È stato ieri ospite degli studi di Sky Sport. Una lunga chiacchierata con l’emittente che da quest’anno trasmette le gare della MotoGp e che inoltre sponsorizza il team creato dal Dottore in Moto3 per lanciare i nuovi talenti italiani. Si comincia però da lui, da un Valentino rinfrancato dal secondo posto in Qatar e che ora pensa alla seconda gara della stagione, in programma domenica 13 aprile ad Austin: “Sono sempre sotto esame, sarà molto importante vedere il Texas e anche l’Argentina per capire se sono veramente più competitivo dell’anno scorso. È più difficile un circuito che non ti piace. Austin è una bella pista, solo che l’anno scorso sono andato male, quindi di solito le piste dove si va male non piacciono tanto. Comunque l’anno scorso in Qatar era andata bene, ma il secondo posto di quest’anno è stato più bello. Bisogna cercare di essere competitivi sempre, poi naturalmente vincere il Mondiale è difficilissimo, ma se stiamo davanti tutte le domeniche già va bene”. Per centrare l’obiettivo più grande, l’ostacolo principale è un certo Marc Marquez: “È veramente bravo, mi fa preoccupare, è anche un ragazzo simpatico ed è uno che è sempre pronto alla lotta, uno che sa guidare benissimo la moto e ha una grande voglia di vincere sempre, di stare lì davanti, quindi è un grande avversario. Ne ho avuti tanti perché è da molto che sono lì: Capirossi in 250, poi in 500 Biaggi, Gibernau, ancora Capirossi, poi Lorenzo, Stoner, Pedrosa, adesso c’è Marquez. Sono sempre diventati un po’ più forti. Per superare i miei record ci vuole molto tempo, ma Marc ha il potenziale per farlo. Non so se mi darà fastidio se mi supererà, per ora è dietro, deve ancora vincere tante gare. Speriamo di fregargliene qualcuna noi così ci metterà più tempo. Penso che diventerà il campione del mondo quest’anno, così provo a portargli un po’ di sfortuna (ride, ndr)”. Una cosa è certa: Rossi si diverte ancora, tanto che per il futuro ha le idee chiare: “Penso che rinnoverò con la Yamaha”, anche perché ha definito la come la moto più divertente che ha guidato. Il futuro, insomma, è ancora nel motociclismo: “Il rally mi piace molto, è una mia grandissima passione. Ho corso un po’ in macchina, ho fatto dei rally, faccio il rally di Monza alla fine dell’anno, ho fatto anche dei rally mondiali, ma ho deciso che fino a quando posso e potrò correrò in moto. Poi vedrò. Per il resto non faccio dei progetti così tanto a lungo termine”. Quello che gli fa meno piacere è che ad ogni sconfitta si tiri fuori che sia ormai finito (“Bisogna sempre trovare qualcosa che non va: quando perdi sei finito, ma quando vinci magari dicono che non hai avversari…”), ma non pensa al ritiro: “Non ci ho mai pensato. Mi sento in forma, ma soprattutto mi dà gusto da matti correre, questa è la cosa più divertente che faccio nella mia vita, mi piace il mondo, mi piace il tipo di vita che si deve fare per essere un pilota della MotoGP, allenarsi, girare il mondo. Fino a quando sarò competitivo spero di continuare”. Un’altra novità di questa seconda avventura in Yamaha è il miglior rapporto con il compagno di squadra Jorge Lorenzo: “Il rapporto è buono. Siamo cresciuti molto insieme, ci siamo stati molto antipatici in passato, ma adesso c’è un grande rispetto, cerchiamo di lavorare tutti e due per migliorare la Yamaha. Naturalmente io sono il suo primo avversario e lui è il primo mio. Però mi piace essere il compagno di squadra di Lorenzo, spero rimanga in Yamaha. Non penso che sia nervoso perché teme me, ma penso di essere più competitivo dell’anno scorso e quindi di dargli più fastidio. Lui vuole battere Marquez e quindi quando non ce la fa si arrabbia, ma è normale”. Spazio anche ai giovani e al team :
“Ci sono tanti piloti italiani forti, secondo me: adesso dovranno crescere. Direi Fenati, Antonelli, Bagnaia, Morbidelli, c’è mio fratello Luca che farà il Cev, c’è Bulega, probabilmente me ne dimentico qualcuno. Comunque ce ne sono almeno dieci che potrebbero essere potenzialmente i miei eredi. Sono soddisfattissimo del team, ci stiamo divertendo da matti. Ci stiamo mettendo a posto, abbiamo costruito intorno a Fenati e Bagnaia un team di altissimo livello. Devo dire che nella prima gara soprattutto Fenati ha un po’ deluso perché ci si aspettava molto di più da lui, perché ha del potenziale. Ma siamo un team nuovo, quindi abbiamo bisogno di qualche gara di rodaggio”. C’è stato però spazio per parlare anche dell’Inter, squadra per cui il Dottore fa il tifo. Anche qui Valentino non perde la sua simpatia, accettando la definizione di “vedova di Mourinho”: “Come fa un interista a non essere vedova di Mourinho, che ha fatto vincere tutto a noi che non siamo abituati…”. Sull’attualità, l’illustre tifoso nerazzurro difende la scelta di non aver portato a termine lo scambio Vucinic-Guarin e difende Mazzarri: “A me piace, mi sembra una persona seria”. Rossi si dice anche fiducioso sul nuovo corso, pur non nascondendo le difficoltà: “L’altra sera l’ho vista e forse ho fatto anche io l’errore dei giocatori perché quasi non ho seguito il secondo tempo, ma poi ho visto che hanno pareggiato. Sono dei problemi che bisognerebbe risolvere perché quando giochiamo bene siamo bravi. Sembra un progetto che ha un buon potenziale”.