La MotoGp sta vivendo il proprio quinto appuntamento stagionale in Spagna, sul circuito di Catalogna, per il Gran Premio di Catalogna. Questa stagione è caratterizzata dalla presenza di due categorie molto diverse in gara nella MotoGp: i “classici” prototipi (Honda, Yamaha e Ducati) e le Crt, molto più simili alle derivate di serie. Il Team Gresini, da tanti anni tra i più importanti del Motomondiale, è ripartito dopo la tragedia di Marco Simoncelli con due moto, una Honda privata per Alvaro Bautista e una Crt per l’italiano Michele Pirro, che l’anno scorso era già nel team di Gresini, ma in 250, e chiuse la stagione con uno splendido successo a Valencia proprio nella prima gara dopo la morte di Simoncelli. Oggi Pirro deve lottare nelle retrovie con le altre Crt, ma ha già ottenuto alcuni buoni risultati. Ecco cosa ci ha detto in questa intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.
Pirro, cominciamo dall’attualità, come sono andate le prove libere?
Abbiamo avuto un problema elettrico nella sessione del pomeriggio ma fortunatamente siamo riusciti ad usare l’altra moto e a completare il turno. Diciamo che è andata bene dai…
Il piazzamento (quindicesimo, terzo delle Crt) ti soddisfa?
Sì, il problema è che le Aprilia sono ad un altro livello e quindi con loro siamo un po’ in difficoltà. Corriamo in difesa e facciamo il nostro meglio: considerando che la moto ha due mesi e mezzo di vita siamo abbastanza contenti. E’ un progetto giovane, c’è bisogno di tempo.
Questa nuova formula vi costringe a sfidare moto molto superiori: come vivi questa situazione?
Da pilota naturalmente non è il massimo non poter lottare per le posizioni importanti, ma è una sfida: un anno di transizione in cui investire per il futuro. Intanto lottiamo con le altre Crt, siamo in terza posizione al momento e quando la moto non ha problemi siamo tra la seconda e la terza posizione: non è male.
Quindi è un progetto su cui vorrai puntare anche per il tuo futuro?
Sicuramente la moto migliorerà col tempo, e quindi puntiamo a lottare per diventare la migliore Crt, sapendo che sono gestite da Case ufficiali. Il prossimo passo è quello, anche se naturalmente spero di poter provare anche una MotoGp in futuro.
E con il team come ti trovi?
Sono molto contento di essere qui, era il mio obiettivo. Siamo un gruppo fantastico, devo dire grazie a loro per i risultati che sto avendo. Non era facile far crescere così tanto una moto che ha due mese, lavorano notte e giorno e sono molto affezionato a tutti i ragazzi della squadra.
Tornando alla gara, come si guida a Barcellona?
Barcellona è una pista bellissima, molto veloce, con un rettilineo incredibile e molte curve in contropendenza. Una pista tra le più belle del calendario, quindi, e finalmente anche un week-end con il bel tempo e temperature calde.
Chi vedi favorito per il Mondiale?
Credo che il favorito resti sempre Stoner, anche se il duello con Lorenzo sarà davvero avvincente: sono sicuro che ci divertiremo.
A proposito di Stoner, cosa pensi del suo ritiro a soli 26 anni?
E’ una sua scelta, la rispetto. Se si è stancato di questa vita e di questo mondo, fa bene a farlo. Anzi, è stato un grande perché rinuncia a molti milioni di euro pur di fare quello che si sente di fare.
Il momento più bello della tua carriera è stato finora la vittoria a Valencia, una gara che non avresti nemmeno dovuto fare dopo la tragedia di Simoncelli. Che ricordi hai di quel periodo?
In effetti quella gara non avremmo neanche dovuto farla. Non erano giorni belli, siamo andati a Valencia con grande sconforto, ma io avevo lavorato molto anche a casa in quelle due settimane, da quando abbiamo deciso di gareggiare, perché volevo fare una bella corsa. Ci sono riuscito, quella domenica è andato tutto bene e sicuramente anche Marco mi ha aiutato: quella vittoria ha fatto molto bene a tutto il team, è stato il primo mattoncino per continuare questa passione e questa avventura e per ripartire, perché eravamo tutti sotto shock in squadra. E così ho potuto anche dedicare la vittoria a tutti i suoi cari.
(Mauro Mantegazza)