Pareggio senza reti che lascia entrambe le squadre nella parte alta della classifica oggi pomeriggio allo stadio “Sant’Elia” tra Cagliari-Napoli. Se vogliamo fare un’analisi tattica di Cagliari-Napoli, non possiamo che centrarla su un dato di fatto: le occasioni migliori del match derivano tutte, o quasi, da calci piazzati. E il secondo dato che immediatamente salta all’occhio è l’approssimazione difensiva con cui questi vengono affrontati. Infatti il Cagliari colpisce la traversa con Nenè grazie ad un calcio di punizione dalla trequarti battuto male, in modo innocuo con una palla lenta: grave l’atteggiamento della difesa partenopea, che lascia indisturbato il brasiliano rossoblu di mirare e colpire. I colleghi avversari però non sono da meno: il palo che Santana centra intorno alla mezz’ora è il frutto di un calcio d’angolo prolungato in area; la disattenzione dell’ultimo uomo del Cagliari, che resta attaccato al palo come –similitudine adatta a una sfida tra città di mare- una patella allo scoglio, tenendo cosi in gioco il neoacquisto di De Laurentiis, è da suicidio. In fin dei conti, questo pareggio è una vittoria per il Cagliari e una sconfitta per il Napoli. In particolare la squadra di Mazzarri deve imparare a gestire meglio i ritmi infuocati di questa stagione, nella quale non ha ancora trovato continuità. C’è però troppo divario tecnico tra i titolari e le seconde linee, e a volte le scelte di Mazzarri lasciano a desiderare, come la scelta di puntare sempre e comunque con un Cavani sempre più a disagio… Quando, a metà del secondo tempo, la squadra era suppergiù quella titolare, si è visto un’altro ritmo e un passo decisamente più spigliato, da cui è nato il forcing finale. Per quanto riguarda il Cagliari, è ormai una squadra consolidata che cambia interpreti e direttori, ma resta sempre e comunque una formazione ostile e difficile superare: lo spunto più interessante ci viene fornito da Nainggolan, che si dimostra sempre più un giocatore fondamentale per questa squadra. È stata nel complesso una bellissima partita, comunque giocata a viso aperto da entrambe le compagini, che non ha visto il netto domini di una squadra o nell’altra, ma che anzi ha continuamente offerto spettacolo e occasioni da rete. Il pareggio, in fin dei conti, è sacrosanto.



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