Si sono svolte nel primo pomeriggio le qualifiche del Gran Premio di MotoGP di Catalogna (Montmelò), quinta prova del motomondiale. In pole position c’è Casey Stoner, seguito dal leader del mondiale Lorenzo e dal sempre sorprendente Cal Crutchlow, con la Yamaha clienti (clicca qui per la griglia di partenza del GP di Catalogna). Ancora una volta le Ducati ufficiali sono attardate: settimo Nicky Hayden, addirittura nono Valentino Rossi, che sperava almeno nella seconda fila ma ha pagato otto decimi di ritardo da Stoner, e soprattutto quasi mezzo secondo da Andrea Dovizioso, che per l’appunto si è piazzato sesto. Si prospetta un’altra gara difficile per la Rossa, a meno che non arrivi la pioggia (in teoria prevista per domani) a sparigliare le carte come già accaduto a Le Mans. Intanto, la Ducati clienti di Hector Barbera si è piazzata undicesima, non confermando gli ottimi risultati ottenuti nelle prove libere. Per commentare queste qualifiche e dare uno sguardo a quella che sarà la gara di domani abbiamo contattato Francesco Guidotti, team manager del team Pramac Racing, che gestisce proprio la Desmosedici non ufficiale. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a ilsussidiario.net:



Soddisfatto del risultato di Barbera in qualifica?

In realtà non troppo, siamo un po’ amareggiati. Abbiamo avuto un inconveniente a dieci minuti dalla fine del turno, e questo ha compromesso il risultato delle prove. Speravamo in qualcosa di meglio, eravamo convinti di poter fare meglio.

Anche perché nelle libere non avevate fatto male…



Stamattina eravamo quarti, ieri eravamo quinti, perciò oggi pomeriggio pensavamo a qualcosa di più di un undicesimo posto.

In generale, guardando alla stagione nel complesso, che bilancio traccia finora?

Sa, le aspettative sono sempre quelle di fare il meglio possibile. Ci stiamo scontrando con Honda e Yamaha che evidentemente, a livello tecnico, sono un passettino più avanti rispetto a Ducati. Comunque noi siamo sempre a ridosso dei piloti ufficiali Ducati, e questo ci fa ben sperare; però l’obiettivo è sempre di far meglio.

La domanda forse allora è retorica, ma per domani qual è l’obiettivo realistico?



Realisticamente, visto che tra sesto e settimo ci sono già quattro decimi di differenza sul giro, direi che il settimo posto dovrebbe essere il massimo a cui possiamo aspirare.

Com’è la pista del Montmelò tecnicamente? Si adatta alle vostre caratteristiche?

E’ sicuramente una pista dove le caratteristiche della moto dicono un po’ di più rispetto ad altre con accelerazioni brusche, come quella di Le Mans. Hector ci si trova abbastanza bene, quindi diciamo che potremmo far bene; però c’è da dire un’altra cosa.

Quale?

Che le moto giapponesi, realisticamente, hanno un passo in più della nostra, come ripetitività del tempo sul giro. Da questo punto di vista, la nostra moto ci mette un po’ in crisi, e quest’anno è difficile avere un tempo buono costante.

Domani sarà una lotta tra Stoner e Lorenzo, o qualcuno si può inserire?

Beh, c’è Pedrosa che su questa pista ha sempre fatto prestazioni eccellenti, quindi non mi meraviglierebbe che domani fosse lì a battagliare con Lorenzo e Stoner. Gli altri faccio fatica a vederli. 

Nemmeno Crutchlow?

Ha fatto buonissimi tempi sia in qualifica che nelle libere, ma nell’economia della gara non mi sembra ancora pronto a stare con i primi tre. 

Capitolo Ducati ufficiale: si diceva che qui avrebbero fatto bene, e invece così non è stato: questa moto è davvero così difficile da guidare?

Secondo me è una moto talmente nuova che pretendere di essere subito davanti con gli altri è impossibile. Non dimentichiamoci che la Honda ci ha messo 5-6 anni per vincere un mondiale; questa moto ha 5-6 mesi, perciò pretendere di essere già là davanti è un po’ un’illusione più che altro. 

Questione di tempo, allora?

Sì, le moto si migliorano passo dopo passo, ci vuole pazienza. 

C’è anche un problema di scarsa adattabilità della guida di Rossi rispetto alle caratteristiche della moto?

Beh, Valentino l’ha sempre detto, e meglio di lui non lo sa nessuno se la moto si adatta al suo stile. Lui dice che ancora non si sente a suo agio sulla Ducati, quindi diamogli tempo per sviluppare la moto. E’ chiaro che in questi anni gli altri hanno fatto un ulteriore passo avanti, la Ducati già partiva dietro perciò per raggiungere i migliori bisogna fare i salti mortali.

 

(Claudio Franceschini)