Si separa una coppia storica del motociclismo di tutti i tempi: a partire dal 2014 l’australiano Jeremy Burgess non sarà più il capotecnico di Valentino Rossi, che seguiva dall’ormai lontanissimo 2000. L’annuncio ufficiale è arrivato da Valencia, dove domenica si disputerà l’ultima gara del Mondiale 2013 della MotoGp, e che sarà anche l’ultimo Gran Premio di questa coppia che ha scritto pagine gloriose di questo sport. Ecco le parole con cui il Dottore ha dato l’annuncio della separazione:“E’ vero che non sono contentissimo di come sono andate le cose quest’anno. Sono arrivato alla conclusione che era il momento di cambiare e il prossimo anno avrò un altro capotecnico. Per me è stato come un padre o un fratello. Lo ringrazio per tutto e sarà importante fare bene in questa ultima gara. Non so ancora chi prenderà il suo posto, abbiamo qualche idea. Il prossimo anno per me sarà davvero importante. Nelle ultima gare ho pensato che volevo lavorare un po’ diversamente e oggi l’ho comunicato a Jerry. Ci tenevo, ci siamo guardati faccia a faccia, alla fine ci siamo abbracciati. Mi viene a svegliare domani mattina alle 8.30… E’ dispiaciuto. Avrebbe voluto continuare un altro anno, ma questo è un altro motivo che mi ha portato qui perché io vorrei fare altri due anni dopo il prossimo, lui no. Per me è stata una scelta molto difficile, la Yamaha me l’aveva chiesto due mesi fa. Sarebbe stato bello vincere con lui un’altra volta. Ma ci devo provare. Ora o mai più. Se ho un dubbio mi capita sempre di volerci provare. La decisione è mia, anche se ne ho parlato con i miei amici. Il resto della squadra spero proprio che rimanga”. Ci sono pochi paragoni nella storia con la coppia Rossi-Burgess: forse si potrebbe citare (ma in Formula 1) il sodalizio creato da Michael Schumacher con Ross Brawn. Tuttavia, è anche giusto notare che il tecnico australiano aveva vinto tanto già prima di legarsi a Valentino: classe 1953, era già stato alla Honda il capotecnico di suoi due connazionali, Wayne Gardner e Michael Doohan. Con il primo vinse il Mondiale nel 1987, con Mick ne vinse addirittura cinque consecutivi dal 1994 al 1998. Rossi lo incontrò quando Valentino sbarcò in 500 nel 2000, appunto con la Honda. Insieme i due vinsero tre titoli consecutivi dal 2001 al 2003, poi Burgess decise di seguire Rossi quando il pilota di Tavullia lasciò la Casa giapponese per la Yamaha: altri quattro titoli dal 2004 al 2009, per un totale di sette con Valentino e 13 complessivi. Il legame sembrava ormai indissolubile, tanto che Burgess ha seguito Rossi anche in Ducati, ma proprio le difficoltà incontrate nel biennio a Borgo Panigale hanno incrinato (almeno dal punto di vista professionale) un rapporto che ora esce dalle cronache sportive per entrare direttamente nel mito.