Il ritorno in sella in MotoGP di Valentino Rossi dopo aver sofferto per una gamba rotta, all’età di 38 anni, dimostra che la leggenda del motociclismo italiano non ha perso nulla della sua passione per le corse. Questa è l’opinione di Davide Brivio, team manager di Rossi alla Yamaha quando il “Dottore” si è rotto per la prima volta una gamba nel 2010. Brivio ritiene che la motivazione messa in mostra da Rossi possa essere da esempio per le giovani generazioni. Rossi ha subito la frattura di tibia e perone lo scorso 31 agosto durante delle prove di Enduro, sottoponendosi ad un intervento chirurgico nella notte del 1° settembre. Dopo aver saltato il Gran Premio a Misano, è tornato ad Aragon, solo 22 giorni dopo l’infortunio. Il nove volte campione del mondo, clamorosamente qualificato in prima fila nel GP del rientro, è finito per una frazione dietro al compagno di squadra della Movistar Yamaha Maverick Vinales, quinto. E i successivi risultati di Rossi sono stati in crescendo.
“UNA PASSIONE SENZA EGUALI”
Brivio, che ora dirige il team di MotoGP di Suzuki, ha dichiarato al sito Crash.net: “Valentino mi ha sempre sorpreso, ma in questa occasione ciò che mi ha sorpreso di più è stata la motivazione che gli ha permesso di tornare così presto. Dopo una carriera così lunga, vincendo tutto ciò che ha vinto, si poteva pensare che per lui non avrebbe fatto una grande differenza mancare una gara in più o una in meno. Invece ha lavorato molto duramente e ha fatto un grande sforzo per tornare il prima possibile in gara. Dico sempre che Valentino è un modello da studiare e spero che le giovani generazioni di piloti guardino a quello che ha fatto e cerchino di trovare i suoi stessi stimoli, che sono stati straordinari per tutta la carriera, non si può trovare una passione simile nel voler guidare una moto. L’individuazione di un nuovo Valentino Rossi non può prescindere dal trovare un giovane pilota che abbia lo stesso fuoco che ha bruciato dentro di lui per il motociclismo.”