Finisce 0 a 0 il big match Napoli Lazio. Al san Paolo va in scena una partita dalle due facce. Il primo tempo è piuttosto noioso, mentre la ripresa regala più emozioni. Sicuramente il risultato va a favore della Lazio, che ottiene un buon risultato con il minimo sforzo. Certo è triste pensare che sia la seconda forza del nostro campionato: le numerose assenze non sembrano sufficienti per giustificare una partita non-giocata in modo cosi’ palese. Protagonista in negativo Cisse, chiamato a un ruolo da protagonista per l’assenza di Klose, e mestamente finito tra i peggiori in assoluto. Il Napoli invece, per l’ennesima volta, stecca la gara pre-Champions, anche se stavolta la formazione è quella titolare, e lo spirito di gioco, almeno quello del secondo tempo, dimostra concentrazione e voglia di vincere. E’ un punto che, in ottica classifica, pesa più ai padroni di casa che, complice la partita in meno, vedono allontanarsi considerevolmente la vetta, mentre la Lazio esce comunque indenna dal campo più difficile della serie A.
– Dicevamo appunto di una partita dalle due facce: il primo tempo è estremamente noioso, e le occasioni sono sostanzialmente due: una girata di testa fuori di un nulla di Campagnaro al 14’ e una bomba poco alta di Inler al 20’ sono tutto ciò che il primo tempo regala. Per il resto si vedono molti lanci lunghi, conditi da una marea di errori. Il Napoli prova a tenere il pallino del gioco, che pero’ si sviluppa troppo orizzontalmente, a discapito della velocità e della pericolosità. La Lazio invece risponde con contropiede sporadici e innocui, e si sente tantissimo la mancanza di Mirogol, visto che Cisse non riesce a fungere da boa su cui sviluppare le offensive, e a soffrirne è soprattutto Hernanes, che non riesce ad inserirsi negli spazi che di solito il tedesco è abile a creare. Il primo tempo si chiude quindi tra sbadigli e sonnecchi, anche perché il clima non è il solito, a causa di un san Paolo non certo pieno.
– Ma evidentemente Mazzarri si fa sentire negli spogliatoi, e il Napoli torna in campo con un piglio decisamente diverso. Lo dimostra subito il Pocho Lavezzi, che in due minuti, il 2′ e il 3′, va vicino al gol in tre occasioni: la prima è un tiro forte ma centrale, la seconda è una parabola a giro sul secondo palo che Marchetti devia in angolo e, sullo stesso, ancora l’argentino si trova da solo sul secondo palo ma, anziché stoppare o colpire di testa, cerca una volee di prima che finisce in curva, gettando alle ortiche la migliore occasione del match. Tre minuti dopo Dzemaili si inventa una punizione col conta giri, ma il suo destro fa la barba al palo. La Lazio usma l’odore di pericolo, e si rintana, facendo il gioco del Napoli, che vive di folate sull’onda dell’entusiasmo. Comincia un assedio che dura fino alla fine, e vede intorno alla mezzora Cavani andare vicino al raddoppio con due semirovesciate al volo, che pero’ si spengono tra le braccia di un ottimo Marchetti. La girandola delle sostituzioni non fa che accentuare l’offensiva partenopea, soprattutto con l’ausilio dell’ingresso di Pandev per Dossena. I biancocelesti pero’ si chiudono bene, e rinchiusi nella propria area, concedono ai padroni di casa di sfogarsi fino all’area di rigore, dove poi costantemente uno splendido Stankevicious la fa da padrone. Ci si avvia quindi nella temuta zona Mazzarri, quella, per intenderci, dove spesso il Napoli nella scorsa stagione aveva, con pazzeschi colpi di coda, costruito le sue fortune. E sarebbe di nuovo cosi se non fosse per l’imprecisione di Maggio, che al 41′ è libero di stoppare il corner in area, ma non trova il tempo e la coordinazione necessari per colpire a rete. Ma l’occasione più ghiotta è ancora sui piedi di Lavezzi che, al 46′, raccoglie una palla vagante al limite e al volo la spara nell’angolino. Perfino san Gennaro grida al gol, ma nessuno fa i conti con Marchetti, che compie un vero miracolo, mettendo la palla in angolo con l’unghia del dito medio. Si chiude cosi, sullo 0 a 0, con il grande rammarico degli azzurri, che pero’ verra’ spazzato via dai benefici fumi della Champions League. Reja invece potrebbe tornare nella capitale col petto gonfio, se guardassimo solo al risultato: non potra’ farlo pero’, perche la sua Lazio ha giocato davvero male, e non è questo lo spettacolo che si addice ad una formazione che, almeno guardando la classifica, ambisce alle posizioni di vertice. 



