Che sia diventato ormai un’Italia contro Spagna è chiaro a tutti, anzi è stato volutamente imposto come sfida dalle scelte assai poco sportive di Marc Marquez per questo finale di stagione 2015 della MotoGp che passerà alla storia come il più appassionante ma anche il più polemico con strascichi che dureranno per mesi, forse anni. Italia-Spagna voluto da Marquez, confermato da Lorenzo e accusato da Valentino Rossi che proprio ieri a Valencia si è visto portare via il Campionato del Mondo proprio per la scelta “conservatrice” del pilotino della Honda che ha guardato per 30 giri le spalle di Jorge Lorenzo che così si è involato e ha vinto. Un concetto di squadra accusato da Valentino Rossi ma non solo, come afferma infatti anche Danilo Petrucci, splendido protagonista della stagione Ducati Pramac, giunto decimo al termine del Mondiale e con molte soddisfazioni tolte. «Non siamo squadre di calcio, dovremmo correre ognuno per sé e qualcuno invece non l’ha fatto», afferma molto diretto il buon Petrucci riferendosi chiaramente a Marc Marquez. Il pilota ternano non lo nasconde, è amico di Valentino ma una questione come la lotta tra squadre non la condivide e non la appoggerà mai: mentre in Spagna forse non la pensano proprio così e ieri si è visto, almeno per Marquez e Lorenzo.



È un fatto talmente clamoroso che ha avuto risonanza planetaria in questo ultimo mese: è la MotoGp con i fatti che hanno portato Valentino Rossi a non vincente il mondiale a danni di un contento Jorge Lorenzo, e ci mancherebbe ha vinto il campionato e forse è quello che c’entra meno con questa storia. È infatti Marc Marquez il vero accusato da molti, quasi tutti dopo le ultime due gare con la considerazione e accusa di Valentino che ha trovato conferme nella realtà accaduta. «Vendetta Rossi? Si ritiri e passi alla Suberbike», è il commento di Marcello Lippi, ex allenatore della Nazionale di calcio italiana, vincente al Mondiale 2006. Un consiglio per la perfetta vendetta nei confronti di un mondo come quello della MotoGp che senza Rossi perderebbe moltissimo del suo prestigio. «Da 20 anni Valentino è lo sponsor più grande della MotoGp e adesso come vendetta sportiva l’ideale sarebbe ritirarsi e fare un’altra cosa, tipo la Superbike, e in questo modo il mondo della moto perderebbe senza di lui il 50%». Secondo Lippi dunque solo questa soluzione potrebbe porre rimedio e riscatto a quanto è successo: parole importanti quelle di Lippi che comunque al momento non dovrebbero avere conseguenze di condivisione, nei fatti, per Valentino che ha annunciato e confermato la sua intenzione di andare avanti ancora un altro anno in Yamaha. Ma se lo ascoltasse?



“Che ti avevo detto giovedì, eh? Te l’avevo detto Carmelo! Eh così, te l’avevo detto”. Una fiction spagnola? Una puntata de Il segreto? Assolutamente no, anche se di segreti in queste ultime gare del Motomondiale MotoGp: é Valentino Rossi che parla con Ezpeleta, Carmelo per l’appunto, al termine della gara funesta e nefasta di ieri a Valencia con la quale Rossi ha perso il Mondiale proprio agli ultimi giri per via di un “guardaspalle” speciale dietro a Lorenzo. Marc Marquez, le sue mosse considerate scorrette dal Valentino e non solo, sono al centro delle infinite polemiche per questa fine campionato. Ezpeleta, capo della Dorna, ovvero l’organo organizzatore del Mondiale di motociclismo. Un rapporto speciale quello tra il Dottore e Carmelo che si fonda su anni e anni in cui il circus della MotoGp è cresciuto a livello esponenziale sopratutto per le vittorie e il personaggio di Valentino Rossi. In questo video mostrato da Sky MotoGp Italia si sente Valentino che dice le esatte parole riportate in precedenza a Ezpeleta con lo spagnolo che lo guarda laconico e sembra annuire, nonostante non dica nulla. Cosa si saranno detti dopo nel Motodrome? Questo non lo sappiamo, ma se fossimo in Marquez non saremmo così tranquilli che l’anno prossimo i suoi atteggiamenti poco sportivi verranno ancora tollerati. Troppo palese a tutti questa azione di sfavorire Valentino nelle ultime gare per passare inosservati, di sicuro il segno rimane nella storia di questo e dei futuri Mondiali di MotoGp: ecco dunque il video tra Rossi e Carmelo Ezpeleta.



