Il campionato, la Champions League, il momento dei “tre tenori”, la differenza tra i titolari e le riserve, l’avvicinamento a due sfide importanti come quelle contro Lazio e Manchester City, il mercato passato e quello futuro, il rinvio di Napoli-Juventus. Chiacchierata a tutto campo sugli azzurri con Mario Zaccaria, direttore della sede napoletana dell’agenzia ANSA, in esclusiva per IlSussidiario.net, in preparazione della partitissima di questa sera Napoli-Lazio che potrebbe imprimere una svolta decisiva alla lotta per lo scudetto (clicca qui per la diretta di Napoli-Lazio – NO VIDEO).
Zaccaria, come vede il momento generale del Napoli?
La squadra può ancora dire la sua per lo scudetto grazie ai “titolarissimi”, come li chiama Mazzarri. Tutto dipenderà da loro, perché il valore globale della rosa, pur migliorato rispetto alla stagione scorsa, non è ancora all’altezza di Milan e Juventus, e forse nemmeno della Lazio.
Cosa succede alla squadra quando giocano le riserve?
Succede che scende la qualità: quando giocano le riserve il Napoli non è lo stesso di quando giocano i titolarissimi.
Il problema della qualità della rosa ripropone una domanda ormai classica: fa bene il Napoli a privilegiare la Champions League?
La società preferisce andare avanti in Champions League per motivi economici, ed è giusto che loro badino a questo aspetto molto importante. A voler essere realisti, forse sarebbe meglio arrivare terzi nel girone, perché così passeremmo ai sedicesimi di Europa League, competizione che il Napoli è in grado di vincere (come la coppa Italia, che non va sottovalutata). Se invece si qualifica per gli ottavi di Champions, il Napoli troverà quasi certamente uno squadrone, e l’eliminazione è un rischio concreto.
In ogni caso il Napoli sta facendo una bellissima figura nel girone.
Questo è certo, anzi il Napoli ha già fatto un vero miracolo ad essere ancora in lotta con il Manchester City per la qualificazione. Arrivare agli ottavi in un girone con due grandi potenze come gli inglesi e il Bayern Monaco sarebbe un’impresa straordinaria. Va anche detto che non basterà nemmeno vincere con il City, perché poi dovremo andare a Villarreal, e gli spagnoli vorranno lasciare l’Europa con dignità.
Comunque Napoli-Manchester City è quasi uno spareggio: come immagina la partita?
Il Napoli deve vincere, quindi metterà in campo grande agonismo e volontà. Mancini però conosce bene il gioco di Mazzarri, e non darà possibilità agli azzurri di giocare come piace a loro, cioè di rimessa. Infatti il Napoli fatica quando deve impostare il gioco contro avversari chiusi, come si è visto anche in campionato. Mancini, grande conoscitore del calcio italiano e ottimo tecnico, potendo pure contare su due risultati, farà giocare i suoi con grande accortezza. Bisognerà anche vedere come reggerà la difesa del Napoli contro un City ben diverso da quello dell’andata, quando gli inglesi segnarono solo su punizione; ma l’attacco del City è fantastico.
Invece quest’anno sembra convincere di meno l’attacco del Napoli: come mai, secondo lei?
I “tre tenori” sono meno brillanti per motivi tattici: tutti gli allenatori italiani hanno studiato bene il Napoli e giocano senza concedere la profondità agli azzurri, tranne chi ha giocato a viso aperto, per rango e tradizione, come Milan e Inter, e ha pagato questa scelta. Non credo che Hamsik, Lavezzi e Cavani stiano peggio dell’anno scorso, ma non possono fare il loro gioco preferito.
Il migliore di quest’anno è forse De Sanctis: condivide questa opinione?
De Sanctis sta andando molto bene, ha trovato continuità di gioco e le responsabilità lo hanno esaltato. Ora è uno dei leader della squadra, è maturo e ha ancora alcuni ottimi anni davanti a sé.
A centrocampo invece si è imposto Inler come leader.
Inler catalizza il gioco, e questo ha fatto migliorare anche gli altri, soprattutto Gargano, che l’anno scorso era un giocatore in crisi, sbagliava anche i passaggi più facili ed era criticato dal pubblico. Ora invece può fare solo il mediano, ed è tornato ad alti livelli. Però sul centrocampo ho da muovere una critica a Mazzarri.
Quale?
Fin da agosto non condividevo la sua scelta di avere solo quattro centrocampisti centrali. Capisco che non voglia gestire giocatori scontenti, ma sono davvero pochi, soprattutto dopo il grave infortunio di Donadel. Dzemaili è una buona riserva, ma non può bastare. Santana a centrocampo è solo una soluzione d’emergenza, non ha il passo per ricoprire quel ruolo.
Quindi sul mercato di gennaio il Napoli dovrà puntellare la rosa?
Sì, soprattutto a centrocampo. In difesa invece credo che sarà a posto con i rientri di Grava e di Britos. In attacco, invece, c’è una mancanza strutturale: il Napoli non ha quello che una volta si chiamava centravanti di sfondamento, che è fondamentale contro le difese chiuse e per sfruttare il gioco aereo. In verità, ci sarebbe Lucarelli: ma non gioca mai…
Il prossimo impegno sarà Napoli-Lazio, partita interessante sotto molti punti di vista. Ce la vuole presentare?
Napoli-Lazio è una partita importante, prima di tutto per questioni di classifica, ma anche perché è l’amarcord di Reja, un allenatore ancora molto amato a Napoli, e per il ricordo della bellissima partita dello scorso anno, anche se capisco che ai laziali non piacerà ricordarla. A proposito, spero che vada tutto bene con il guardalinee che l’anno scorso non vide il gol di Brocchi. Nella Lazio peseranno le assenze di Klose (che sarebbe stato perfetto anche per il Napoli) e Dias, il leader della difesa, ma spero che si potrà vedere lo stesso del bel gioco.
Fu giusto decidere di rinviare Napoli-Juventus?
Sì, e la dirigenza juventina ha sbagliato di grosso a ipotizzare una combine con il prefetto per far rinviare quella partita. Il prefetto di Napoli ha ben altri problemi a cui pensare, ogni giorno, e chi conosce Fuorigrotta sa cosa succede quando piove. I due sottopassi che passano sotto lo stadio si allagano facilmente, e vengono quindi chiusi, causando grossi problemi al traffico. Immaginatevi cosa poteva succedere con una partita come Napoli-Juventus a complicare ulteriormente la situazione. E poi le forze dell’ordine e i vigili del fuoco avevano cose ben più importanti del calcio a cui pensare quel giorno, quando ci fu anche un morto. La decisione è stata giustissima.
(Mauro Mantegazza)