Sta per cominciare una nuova stagione della MotoGp; questa sera alle 21 appuntamento con la prima gara del 2013, il Gran Premio del Qatar sul circuito di Losail. Tanti i protagonisti: il campione del mondo Jorge Lorenzo, Valentino Rossi tornato in Yamaha, Dani Pedrosa e il nuovo fenomeno Marc Marquez. A distanza di tempo, resta sempre forte il ricordo di Marco Simoncelli. Il pilota romagnolo è morto il 23 ottobre 2011 per uno sfortunato incidente nei primi giri del Gran Premio della Malesia a Sepang, ponendo fine alla promettente carriera del campione del Mondo della 250 nel 2008 e soprattutto alla vita di uno dei personaggi più simpatici e apprezzati del paddock per il suo carattere sempre positivo, anche nei momenti difficili. Ora Marco continua a vivere attraverso la Fondazione Marco Simoncelli, associazione benefica che sta seguendo alcuni progetti di volontariato e di assistenza a vantaggio delle persone più deboli. Ne abbiamo parlato con il padre di Marco, Paolo Simoncelli, in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Quali sono le finalità principali della Fondazione Simoncelli? Aiutare i soggetti più sfortunati, in particolare i bambini e i giovani perché con loro Marco aveva un rapporto tutto suo.

Un modo ideale quindi per ricordarlo… Sì, ed è il nostro modo per non mollare mai. In fondo questo è quello che ci ha insegnato lui…



Tra i vostri progetti di quali siete più orgogliosi? Quello che ancora dobbiamo realizzare a S. Andrea in Besanigo (località di Coriano, il comune in cui vive la famiglia Simoncelli, NdR) ad oggi è il nostro sogno, ma siamo abbastanza caparbi da poter credere che lo realizzeremo grazie all’aiuto di tutti… Economicamente è un progetto significativo e impegnativo, ma si tratta di fare qualcosa nella nostra terra e in quella di Marco, per noi è davvero importante. Per questo ce la faremo!

Quali altri progetti vorrete sviluppare in seguito? Al momento tutta l’attività a sostegno della Fondazione è finalizzata alla realizzazione di questo progetto, poi quando l’avremo realizzato penseremo ad altro. I tempi di realizzazione paiono essere piuttosto lunghi, non è stata esclusa neppure l’esigenza di demolire la struttura esistente per adeguarsi alla normativa antisismica in vigore.



Ha ancora senso il connubio sport-sociale? Credo che abbia senso ricordare uno sportivo e un campione facendo scelte che passino attraverso dei valori e il sociale, in fondo, mette in campo risorse ed azioni in nome di valori umani.

Ci può parlare dell’iniziativa “Brindiamo a Sic58”?

Questa rientra tra le numerose iniziative che abbiamo accolto e che ci sostengono nelle nostre finalità. Una bottiglia celebrativa in titanio realizzata in 5858 esemplari ci è sembrata un progetto che in qualche modo riflettesse la personalità propria del pilota, nella sua grinta e nel suo stile – pare – unico, a tal punto da farlo diventare una leggenda… Quando Marco abbassava la visiera diventava un guerriero…

Parte il Motomondiale: che cosa si sente di dire alla vigilia di questo appuntamento così importante? In bocca al lupo a tutti! L’asta del 13 aprile sul lago di Como sarà un’occasione per dirlo personalmente ai numerosi piloti che saranno presenti, anche se la prima gara si sarà già svolta. In fondo la stagione è ancora lunga…

Che cosa si potrà fare ancora in termini di sicurezza per i piloti del Mondiale? Le gomme sono fondamentali in questo senso, non mi stancherò mai di dirlo.

 

(Franco Vittadini)