Si sa, la rete del web non è proprio il campo in cui sfilano le persone più sportive e cavalleresche di questo mondo, e per il caso montato in queste settimane su Valentino Rossi, Marc Marquez e Jorge Lorenzo, la MotoGp è passata nell’occhio del ciclone e ancora non ne esce ovviamente, essendo finito giusto ieri il Mondiale a Valencia. Si diceva la rete, ecco in queste ore aumentano di continuo gli insulti, non proprio teneri come si può immaginare, a Marquez per la sua ennesima opera di intralcio nel titolo di Valentino che ha infatti alla fine perso proprio grazie all’intromissione del pilotino Honda. Dopo i veleni di Sepang e le accuse di biscottone fatte dal Dottore contro i piloti spagnoli, i detrattori sul web di Marc hanno modificato la pagina Wikipedia inserendo alcuni insulti al posto della voce motociclista. «Marc Marquez Alentà è una m… spagnolo», si legge nel famoso sito enciclopedico pubblico. Vari sabotaggi sono stai tentati che poi comunque Wikipedia ha immediatamente contribuito a togliere. Tutto ripristinato ma questo caso fa capire quanta ira, ingiustificata, che si sta scatenando contro Marquez e la sua antisportività.

Valentino Rossi di certo non si è trattenuto nell’immediato dopo gara di Valencia dove si è visto sfilare il titolo del Motomondiale di MotogGp per via di una vittoria di Jorge Lorenzo che è macchiata dalla plausibile ed evidente mancanza di battaglia voluta fortemente da Marc Marquez secondo classificato che per 30 giri non ha provato nemmeno una volta, neanche per sbaglio, a fare il sorpasso. Rossi ha attaccato anche la Honda dicendo che non comprende come una casa così importante consenta e permetta un atteggiamento così palese di un suo pilota in aiuto di un’altra casa concorrente come la Yamaha. Come previsto, arriva la dura replica della Honda con le parole di Shuhei Nakamoto, vicepresidente di HRC: «Non possiamo accettare le pesanti accuse rivolte contro il nostro pilota e la Honda nelle ultime settimane e nella conferenza stampa di domenica, non ci sono prove a sostegno di tali accuse: Marc e Dani hanno spinto al 100%». Giù duro quindi, come lo era stato Valentino del resto e da un certo punto di vista comprensibili entrambi: il Dottore si è visto togliere, quasi rubare un Mondiale che era suo fino alla gara di ieri in maniera ora palesemente chiara, mentre la Honda cerca di difendere il suo pilota e campione spagnolo. «Non possiamo accettare queste accuse, in quanto questa è la visione di una singola persona, che rispettiamo, ma non sono la realtà», conclude nel comunicato Honda sempre Nakamoto. Clicca qui per il video accusa di Valentino Rossi a Marquez e alla Honda.

Un’impresa che sembrava impossibile e che ad un certo punto è diventata epica: è la partenza e i primissimi giri di Valentino Rossi ieri a Valencia in Gara per la conquista del Mondiale MotoGp. Dalla casella 26 alla quattro in dieci giri, una cosa pazzesca tenendo conto che la pista calda non aiutava le gomme: ma Valentino è oltre ogni logica e regola normale, è più forte e a 36 anni li ha messi in fila tutti, meno i tre davanti che a quel punto erano troppo lontani. Ma Valentino ha dimostrato che partendo insieme, come d consueto, sarebbero arrivati insieme e di certo non sarebbe stato dietro ad “osservare” la situazione come ha fatto il pilotino della Honda, Marc Marquez. Un Rossi che in partenza fa una traiettoria diversa da tutti e ne supera di colpo 7-8, per poi infilarne uno alla volta come birilli nel giro di pochissimi giri. Uno spettacolo Valentino, uno spettacolo questo Dottore che avremmo voluto vedere sul gradino più alto del podio e che, per pochi errori suoi e molte “decisioni” altrui si è visto sfilare il Mondiale all’ultima gara, dopo essere stato in testa fin dall’inizio. Non ci crediamo ancora bene, ma purtroppo è successo. Clicca qui per il video della partenza show di Rossi.

