Sono bastati 9 gran premi nella classe Regina delle corse su moto, per fare di Marc Marquez un candidato alla vittoria del mondiale. Il rookie spagnolo della Honda è sicuramente il volto copertina della prima parte del motomondiale 2013, e comanda la classifica con 163 punti, 16 in più del compagno di squadra Daniel Pedrosa e 26 più del campione in carica, Jorge Lorenzo. In un’intervista concessa al sito ufficiale della MotoGp, Marquez ha ripercorso i suoi primi mesi nella classe 1000, partendo da una rassegna delle gare più belle: “Ce ne sono parecchie, ma quella di Austin (la seconda del mondiale, ndr) è stata speciale, la prima vittoria per me. Me la sono goduta anche a Laguna Seca, una pista nuova su cui non avevo mai gareggiato, e che si può considerare un circuito speciale. Ricordo con piacere anche la gara di Jerez perché in quella ho spinto al massimo (secondo dietro Pedrosa, ndr). In alcune gare potevo andare meglio, in altre sicuramente peggio, ma tutto considerato sono contento ad eccezione del Gran Premio del Mugello, quando sono caduto a due giri dalla fine e ho perso punti importanti“. Marquez è un pilota dal talento precocissimo, non è normale vincere in MotoGp al secondo gran premio in carriera: “No, non lo è -conferma lo spagnolo- ma spesso dipende anche dalle circostanze. Se ho vinto significa che abbiamo lavorato bene prima della gara. Per esempio: sul circuito di Austin mi sono trovato molto a mio agio fin da subito, ma forse se quel gran premio fosse stato alla fine del mondiale, la mia prima vittoria sarebbe potuta arrivare solo alla fine della stagione. Comunque quando sono tornato a casa, mi sono accorto che vincere in MotoGp è diverso dagli altri successi, è qualcosa di speciale ed ero eccitato. Ho pensato a tutte le persone che mi hanno aiutato a farcela“. Quanto alla competizione con piloti del calibro di Pedrosa, Lorenzo e naturalmente un mostro sacro come Valentino Rossi, Marquez ha dichiarato: “Gareggiando con loro si impara molto. Sono piloti che non gettano mai la spugna. Si impara molto correndogli dietro così come a fianco, nelle gare più tirate: vedere come affrontano le gare, capire le loro strategie è un aspetto molto importante“. Il ventenne catalano ha ripercorso anche le sue precedenti tappe in carriera, analizzando le differenze tra le classi: “Non posso paragonare la 250 con la Moto2 perché in 250 non ho mai corso. Posso dire che quando ho fatto il salto dalla classe 125 alla Moto2 ho sofferto di più rispetto a quando sono passato in MotoGp. Nella Moto2 il peso delle moto è simile a quello delle MotoGp, e anche il sistema delle gomme è abbastanza simile tra le due categorie. Nella 125 è diverso perché si può andare sempre al massimo dall’inizio alla fine della gara, mentre in Moto2 ci sono altri elementi da considerare. Tutte le esperienze che ho fatto mi stanno aiutando in MotoGp“. Infine la domanda fatidica: Marc Marquez sarà campione del mondo 2013 se…? “Se sarà fortunato! -risponde il pilota-. Non voglio pensarci anche perché come abbiamo visto nelle ultime due gare, può succedere davvero di tutto nel mondiale. C’è ancora metà stagione da giocare e gli ultimi Gran Premi sono andati bene, ma dovremo vedere quando saremo al completo, con Dani (Pedrosa, ndr) e Jorge (Lorenzo, ndr) completamente recuperati. Se non altro si può dire che stiamo ottenendo risultati, e visto il punto in cui siamo che c’è una chance di vittoria“.



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