso poter salire sul podio: è il primo obiettivo che ci poniamo. Sappiamo che non sarà facile, ma non lo sarà per nessuno. Ovviamente poi non escudiamo nulla: non è che noi corriamo solo per il podio (ride, ndr). Dovessimo vincere, sarebbe straordinario. Comunque, domani vediamo: certamente partiamo per fare bene e con le motivazioni giuste per poter fare un weekend alla grande.



Pericolo pioggia: cosa cambia se dovesse essere una gara su pista bagnata?

La pioggia è sempre una variabile che porta rischi in più. Questa è una pista di per sè già molto difficile, scivolosa e con molte buche, e la temperatura non aiuta. Naturalmente sarebbe meglio correre con l’asciutto, però il tempo non lo decidiamo noi… vediamo come saranno le condizioni domani, però mi auguro soprattutto una cosa.

Ovvero?

Speriamo soprattutto che non ci sia quel tempo variabile, due gocce e poi smette; quell’incertezza che non ti consente mai di sapere cosa devi fare. I piloti si prendono più rischi così, e sarebbe da evitare: abbiamo visto un paio di cadute dovute a questo, perchè vengono giù due gocce ma il pilota per fare il tempo deve rischiare e quindi vola via.

Insomma: se proprio deve piovere, che almeno lo faccia bene…

Sì, ecco: mettiamola così (ride, ndr).

Avversari da temere per la gara? Honda o Yamaha?

Mi sembra che vadano forte tutti: sull’asciutto la Yamaha è stata molto forte, e la Honda è fortissima. Direi che sono abbastanze bilanciate, quindi è una situazione piuttosto incerta. Con il bagnato sicuramente si aggiunge anche la Ducati, che ha dimostrato di essere competitiva in quelle condizioni; insomma, sono in tanti quelli che vanno veloce, e quindi da quel punto di vista la battaglia sarebbe ancora più esaltante per lo spettacolo. Aspettiamo quindi di vedere cosa succede con il tempo.

 

(Claudio Franceschini)