Il Napoli torna alla vittoria al cospetto dell’Udinese. La sfida tra partenopei e friulani si chiude con il risultato di 2 a 0 merito delle reti di Lavezzi e Maggio che chiudono la pratica bianconera nel primo tempo. Un Napoli divertente e che si diverte, aiutato dall’atteggiamento tattico imposto dall’Udinese. Gli uomini di Guidolin, consci del loro livello, impostano una gara accorta ma non catenacciara e permettono al Napoli di giostrare in spazi relativamente ampi. Merito della buona giornata per i colori azzurri va sicuramente alla elvetica coppia di centrocampo composta da Inler e Dzemaili. I due centrali lavorano alla grande nelle due fasi riuscendo ad abbinare quantità e qualità. Non a caso spicca nella giornata dei partenopei la buona prova dell’attesissimo Inler, ex dell’incontro con il vizietto del passaggio preciso, ben 42 in tutto l’incontro e record del match ex equo con un altro pilastro fondamentale per gli schemi mazzarriani, Hugo Armando Campagnaro. Il toro, come lo chiamano alle pendici del Vesuvio, si conferma tra i più in forma del pacchetto arretrato ed è implacabile recuperatore di palloni, saranno ben 25 le sfere recuperate al triplice fischio di De Marco. Le grandi notizia per gli azzurri arrivano però dal tridente delle meraviglie, dove Lavezzi, ad un anno di distanza dall’ultima segnatura, torna a gioire al cospetto del suo pubblico. Una riscoperta freddezza e concretezza che si spiega con la mossa tattica, fortemente voluta da Mazzarri, di avanzare il Pocho di almeno 20 metri. Una scelta che paga considerando anche la buona propensione odierna del numero 22 azzurro, per ben 4 volte alla conclusione verso lo specchio di Handanovic. In casa Udinese bisogna invece fare i conti con l’assenza di Totò Di Natale; fattore che risulterà decisivo nell’andamento del match. Floro Flores si sbatte dimostrando di meritare maggiore considerazione ma con il capitano lì davanti è tutta un’altra storia. La sua presenza infonde maggiore sicurezza all’undici di Guidolin e permette di interpretare il 3-5-1-1 con più attenzione. Senza il numero 10, i friulani perdono infatti i tempi di giocata ed il punto di riferimento attorno al quale far ruotare tutti i letali inserimenti dei centrocampisti. Ridurre però la sconfitta alla sola assenza del capitano sarebbe però superficiale ed erroneo, l’Udinese paga in realtà una giornata no collettiva. La difesa non riconferma gli standard di questo inizio di stagione e, senza la spinta offensiva di Isla sull’out destro, le fonti dal quale attingere pericolosità offensiva diventano scarse. Il Napoli, bloccato Armero con la prestazione super di Maggio, dilaga infatti incontrollabilmente meritando alla fine un 2 a 0 mai realmente in discussione.