Una polemica a distanza sta infiammando il circo della MotoGP. E’ quella fra l’ex campione della classe 500, con la Suzuki nel 1993, Kevin Schwantz, e l’italiano Andrea Iannone. Schwantz è stato estremamente critico con Iannone, colpevole a suo dire di una stagione anonima, ben lontana dagli standard che ci si potevano aspettare alla vigilia del Mondiale. In particolare Schwantz ha avuto un’uscita al vetriolo contro il centauro azzurro, invitandolo “ad andare a giocare con i go kart”. Molto pesante la critica, ma la risposta di Iannone non si è fatta attendere, col il pilota italiano che con la consueta ironia ha ricordato che lui a girare in pista con i go kart ci va spesso e volentieri, perché è una cosa che lo diverte. Per cui, non è un’affermazione che lo può ferire più di tanto, ma sicuramente da un ex collega e campione del mondo si sarebbe aspettato un trattamento maggiormente rispettoso.
Questo perché Iannone ha sottolineato come in realtà il rapporto che lo lega a Schwantz è cordiale, anche oltre il rispetto che si è guadagnato il Campione del Mondo del 1993 sulla pista. I due hanno avuto modo di incontrarsi e parlare negli Stati Uniti in occasione del Gran Premio corso ad Austin. Per questo Iannone è rimasto sorpreso del sarcasmo che Schwantz ha riservato nei suoi confronti. Se anche l’ex pilota Suzuki avesse avuto delle critiche, anche pesanti, da rivolgergli, Iannone sarebbe stato felice di ascoltarle faccia a faccia, e non filtrate attraverso i media. Una scelta che ha spiazzato il pilota che forse non sta riuscendo a portare la Suzuki in questo Motomondiale 2017 ai livelli toccati da Schwantz, ma che sicuramente sta lavorando con serietà per migliorare le sue performance, e per questo ha sottolineato di pretendere il dovuto rispetto, soprattutto da un personaggio come Schwantz che potrebbe essere suo padre, anagraficamente parlando. Iannone ha comunque concluso: “La gente parla così tanto di te quando tu hai un’importanza, quindi alla fine per me questo episodio è solo una cosa positiva.”