Avete presente quando andate a chiedere un mutuo? Voi avete in testa la cifra da chiedere, la banca invece si preoccupa di quanto potrete restituire al mese. Bene: il “Giorno più Lungo” della MotoGP sarà così: gli appassionati italiani si preoccupano di se e come Valentino Rossi rimonterà dall’ultimo posto in griglia. Ma il vero problema è invece quel che farà Jorge Lorenzo (che già ha combinato mille guai facendosi più volte richiamare dal team invece di starsene zitto e godere in silenzio). Se partirà in testa, è facile che possa “fare il ritmo” ed andarsene. Se rimarrà intruppato (e Iannone è due anni che parte in testa a Valencia: più che #escilo potremmo dire #aridaje) Rossi potrebbe avere più di qualche chance. E le due Honda?
Le variabili impazzite, come la storica gestione del loro team. Sì, perché a Sepang Rossi ha sbagliato, senza se e senza ma, con le sole attenuanti delle circostanze. Punto. Ma mentre il fallo di reazione “alla Zidane” dell’italiano è palese ed è stato ammesso (portare fuori traiettoria il rivale per “dargli una lezione”), ciò che ha fatto Marquez è occulto ed indimostrabile in sede di giustizia sportiva – dove lui stesso si dichiara innocente. Come il grande campione di football O.J. Simpson, accusato negli anni ’90 d’aver ucciso la moglie e, unico caso al mondo nel diritto, assolto in sede penale e condannato in sede civile (!) per lo stesso reato. Ma nello Sport questi “distinguo” non sono ammessi (vedi il caso di Carolina Kostner: “Lo amavo, l’ho protetto” e lei viene squalificata per un periodo maggiore di quello ascritto al fidanzato dopato!). Punto ed a capo ci troviamo a Valencia, città famosa (anche) per la squadra di calcio allenata da Claudio Ranieri (non Massimo).
Oggi sono passati quasi 10 anni dal 2006, quando nel circuito “Ricardo Tormo” si decise il Mondiale 2006 della MotoGp fra Nicky Hayden (Honda) e Valentino Rossi (Yamaha), ex compagni di squadra alla HRC nel 2003. Quell’anno sembrava tutto già scritto: Hayden era schizzato in vetta al Campionato forte di due vittorie e sette podi nelle prime 11 gare. Cadute ed infortuni avevano via via rallentato la corsa dei “tre moschettieri” italiani Loris Capirossi (oggi commentatore Sky), Marco Melandri e, appunto, Valentino Rossi. Ma quest’ultimo, che i suoi 4 mondiali MotoGP li aveva sempre vinti con largo anticipo, a sei gare dal termine aveva ben 51 punti di distacco dal giovane americano. Ma (ri)cominciò a macinare risultati ed a rimontare in classifica su Hayden (e Pedrosa, secondo). Honda decise… di non decidere e gran patatrac in Portogallo: sorpassi e controsorpassi da subito fra Hayden e Pedrosa (chi vi ricorda?): lo spagnolo però al quinto giro sbaglia e…. centra per errore (!) il compagno di squadra in lotta per il titolo iridato, che viaggiava sicuro verso il podio. Le immagini dove Hayden prende a pugni la sabbia stramaledicendo il compagno di squadra fanno il giro del mondo.
Chi era ad Estoril si ricorda ancora la saracinesca abbassata del box Honda un’ora dopo la corsa… A fine gara, Rossi perde il primo posto per due millesimi (due millesimi !!) dalla Honda Gresini di Toni Elias: ed a fine stagione al pesarese mancheranno proprio quei cinque punti…! Vale si presenta a Valencia in vantaggio su Hayden: 244 punti a 236, un +8 simile al +7 di quest’anno. E fa la “pole position” (invece domenica partirà ultimo). 3000 magliette erano già state stampate, Vale veniva da 4 mondiali vinti di fila, semplicemente… non poteva perdere. Non era, non è da lui. Invece, dopo una gara delle 250cc dove un giovane Jorge Lorenzo (!!!) aveva conquistato il titolo mondiale, 130mila spettatori aspettano di poter festeggiare Valentino Rossi. Che però parte male e transita settimo al 1. giro, mentre il reduce della Superbike Troy Bayliss (Ducati) da subito saluta la compagnia e va a vincere in solitaria – trascinandosi dietro Capirossi. Rossi controlla il gruppo ma al 5. Giro, alla seconda curva cade! Si rialza, non sembra niente di grave. Riparte, ma a più di venti secondi da Hayden: il titolo è andato – e mentre l’americano vola sul podio Rossi arranca nelle retrovie, dopo aver superato solo i piloti più lenti. Contro ogni pronostico, Hayden vince il Mondiale con 5 punti di vantaggio sull’italiano, suo papà piange ai box e Rossi abbozza da Campione, complimentandosi sinceramente con il rivale ed ex-compagno di squadra. Le lacrime di Hayden nel box si mischiano alle bollicine, Pedrosa respira (gli era stato detto che se l’azienda avesse perso il Mondiale avrebbe dovuto cercarsi un altro sellino) e tutti vissero felici e contenti.
Fino a quest’anno, dove ad aver avuto fortuna è stata solo Sky: nella prima gara della stagione, nello stesso giorno corrono Formula 1 e MotoGp: vincono Vettel con la Ferrari e Rossi in MotoGP (Qatar, davanti a Dovizioso e Iannone): un “lancio” così nemmeno il miglior regista… ma la MotoGP ha scelto il peggior sceneggiatore per il proprio ultimo atto. Con le polemiche sui social network, sulla stampa ed in TV che hanno finito per oscurare lo Sport – e non è un caso se aziende come Sector e Gas, sponsor storici, hanno deciso d’abbandonare non solo i piloti Lorenzo e Marquez ma anche la MotoGp stessa. E, dopo la festa di fine mondiale annullata dallo sponsor spagnolo della Yamaha (Movistar), sembra che siano solo i primi di una lunga serie…
Domandina: vi immaginate fra 15 giorni i “vincenti” Lorenzo e Marquez ospiti d’onore di Yamaha ed Honda al Salone della Moto di Milano, con migliaia di “canarini” (tifosi di Rossi) in giro per gli stand? Clima da “dagli all’untore” di Manzoniana memoria…
E comunque, anche se il “giorno più Lungo” andasse male, il “dottore Rossi” potrebbe consolarsi ricordando che, quando si era piccoli e si faceva una gara seria (a biglie, di corsa, sui go-kart, etc), il più “grande” partiva sempre per ultimo, altrimenti gli altri “bambini” non avrebbero vinto mai….
Forza Vale (e forza Ducati), vinci pulito #iostoconlosport
(Il Rododendro)