I giornali e i tabloid inglesi parlano di «Inferno dantesco», di uno spettacolo che solo in poche città europee si può ammirare; e i ragazzi di Mancini forse, in un martedì da Champions League, i demoni li hanno visti veramente, ma nella città del sole e del mare vestono d’azzurro, capitanati da un ragazzo uruguaiano che con una doppietta ha ”scatenato l’inferno”. Intanto, bisogna dire che tutta la stampa inglese ha fatto i complimenti alla polizia italiana e ai tifosi del Napoli (non capita spesso…), ma ha massacrato Mancini, ritenuto “timido come l’anno scorso” per aver lasciato fuori Aguero e Nasri, con al loro posto Dzeko e Milner, e per aver preferito Zabaleta a Richards come terzino destro, contro una squadra “inesperta” in Champions, debuttante proprio come il City. La riflessione più seria la fa il Sun, che valutando anche i brutti risultati di United e Chelsea si è chiesto: “La Premier League sarà ancora il campionato più forte al mondo? Forse il City è in testa perché è il… meno peggio”.



Riviviamo la grande serata: l’aria che si respirava è quella tipica della grande impresa, i tre punti erano troppo importanti per sperare negli ottavi e giocare  tra le prime 16 squadre del vecchio continente. Speranze che si formalizzano al diciassettesimo minuto con un improbabile goal del Matador Cavani su calcio d’angolo battuto dal Pocho Lavezzi; ma al trentratreesimo minuto il san Paolo resta in silenzio solo per un secondo quando un fortunato Balotelli mette dentro un pallone regalato da un difensore che mai avrebbe immaginato di dover marcare i grandi d’Europa a 33 anni (Aronica). Ma la delusione per il pubblico dura poco e i tifosi partenopei ricominciano di nuovo ad incitare i loro idoli questa volta con maggiore intensità, facendo capire che l’inferno si chiama stadio San Paolo, perché la voglia di vincere è molto più grande della paura di perdere. Puntualmente al quarantanovesimo minuto, quarto del secondo tempo i diavoli azzurri rispondono con l’orgoglio dei grandi, quindi Dossena in corsa serve Cavani che con un tiro di destro da centro area sorprende il portiere Hart e porta in vantaggio il Napoli. Fino al novantatreesimo minuto tanta sofferenza, con palo di Hamsik e grandi parate del pirata De Sanctis, su Balotelli e Aguero.



Al triplice fischio quell’inferno dantesco per i tifosi si trasforma in un paradiso del calcio con festeggiamenti e fuochi d’artificio perché la loro squadra ha scritto una pagina di storia importante per il calcio italiano in Europa; e per la capolista della premier League inglese (usando le parole di Auriemma): ”Tutti a casa ricchi e sconfitti”.

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