Nel giorno della presentazione della nuova Yamaha M1 non c’era curiosità solo per le novità legate più strettamente alla moto, ma anche per l’organizzazione del team dopo il burrascoso finale della scorsa stagione fra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. C’è anche chi ha ipotizzato la possibilità di un muro fra le due anime del team Movistar Yamaha, ma l’ipotesi è stata seccamente smentita dal team principal Lin Jarvis con questa dichiarazione breve ma molto chiara: “Sarà come l’anno scorso, non c’è motivo di mettere un muro nel box, si lavora tutti insieme”. Per capire come sarà l’atmosfera e se sarà possibile ritrovare quanto meno una collaborazione proficua per entrambe, bisognerà aspettare le prime occasioni di scendere in pista…



C’era grande curiosità per la presentazione della nuova Yamaha 2016, la . Di questo ha parlato Guido Meda ai microfoni di Sky Sport 24: “La Yamaha ha presentato una nuova occasione di incontro tra i due piloti e soprattutto per presentare la nuova livrea della M1. Più di questo non si tratta, c’è un disegno nuovo ma la moto è la stessa dello scorso anno. Le vere novità non si sono ancora viste e le vedremo in pista quando si andrà a fare i test. Sulla parte dietro ci sarà il tappo della benzina per una questione di bilanciamento di pesi col motore che è stato un po’ spostato sotto al sedile. Il telaio presenta un incavo per aumentare l’attitudine a torcere del telaio. Sulla moto di Lorenzo l’invaco non c’è, perchè è quella del 2015 inizio. Per fare le analisi tecniche dobbiamo aspettare i primi test, immaginando che sarà una moto sulla quale vorranno dare carico all’attitudine grazie alla peculiarità delle nuove gomme Michelen che sono la grande novità“.



Oggi era naturalmente al centro dell’attenzione in occasione della presentazione della nuova Yamaha M1 che parteciperà al Mondiale 2016 della classe MotoGp con il campione del Mondo Jorge Lorenzo e il Dottore di Tavullia (clicca qui per leggere di più sull’evento). Diamo allora spazio alle dichiarazioni del nove volte campione del Mondo, che parte da un confronto fra il 2015 e il 2016: “Ho fatto lo stesso tipo di preparazione cercando di migliorare ancora alcuni aspetti. L’inizio fu fantastico, come la prima parte di stagione. Quest’anno vedremo, si parte non da zero, ma da un altro punto con le nuove gomme e l’elettronica differente. Sarebbe bello partire dallo stesso punto, la vittoria in Qatar. Cercheremo di fare un passo avanti, i rivali sono fortissimi, l’obiettivo è di stare al livello della stagione passata: quando diventi più anziano sfrutti l’esperienza per colmare il gap, ma conta che la voglia di correre e migliorarsi restino identiche. L’anima della M1 è la stessa, ma scopriremo le cose al primo test in Yamaha a inizio febbraio”. Rossi si è comunque lanciato in alcune ipotesi su come potrebbe essere la stagione che verrà dal punto di vista tecnico: “Con le nuove gomme il feeling con l’anteriore cambia notevolmente, è un problema perché devi cambiare stile e il bilanciamento. Sarà modificato pure il modo di fare e impostare le corse. Noi dobbiamo lavorare molto perché forse siamo un po’ indietro perché abbiamo dovuto concentrarci fino alla fine nella corsa del mondiale”. Già, il sogno del decimo titolo che è sfumato nel modo che tutti ricordiamo nella lotta proprio con il compagno di squadra. Inevitabili le domande sulla sua delusione e su eventuali strascichi sulla nuova stagione: “Il finale del 2015 è stato duro e difficile, ma quello è ormai il passato e cerchiamo di guardare avanti. Fortunatamente si ricomincia, c’è una nuova stagione ed è quello che ci vuole per non pensare più al passato. La moto dovrebbe avere un po’ più di potenza, perché l’anno scorso sul dritto soffrivamo un po’ poi molto dipenderà dall’adattamento alle nuove gomme: cambiano linea, modo di accelerare, l’ingresso in curva. Dovremo adattarci. Per ora le Michelin sembrano più reattive, ma se fai un errore meno sicure”. Ma il rapporto umano con Lorenzo come sarà? “Io Jorge l’ho sempre rispettato, lui secondo me nell’ultima gara no. Speriamo che il rispetto ci sia e sia reciproco. Dare la mano anche a Marquez? Non lo so, fortunatamente non è in squadra con me, posso anche non dargliela…”.

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