Morgan De Sanctis è, senza ombra di dubbio, uno dei punti di forza del Napoli di Mazzarri. Il portiere azzurro fa parte di quella categoria di numeri 1 poco spettacolari ma tremendamente efficaci. Tra i pali è, forse, uno dei migliori in circolazione e la sua costanza di rendimento è merce rara. Se a tutto ciò ci aggiungiamo la sua scarsissima – per non dire nulla – propensione agli infortuni (arriva da 2 anni di utilizzo ininterrotto), il quadro è presto tracciato: siamo in presenza di un signor portiere. A cantarne le lodi ci ha pensato oggi il suo procuratore Mariano Grimaldi, ospite di Radio CRC. A suo avviso, sarebbe Morgan il titolare della Nazionale, se non avesse davanti un certo Buffon. Anche così, comunque, il suo valore non si discute minimamente. E le convocazioni di Prandelli sono il giusto premio per un atleta di altissimo livello. Il Napoli se lo ‘coccola’, convinto com’è che in circolazione ben pochi, nel suo ruolo, gli sono superiori. La squadra azzurra deve anche a lui – ed alla difesa – buona parte delle sue fortune. Basti pensare che il ‘pirata Morgan’, come lo chiama il telecronista-tifoso Auriemma, non incassa un goal da 389 minuti. L’ultimo avversario a bucare la rete fu il bomber del Chievo Moscardelli, uno che – peraltro – sembra avere un conto in sospeso con il Napoli. Nel complesso, De Sanctis è imbattuto da tre partite, tra campionato e Champions. Buona parte dei meriti, naturalmente, va suddivisa con il terzetto difensivo titolare, composto da Campagnaro, Cannavaro ed Aronica. Per i primi due, giustamente, si è chiesta da più parti la convocazione in Nazionale, ma il ct non vuole saperne, pare, per una questione tattica. “Sono abituati alla difesa a tre…”. Quanto all’ex-Reggina, c’erano molte perplessità sul suo conto, ma sono state spazzate via da un ottimo avvio di stagione, in cui il difensore ha mantenuto calma e sangue freddo anche sull’ostico palcoscenico della Champions. Mazzarri, suo mentore, si fida ciecamente di lui.Per l’uruguagio Britos, quando scatterà l’ora-X del rientro, non sarà affatto facile sfilargli la maglia da titolare. Non solo i ‘tre tenori’, dunque, ma anche la tenuta difensiva è alla base dei successi partenopei. Senza contare, poi, l’apporto di una tifoseria calorosa come poche.
Una tifoseria che sogna di rivivere i fasti dell’era-Maradona, iniziando ad alzare qualche trofeo. Con una difesa così, tra l’altro, tutto sembra possibile…