: De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Dzemaili (58′ Gargano), Inler, Dossena (73′ Pandev); Hamsik, Lavezzi; Cavani.
In panchina: Rosati, Fernandez, Fideleff, Mascara, Lucarelli. All. Mazzarri.
: Marchetti; Konko (50′ Scaloni), Diakitè, Stankevicius, Radu; Brocchi, Ledesma; Lulic, Hernanes (50′ Matuzalem), Sculli (83′ Gonzalez); Cisse.
In panchina: Carrizo, Stendardo, Cana, Rocchi. All. Reja.



Arbitro: Nicola Rizzoli (sez. Bologna)
Ammoniti: Cisse (L), Radu (L), Stankevicius (L).Espulsi : NessunoMarcatori : Nessuno

Per una volta non soffre l’ansia pre Europa. È molto sfortunato nel finale
De Sanctis: 6: ordinaria amministrazione, la Lazio non fa nulla Campagnaro: 6.5: solita prestazione rocciosa, con poche sbavature
Cannavaro: 6.5: pilone difensivo, difficile da superare 
Aronica: 6: un po’ sottotraccia, non è molto sollecitato
Maggio: 6.5: grande corsa, oggi troppo impreciso in fase di conclusione 
Dzemaili: 5.5: prestazione opaca, non si fa sentire 58′ Gargano: 6.5: ingresso importante, aumenta la spinta dei suoi 
Inler: 7: prestazione maiuscola, non perde mai la lucidita’ 
Dossena: 6.5: grande spinta, ma spesso non capitalizzata a dovere 73′ Pandev: 6: entra tardi, ma non combina pasticci, anzi spesso riparte velocemente 
Hamsik: 6: non sempre presente, per larghi tratti ai margini del gioco
Lavezzi: 7.5: primo tempo opaco, si riscatta alla grande nella ripresa. Indemoniato, è il più pericoloso. Molto sfortunato
Cavani: 6: si prende la sufficienza per i due tiri nel secondo tempo, ma è ancora troppo poco



All. Mazzarri: 6.5: se il cambio di spirito è dovuto a un suo discorso nello spogliatoio, tanto di cappello. Ma ha regalato un tempo

Pessima partita, votaccio evitato solo perche, alla fine, è un punto importante 
Marchetti: 8: man of the match, i suoi voli sono uno spettacolo. Saracinesca 
Konko: 6: molto propenso alla spinta, ma non è mai deciso fino in fondo 50′ Scaloni: 5: entra e, da fresco, soffre tanto Lavezzi 
Diakitè: 5.5: deve ringraziare il collega di reparto se non si imbarca 
Stankevicius: 7.5: se finora non aveva convinto, dopo stasera potrebbe vivere di rendita per tre mesi. Insuperabile, sia di testa che di piede. Decisivo 
Radu: 5.5: si limita a coprire, e non è che gli riesca poi cosi bene 
Brocchi: 5.5: soffre l’intensità del centrocampo avversario
Ledesma: 6: è uno dei più precisi, ma non riesce comunque a dettare il passaggio finale o a creare superiorità 
Lulic: 6.5: continua a impressionare per come abbini qualità a forza 
Hernanes: 5: assente ingiustificato, soffre tanto l’assenza di Klose 50′ Matuzalem: 5.5: non è che faccia meglio del compagno, ma di certo peggio non è 
Sculli: 5.5: passa più tempo per terra a lamentarsi che in piedi a giocare. Finche poi si infortuna 83′ Gonzalez: s.v.
Cisse: 4: invisibile, è mezzo infortunato ma insiste per restare in campo. E fa male

All. Reja: 5: è vero, ha portato a casa un punto importante. Ma se continuiamo a mettere il risultato prima dello spettacolo, non sopravviveremo a lungo

Arbitro: Nicola Rizzoli: 6.5: la partita non è cattiva ne difficile, lui non fa niente per complicarsi la vita. In una giornata dove gli arbitri ne combinano di ogni, se la cava egregiamente. 
 

(Giovanni Gazzoli)