La MotoGp continua a far parlare: inevitabile, dopo il drammatico epilogo del Mondiale 2015. A riaccendere l’interesse provvede l’intervista concessa da Jorge Lorenzo a uno dei principali giornali sportivi spagnoli, il Mundo Deportivo. Lorenzo scarica tutta la responsabilità su Valentino Rossi, al quale adesso spetterebbe anche il compito di fare qualcosa per tornare alla normalità: “Solo Vale può fare qualcosa per far scendere la tensione. Lui ha molta influenza sulla stampa italiana e può modificare la realtà, come poi è accaduto”. Parole molto pesanti, che dimostrano in modo chiarissimo che sarà molto difficile ricucire i rapporti, una bella gatta da pelare per la Yamaha verso il 2016.



Guarda caso, Lorenzo tiene a sottolineare che “non lavoriamo insieme, siamo nello stesso team ma ognuno ha il suo staff personale. Corriamo entrambi sulle Yamaha, ma le moto non sono uguali e non lo sono neanche i meccanici, andiamo in pista per vincere e battere tutti, compagno di team e avversari”. Facile dunque prevedere grande freddezza tra le due metà del team ufficiale, e chissà se tornerà anche il muro che aveva caratterizzato la loro prima esperienza insieme.



Lorenzo auspica che tutto possa tornare come prima, ma a dire il vero sarà difficile addossando tutte le responsabilità a Valentino: “In condizioni normali, a fine campionato i rapporti sarebbero tornati normali, ma dopo quanto accaduto a Sepang e le convinzioni che ha maturato Valentino a tal proposito, ci vorrà del tempo perché le relazioni tornino a essere come prima. Per quanto mi riguarda non c’è nessun problema, non ci sono rancori, rispetto tutti i piloti dentro e fuori le piste”. In ogni caso, bisogna stare a sentire quale è la versione dell’iridato sulle ultime gare della stagione appena conclusa e sull’ipotesi che Marc Marquez abbia corso per lui: “Basta vedere le ultime 5-6 gare, se così fosse Marquez non mi avrebbe superato a Phillip Island. Però sappiamo l’influenza che ha Rossi sui mezzi di comunicazione, ha tantissimi tifosi e alla fine in tanti hanno creduto alla sua teoria, uno sportivo con molta influenza sulla stampa può modificare la realtà ed è quello che è avvenuto. Io e Marquez siamo attaccati in Italia proprio per l’influenza che hanno le dichiarazioni di Rossi, i giornalisti italiani difendono le sue teorie e la gente segue quello che sente e quello che legge. In Spagna mi sento difeso, la stessa cosa vale per Marquez, è stato difeso anche lui perché è evidente che Marc non ha fatto nulla di male. Lui in Malesia ha cercato di fare la sua gara, è stato Valentino a commettere un’irregolarità. Poi, a Valencia, sono stati i piloti italiani a dire pubblicamente che avrebbero cercato di aiutare Rossi”. Silenzio totale però sul fatto che in 30 giri al Ricardo Tormo Marquez non abbia mai tentato nemmeno un mezzo sorpasso, probabilmente l’aspetto più clamoroso dell’intera situazione tanto che persino a Valencia si sono sentiti fischi contro il padrone di casa che aveva appena vinto il Mondiale. Ma anche qui la Spagna è innocente, nella versione di Jorge: “I fischi sul podio a Valencia arrivavano dai tifosi di Rossi, non dagli spagnoli, ma tutto questo non mi piace e vorrei che nel Motomondiale tornasse l’atmosfera che c’era qualche anno fa”. Difficile, se Lorenzo pensa davvero che solo l’altro debba fare qualcosa per abbassare la tensione. Eppure, è proprio questa la sua posizione: “Adesso solo Rossi può far sì che le tensioni si abbassino, Valentino dovrebbe mandare un messaggio forte ai suoi tifosi per calmare gli animi, ma non so se è disposto a farlo”. Di certo lui non sembra disposto a farlo, e per fare la pace bisogna essere in due (anzi, in tre)…

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