Dopo tre Gran Premi nella stagione 2013, la MotoGP fa tappa in Francia sullo storico circuito di Le Mans (clicca qui per seguire le prove libere 1 e 2 di MotoGp). La classifica sta cominciando a delinearsi secondo quelli che potrebbero essere i valori definitivi: in testa l’esordiente di categoria Marc Marquez con 61 punti, poi il compagno di squadra della Honda Dani Pedrosa, quindi Jorge Lorenzo. Tutti in quattro punti; più staccato Valentino Rossi, che conferma con il ritorno in Yamaha di potersela giocare con i migliori ma forse di avere ancora qualcosa che gli manca per essere competitivo ai massimi livelli. A Le Mans si attende il riscatto del Dottore, che ha rilasciato dichiarazioni decisamente entusiastiche nelle quali si sbilancia a dire che potrebbe fare benissimo (qui lo scorso anno è arrivato secondo sotto il diluvio, una delle poche gioie dello sfortunato periodo in Ducati). Sarà davvero così? E Marquez confermerà di essere il pilota di punta di questo inizio di stagione? Lo abbiamo chiesto a Guido Meda, storica voce del motomondiale per Mediaset. Ecco le sue parole in questa intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.
Siamo a Le Mans: sulla carta, chi favorisce questa pista? Intanto va detto che mai come quest’anno si sta parlando dei circuiti che favoriscono una moto piuttosto che l’altra; non era così negli anni scorsi. Le Mans è un “pistino”: ha delle grandi frenate e ripartenze da bassa velocità che in teoria dovrebbe favorire la Honda. Per cui, mi riesce difficile capire come Valentino possa essere tanto ottimista…
Infatti: possiamo fidarci di quanto dice? Mi fido: evidentemente il tipo di asfalto e qualche lungo curvone dove la Yamaha è molto stabile potrebbe favorirlo, ma sicuramente le ripartenze da bassa velocità non gli sono congeniali. Probabilmente sarà una gara bilanciata: Honda-Yamaha.
Cosa pensa ad ogni modo dell’atteggiamento di Valentino? Sono d’accordo con lui sull’eterno ottimismo: anche nel periodo buio della Ducati si è sempre dato degli obiettivi. Che adesso dica di poter arrivare perlomeno vicino a Lorenzo è entusiasticamente realistico; significa che non si dà per vinto, pur se per adesso è andato davvero bene solo in una gara, anche se ha preso paga da Lorenzo.
Si aspettava che Marquez fosse in testa a questo punto? Io sono tra quelli che si aspettava un Marquez davanti fin da subito. Ho sempre sostenuto che il peggior avversario di Marquez è Marquez stesso: se rischia qualcosa è di stendersi e rompersi un osso, non di stare dietro ai suoi avversari. Si capiva fin dalla fine del Mondiale di Moto2 che è di grandissimo livello, e che è un predestinato. Negli anni poi ho imparato a conoscerlo…
E cosa ci può dire di lui? Ho imparato a capire che quando tiene il profilo basso in realtà dentro di sè medita il colpaccio. Non mi sono mai troppo fidato della sua faccia d’angelo, so che in realtà c’è dentro un diavoletto. Per completare il discorso, sono anche tra quelli che dice che possa già vincere il Mondiale quest’anno.
Perciò, la classifica di oggi rispecchia quelli che sono i valori in pista? Sì, perlomeno ci dice che non si scappa da quei quattro: dico Lorenzo, Marquez, Pedrosa e in quarta battuta Valentino. Dietro c’è il vuoto fino a prova contraria, ovvero fin quando Crutchlow non dimostrerà anche in gara quello che fa vedere in prova, dove è sempre tra i più veloci ma poi non concretizza.
Per quale motivo? Ci sono piloti che sono più adatti a fare le prove e poi in gara non incidono; questo è abbastanza evidente con piloti che arrivano dalla Superbike. Piloti che provengono dal motomondiale e usano telai molto rigorosi si educano nel tempo a mettere le ruote sempre nello stesso posto. La grandezza di un pilota di MotoGP la vedi sul passo gara.
Ad esempio?
La grandezza di Lorenzo è chiara quando vedi che in simulazione di gara in 20 giri si scosta di non più di un decimo in più o in meno dal tempo ideale. E’ tipico dei piloti della MotoGP; Crutchlow arriva dalla Superbike, dove contano di più improvvisazione e colpi di fantasia, per cui la concretezza ne risente.
Infine la Ducati: possiamo sperare in un miglioramento della Rossa? Non è che possiamo; più che altro, dobbiamo sperarlo. Non ho ben capito, ma credo di no, se questo sia chiaro anche in Ducati. Trionfalisticamente ci hanno annunciato che a luglio 2013 arriverà la moto nuova; nessun dramma ma mi sento di escluderlo. Nessuno farà una rivolta mediatica se la moto nuova non arriverà, ma il problema è un altro.
Ovvero? Debuttare con una moto nuova che nei test sta facendo peggio di quella vecchia non mi pare una buona idea; forse è meglio continuare con la moto vecchia. Quello che mi sembra strano è che nonostante la quantità e la mole di lavoro che hanno fatto, Dovizioso continua a dire che la moto non chiude le curve. Significa che stanno insistendo, esattamente come prima, sempre nel verso sbagliato.
(Claudio Franceschini)