È finito il Mondiale Motogp ed è finito come purtroppo in molti si aspettavano: ha vinto Jorge Lorenzo, e su questo nulla da dire bravo davvero il maiorchino che non demerita in questa vittoria, ma semmai ha perso Valentino Rossi che dopo la rimonta impossibile è stato “frenato” dall’azione protettiva di Marc Marquez che ieri non ha mai attaccato Lorenzo pur standogli dietro per tutto il Gp di Valencia 2015. Anzi ha allontanato Pedrosa quando ha provato ad avvicinarsi, quasi come se stesso rovinando un piano studiato in cui l’unico artefice sembra proprio essere lo spagnolo della Honda. Commenta al veleno il giornalista e direttore di Sky Sport Motori, Guido Meda che su Facebook (clicca qui per il post) esprime così il suo pensiero: «Ma non basta avere gli occhi per capire? Un pilota Honda che corre per Yamaha è inedito. È stato imbarazzante. Non capisco la non reazione di Honda e degli sponsor che presumo paghino per vincere. Marquez, l’uomo che sorpassa e vince a tutti i costi, l’uomo “al 100 per 100 per la Honda e per gli sponsor”, l’uomo che in Malesia si attacca con Rossi 15 volte nei primi 5 giri…ecco, a Valencia fa un sorpasso solo, all’ultimo giro, aggressivo sul compagno di squadra Pedrosa». Chiarissimo il buon Guido che non fa altro che commentare quanto tutti abbiamo pensato e visto ieri in pista in Spagna: perché non attaccare mai Lorenzo e poi battagliare solo quando Pedrosa rischiava di “rovinare” il piano per far perdere Valentino. Un brutto spettacolo che toglie lustro alla bellezza della MotoGp. Davvero un peccato che si poteva e forse doveva evitare. Capito Dorna?

Si è chiuso il mondiale MotoGp 2015, con la vittoria di Jorge Lorenzo su Yamaha. Alla fine non ce l’ha fatta Valentino Rossi, che ha concluso al quarto posto dopo una grande rimonta. Il Dottore si è tolto qualche sassolino dalle scarpe nella conferenza stampa post-match, puntando il dito contro Marquez, colpevole di aver guardato le spalle a Lorenzo per tutto il gp: «Speravo che non facessero fino alla fine così, invece Marquez ha deciso di finire il suo lavoro. Gli ultimi giri sono stati davvero penosi perché andava il doppio di Lorenzo e invece è rimasto dietro senza mai attaccarlo. Dobbiamo ricordarci che lui è uno che attacca sempre, tipo quanto accaduto con me, che mi ha passato 10 volte in un giro, invece con Lorenzo è stato sempre dietro, guardandogli le spalle. Secondo me ha goduto, l’ho visto, ha trovato felicità in questo. E’ un talento e il futuro della Motogp, ma uno che dice bugie per tutto il weekend, e poi in gara si comporta così è veramente uno che se ne sbatte i c***di tutto».

Nel mondiale della MotoGP il Gran Premio di Valencia 2015 ha dato a Jorge Lorenzo, che ha conquistato anche la vittoria, il suo quinto titolo, con Valentino Rossi che ha terminato al quarto posto dopo una gara tutta cuore, facendo il massimo possibile dopo essere stato costretto a partire dall’ultima posizione della griglia dopo i fatti della Malesia e la decisione del TAS che aveva respinto il suo reclamo. Per Rossi, che comunque si è conquistato il titolo morale, come è stato dichiarato dalla gran parte dei commentatori sportivi, c’è comunque rammarico perché forse una lotta più di testa che di cuore come quella fatta a Sepang, gli avrebbe permesso di lottare più da vicino anche nell’ultima gara, che è apparsa decisa fin da prima, con il pilota di Tavullia che allineandosi al via nell’ultima casella disponibile, e vedendo Lorenzo così lontano, forse in cuor suo sapeva già quale sarebbe stato il risultato finale della gara, che gli avrebbe tolto la gioia di conquistare, a 36 anni di età, il suo decimo campionato mondiale. C’è il rammarico, non solo in Rossi e nel suo entourage e negli appassionati di motociclismo, che il duello non sia stato giocato in maniera diretta tra i due piloti, entrambi autori di una stagione fantastica, ma sia stato deciso con l’intervento di un “terzo” che non aveva nessun titolo per farlo. Il verdetto finale dell’ultimo GP stagionale rispecchia i tempi della vigilia, con Lorenzo che era partito dalla pole davanti alle due Honda, e quindi non ci sono state, in apparenza, condotte antisportive od alleanze strane, ma certo fa male vedere che la grande aggressività mostrata da Marquez in Malesia nei confronti di Rossi, si sia trasformata in una condotta subalterna, quasi da “scudiero” in questa gara nei confronti di Lorenzo, senza un solo tentativo di attacco da parte del pilota Honda, che pure ha seguito quello della Yamaha attaccato alla sua ruota per quasi tutta la gara. Oltre a questo, nel corso del penultimo giro, ha reagito ad un sorpasso di Pedrosa, che era rientrato e stava cercando di portare via la vittoria a Lorenzo, ritornando in seconda posizione nel giro di poche curve e lasciando il compagno di squadra in terza posizione. Per Valentino Rossi si tratta del secondo mondiale perso in volata, dopo quello con Hayden nel 2006, ma in quella occasione si potette assistere ad un duello diretto con un sorpasso dell’americano nell’ultima curva. In questa stagione Lorenzo era stato dietro al pilota italiano fina dal primo Gran Premio, ed ha effettuato il sorpasso decisivo solo nell’ultima gara.

