“Quest’anno c’è stata una spaccatura eccessiva tra l’alto e il basso”. Per l’anno prossimo gli organizzatori del motomondiale dovranno fare di tutto per “riportare spettacolo” nel motomondiale. È questo il primo giudizio sulla stagione 2012 della Motogp ancora in corso di Antonio Boselli, giornalista sportivo di Sky Sport 24 che ilsussidiario.net ha intervistato. A sette gare dal termine e alla vigilia del gran premio di Brno, Repubblica Ceca, infatti, il titolo del motomondiale è un affare tra gli spagnoli Pedrosa (Honda) e Lorenzo (Yamaha). Tutti gli altri sono troppo lontani e Stoner si è tirato fuori dai giochi per operare la caviglia e rientrare al gran premio di casa a Philip Island in Australia, dove potrà salutare il circo delle due ruote. Il Canguro Mannaro (come lo chiama Guido Meda) ha infatti confermato che l’anno prossimo smetterà di correre.
Fuori Stoner che sarà operato alla caviglia fratturata in seguito alla caduta di Indianapolis, che tipo di gara ci aspetta a Brno?
Brno è una pista con una simmetria particolare e curve molto impegnative. Credo che la giuda del pilota possa risaltare più che altrove Anche se poi, a meno di grosse sorprese, saranno sempre Lorenzo e Pedrosa a giocarsi la vittoria. Credo anche che il campionato e tutte le singole gare da qui alla fine saranno sempre combattute tra di loro. Comunque non ci troveremo di fronte a una gara spettacolare.
Anche Brno, come Assen e il Mugello, che è sempre stata una delle più belle piste del motomondiale ora è diventata noiosa? Come mai?
Più che la pista credo che sia la formula attuale della Motogp che ha reso molto difficili e meno spettacolari le gare, nel senso che c’è una superiorità tecnica talmente evidente delle Honda e Yamaha ufficiali che stare dietro loro diventa molto complicato un po’ dappertutto. Oltretutto sorpassare è diventato quasi impossibile proprio perchè le prestazioni delle due giapponesi sono al top e troppo livellate verso l’alto.
Ci sarà qualche possibile outsider per la vittoria finale?
Premesso che parliamo al massimo del terzo posto, c’è Dovizioso che sta facendo molto bene in questo periodo: il pilota di Forlimpopoli sta dimostrando di essere veramente valido anche se non ha il livello tecnico – né suo né della moto – per competere con Pedrosa e Lorenzo. Poi c’è la “mina vagante” Crutchlow, che è un pilota sempre imprevedibile che può sparigliare le carte, e anche Bradl sta facendo bene. Mentre Bautista sta rendendo molto meno di quello che ci si potesse aspettare da lui su una Honda ufficiale. Valentino Rossi invece sarà ancora in difficoltà.
Insomma per vedere qualcosa di nuovo dobbiamo aspettare la prossima stagione?
Si perché all’origine delle difficoltà della Motogp attuale c’è una tara di tipo regolamentare, che è un problema semplice e complicato al tempo stesso. Bisognerebbe fare qualcosa per livellare le prestazioni ma Honda e Yamaha non vogliono: preferiscono usare la Motogp come una vetrina dove sperimentare soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Ma così si rischia, come è successo quest’anno, di vedere tre campionati in uno: quello dei team ufficiali, quello dei team satellite e quello delle Crt).
Quanto ha pesato l’assenza di Valentino?
Molto. La sua mancanza ha accentuato la mancanza di spettacolo.
Come valuta l’esperimento delle Crt?
È riuscito solo in parte. Se consideriamo la differenza notevole di budget i distacchi non sono stati poi così eccessivi…
Parliamo di Mercato. Partiamo dai team ufficiali.
Sono a posto: Honda con Pedrosa confermato e l’ingresso di Marquez e Yamaha che si è assicurata Rossi che tornerà al fianco di Lorenzo ma stavolta come seconda guida. Mentre Ducati si è assicurata Dovizioso che farà coppia con Hayden.
Scartata l’idea Andrea Iannone…
Iannone farebbe bene in Ducati, magari passando da un junior team… ma per ora è prematuro parlarne.
Yamaha Tech 3, invece?
Credo che confermerà Crutchlow e punterà su di lui. Così come sarà confermato Bradl nel team Lcr Honda che ha fatto molto bene. Mentre io darei la moto di Bautista a Michele Pirro che è un po’ sacrificato su una Crt.
Se non cambia nulla l’anno prossimo la gente guarderà di più la Superbike?
Non credo, sono due filosofie troppo diverse. Oltretutto credo che sia giusto mantenere una certa distinzione: da un lato i prototipi e i piloti al top, dall’altro le derivate di serie e piloti giovani e duri, come inglesi e italiani, che vogliono emergere oppure chi si è stufato della Motogp. Ma il motomondiale ha una lunga tradizione nelle corse che non deve essere dimenticata così facilmente.
La Dorna cosa deve fare?
Di tutto per riportare più spettacolo. Valentino, che l’anno prossimo tornerà a darci dentro, da solo non basta.
(Matteo Rigamonti)