La querelle Rossi-Marquez fa giurisprudenza e la MotoGp cambia le sue regole. L’epilogo del Mondiale 2015, la vittoria di Jorge Lorenzo e soprattutto i duelli in pista e fuori tra Valentino Rossi e Marc Marquez; le sportellate di Australia e Malesia, la partenza del Dottore dall’ultima fila del Gran Premio di Valencia… tutto passato, ma tutto ancora estremamente presente. Perchè i tifosi non dimenticano, e perchè adesso la MotoGp ha deciso di modificare il suo regolamento. A partire dalla patente a punti, come Vito Ippolito – presidente di Federmoto internazionale – ha confidato a gpone-com. Il sistema dei punti è stato definito “iniquo”; giova ricordare che allo scattare dei quattro punti di penalità il pilota parte dall’ultima posizione sulla griglia di partenza al Gran Premio seguente. Esattamente quello che è accaduto a Valentino Rossi a Valencia: il Dottore ha dovuto subire quella sanzione non per l’incidente in sè, quanto perchè a quell’episodio sono stati applicati tre punti di penalizzazione e Rossi ne aveva già uno, rimediato a Misano. “Se Valentino dovesse prendere un altro punto da settembre in avanti dovrebbe ripartire dall’ultima posizione” ha spiegato Ippolito, ricordando che le penalità durano 365 giorni e che dunque nel settembre 2016 a Rossi sarà tolto quello di San Marino. “Peccato che la sanzione sia già scattata nei suoi confronti” ha chiuso il presidente di Federmoto. In più la MotoGp dovrebbe cambiare altre cose: “I giudici di gara saranno un argomento discusso per primo” ha spiegato Ippolito, che vuole demandare a loro giudizi immediati sulle infrazioni fattuali (partenze anticipate, sorpassi irregolari, velocità eccessive e così via) ma fare in modo che un giudice unico, “magari coadiuvato da un collegio di esperti” possa prendere decisioni sui giudizi di merito. Insomma: l’idea è quella di sveltire la normale amministrazione, emettendo giudizi “più veloci ma anche più corretti”. Come, appunto, la patente a punti. (Claudio Franceschini)