In un San Paolo innamorato come ‘o surdato il Napoli supera il Manchester City per 2-1. De Laurentiis faccia un pensierino al cast di Mazzarri per il prossimo cinepanettone: le emozioni che i suoi undici eroi in mutande sanno trasmettere possono, in serate come queste, superare le curve più hot e le battute più sagaci. Il prato del San Paolo diventa il sudario su cui la squadra corica la propria anima operaia annacquando i petroldollari inglesi, per l’ennesima vittoria frutto di anema e core. Gli argomenti proposti dagli azzurri (d’Italia) trascendono gli argomenti di manovra, ma è proprio questo il segreto: contro una squadra dichiaratamente (ed evidentemente) più forte, il Napoli ha speso una gara di guardinga sofferenza, aspettando l’armata inglese e pungendo in contropiedi di scirocco. La via crucis finale ha glorificato un calvario che proietta i campani ad un secondo posto che sa di consacrazione, scavalcando proprio il Manchester che resta incagliato una lunghezza sotto a quota 7. Blue moon tonight..ma è quella di Napoli. In ogni caso, tutto rimandato all’ultima giornata, in cui il Napoli affronterà un Villareal già escluso dai giochi.
il Napoli parte guardingo aspettando il temutissimo avversario, che però sfoga la tiritera di metà campo solo nel morbido destro di Balotelli, che sbarba il palo al 7’. Il City mantiene il pallino del gioco trovando solo rivoli di sbocco. Più ficcanti risultano allora i nostri, con rapide azioni organizzate sullo sterile filosofeggiare avversario. Ciò che manca è l’incisività al dunque: la zuccata di Hamsik (al 9’ su invito di Lavezzi) e il tracciante del Pocho da fuori (11’) sono occasioni più nitide di quel che le loro conclusioni suggeriscano. Ma da lassù qualcuno raccoglie l’angoscia generosa del San Paolo: il corner affilato di Lavezzi sfiora la cabeza fiorita di Cavani, ma è Kolarov a riscriverne il destino deviando fortuitamente in rete (18’). Dopo la rivolta del pane sugli spalti riparte la solfa, col City che intensifica l’accerchiamento sgommando coi centrocampisti a sostegno di Balotelli e Dzeko, rispettivamente molto mobile (troppo?) ed un po’ legnoso.  Il pareggio arriva quasi meritato: Silva raccoglie una respinta maldestra di Aronica e fionda a rete; sulla respinta di De Sanctis Balotelli appoggia in rete con la smorfia del bambino che ruba le caramelle all’insaputa del vicino. Un San Paolo di ghiaccio vedrà un’ultima parata di De Sanctis su Kolarov (41’, di piede) prima d’abbandonarsi al conforto del the caldo.
in un contesto d’equilibrio (siamo patriottici, chiamiamolo così) precario la differenza la fa Cavani: l’uruguagio gioca una partita al limite dell’onestà ma la decide da grande attaccante qual è diventato. L’interno volante di Edison santifica l’ennesima sgobbata di Lavezzi e Dossena riaccendendo la lampadina sugli spalti (5’). Il raddoppio quasi senza preavviso galvanizza gli animi e colma di birra nuova i polpacci degli azzurri: la sostanza di Gargano e Dzemaili compensa l’uscita di Inler, mentre tutt’intorno TUTTI, dal primo all’ultimo, sputano sangue a tutela della reliquia. Sforzo cui solo il palo nega il premio del terzo gol, respingendo l’affondo solitario di Hamsik (rasoiata al 35’). In precedenza la volata di Lavezzi, ispirata dallo stesso marekiaro, era sbattuta sull’ottima uscita di Hart (24’). Intorno alle gocce di polpa napoletana cresce la zuppa inglese, che tuttavia non giunge a maturazione grazie alla strenua difesa campana. Su tutti il pirata Morgan, che issa il Jollyroger chiudendo la porta a Balotelli (due volte: 33’, miracolosa deviazione in uscita e 40’, due tempi sulla mezza girata volante), Aguero (43’, diagonale sul primo palo) o chi per loro. Il recupero vortica via in una grandine di fischi: dopo, il sole nella notte. O’ surdato è più innamorato che mai.



