Le investiture si sprecano per Marc Marquez. Il pilota della Honda ha solo vent’anni ma sta rubando la scena ai colleghi più esperti e titolati. Compreso un certo Valentino Rossi che nell’ultimo gran premio, sul circuito di Laguna Seca, si è visto superare alla curva “Cavatappi” come lui stesso aveva fatto con Casey Stoner nel 2008. Proprio al posto di Stoner è subentrato Marquez, che dopo nove gare della sua stagione d’esordio si trova in testa alla classifica piloti: 163 punti e 16 di vantaggio su compagno-rivale in Honda Daniel Pedrosa. Del rookie spagnolo ha parlato Kenny Roberts, storico pilota americano (californiano) vincitore di tre mondiali nella classe 500 (1978, 1979 e 1980). Sull’onda dell’ultimo successo ci si chiede se Marquez possa addirittura vincere il Motomondiale all’esordio, come fece Robetrs; dalle colonne della Gazzetta dello Sport, l’americano risponde: “Sì può farlo, ma non gli voglio mettere pressione. Dovesse succedere sarebbe una grande cosa, ma non credo che lui abbia bisogno di avere questi pensieri. Deve solo continuare a fare il massimo, come sta facendo”. Le situazioni dei due piloti non sono però perfettamente congruenti: “Io non conoscevo le piste europee ed ero un pilota ‘supportato’, non ufficiale, e non avevo pressioni esterne. L’unica era quella che mi mettevo io, perché il mio unico pensiero era dimostrare di essere il migliore, volevo vincere subito. Mi sembra che Marc stia facendo lo stesso“. In ogni caso, anche Roberts concorda sulla ventata rivoluzionaria rappresentata dal giovane spagnolo: “Di solito non vedo le gare perché in America non vengono trasmesse in situazioni comode. Ma ha parlato con della gente e visto alcune cose. Marc può cambiare la faccia delle corse, dentro di lui ci sono diverse generazioni di piloti. E’ bello vederlo con quel gomito che striscia l’asfalto. Posso solo dirgli di continuare ad imparare, perché non abbiamo ancora visto il suo massimo“. Anche Valentino Rossi ha ammesso che Marquez rappresenta ormai “una bella bega per tutti”, ma siamo solo a metà mondiale, tutto può ancora succedere…