Al via della gara Jorge Lorenzo scatta benissimo e le due Honda di Marquez e Pderosa si mettono immediatamente in scia, mentre nelle retrovie parte bene anche Valentino Rossi, impegnato nella difficile rimonta. Quando passa per la prima volta sul traguardo è già quindicesimo, poi scala altre quattro posizioni nel corso del giro successivo, il secondo, ed al quarto si trova in nona posizione, mentre cade Iannone. La rimonta continua con altri sorpassi, ora più difficili mentre si avvicinano i pilori più forti, Rossi è ottavo dopo sei giri, scala un’altra posizione dopo il settimo, ma vede intanto Lorenzo tranquillo a dettare il ritmo in prima posizione, mentre le due Honda sono ancora dietro.

Al decimo giro Rossi conquista la sesta posizione passando Pol Espargaro con un sorpasso molto difficile, due giri dopo fa lo stesso con il fratello Aleixi, ed al 13esimo giro si prende anche lo “scalpo” di Andrea Dovizioso e la sua quarta posizione. I tre davanti sono però già scappati ed i secondi di distacco dalla terza posizione, occupata da Pedrosa, sono 10. Valentino ci vuole provare lo stesso, ma dopo pochi giri si accorge che non potrà fare più niente e quindi la decisione sulla vittoria del mondiale è legata alla prestazione delle due Honda, con Marquez che continua ad andare di conserva con Lorenzo. Pedrosa sembra faticare di più dei due rivali e perde qualcosa, ma nel finale si riavvicina e sembra più veloce sia di Lorenzo che di Marquez che gira sempre incollato al maiorchino senza mai provare un attacco.

Quando Pedrosa attacca Marquez invece il compagno di squadra si sveglia e ritrova la combattività perduta riportandosi in seconda posizione nel breve volgere di due curve. La gara è ormai finita, Lorenzo taglia il traguardo godendosi il successo, con Marquez secondo, Pedrosa terzo e Valentino che finisce quarto, ma acclamato anche dai tifosi spagnoli. A fine stagione Lorenzo è risultato il più veloce ed il più vittorioso, avendo trionfato in 7 GP, ma non il più costante, che però è riuscito a mantenere la calma in questo Gran Premio che anche per lui non era certamente facile vista la grande esposizione mediatica delle ultime due settimane. Lorenzo è stato anche bravo a crederci sempre, anche quando sembrava che non ci fosse più spazio per la sua rimonta, ed il titolo premia comunque un pilota molto forte.

Mentre finisce il Mondiale, si teme purtroppo che non finiscano altrettanto le polemiche hanno fatto seguito all’ultimo scorcio di campionato, rese invece ancora più calde dal comportamento di Marquez in quest’ultima gara. Mentre vengono tributati applausi al vincitore e si fanno gli onori allo sconfitto, il motomondiale deve sperare che il sipario cali molto velocemente, anche per non andare incontro ad una stagione, quella 2016, che riparta sulla base delle polemiche, che certamente non fanno bene al movimento. Nelle ultime gare alcuni elementi estranei sono purtroppo entrati in pista, ma non in maniera tale da cancellare le bellezze di un campionato mondiale certamente esaltante per tutta la sua durata e sicuramente molto merito di questo va a Valentino Rossi ed Jorge Lorenzo, con Predrosa rinato nella fase finale della stagione.