Il tabellino

Reti: Cavani (N) al 18’, Balotelli (M) al 34’pt, Cavani (N) al 5’st.

Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler (13’st Dzemaili), Dossena (44’st Fernandez); Hamsik, Lavezzi; Cavani (38’st Pandev) (Rosati, Fideleff, Santana, Mascara). All.Mazzarri.



Manchester City (4-2-3-1): Hart; Zabaleta (41’st Johnson), Lescott, Kompany, Kolarov; Yaya Tourè, De Jong (25’st Nasri); Silva, Milner, Balotelli; Dzeko (36’st Aguero) (Pantilimon, Savic, Clichy, Barry). All.Mancini.

Arbitro: Danijel Skomina (SLO)

Ammoniti: Balotelli (M), Silva (M) entrambi per proteste.

Espulsi: nessuno.

Le pagelle

Napoli

Il pirata è la pietra angolare della difesa, quindi della squadra.

Partita ideale per sfoderare tutta la sua grinta.

All’ennesima respinta ti scappa un KANNAVARO!. Dà nuovo lustro alla casata annullando Dzeko.



Compensa il buco che porta al pareggio con diverse pezze successive.

Teniamolo buono per Londra: alla maratona può dire seriamente la sua.

Trottola e pasticcia, trottola e riparte: non sta mai fermo. Sacchi neri di lavoro oscuro.

Il primo gol ha radici svizzere: la sua stecca di cioccolato propizia il corner. Usa il cervello riponendo il fioretto e sciabolando respiri che distendono un po’ la squadra. 13’st DZEMAILI 6 Altra legna lì in mezzo.

Si applica in chiusura e s’impegna nell’offesa: sacrificio davvero encomiabile  44’st FERNANDEZ s.v.

Lo premiamo forse oltremisura per l’intelligenza con cui s’acquatta in trincea in aiuto dei compagni senza svanire nelle trappole inglesi. Prestazione non esaltante ma costante impreziosita da un palo clamoroso.

Non va più classificato come attaccante: ormai è un’ala a tutti gli effetti. Detto ciò, l’ennesimo pellegrinaggio tra una fascia e l’altra: sarebbe interessante installargli un contachilometri.

Un gol e mezzo per risolvere la partita. Grande attaccante 38’st PANDEV s.v.

All.MAZZARRI 7 Bravo perché spinge i suoi oltre i propri limiti; e questo vale più del gioco.

Manchester City

HART 6 Incornato dal Matador risulta incolpevole.

Gode di ampia libertà non sempre sfruttata a dovere 41’st JOHNSON s.v. Piccoli brividi.

Si stacca da Cavani dandogli modo di spiattonare in rete la felicità di una regione intera. Attento prima e dopo.

Roccioso, alle volte anche ruvido, ma efficace.

Troppa sufficienza.

Passa tutto da lui che però troppo spesso si vede costretto a sdoganare per vie orizzontali.

Aggiunge poco alla manovra 25’st NASRI 5 Non si fa notare.

Dalla metacampo in su con totale libertà di movimento: meringhe qua e là non sempre nutrienti.

Camaleontico: avrà ricoperto almeno quattro ruoli. Non sfigura mai pur senza esaltare.

Primo tempo a tutto tondo, con variegati movimenti santificati dal gollettino. Nella ripresa cala e s’insabbia un po’ fallendo anche una comoda occasione di testa (saranno i capelli…)

Un tronco. 36’st AGUERO 6 In 10’ minuti conclude più di Dzeko in 80’: doveva entrare prima.

All.MANCINI 5,5 Imbottiglia il gioco del Napoli ma ne sottovaluta il core. Perde la scommessa Dzeko.

 

Arbitro SKOMINA 6,5 Favorisce il fluire del gioco pur in una gara molto agonistica.

 

(Carlo Necchi)