Nel posticipo della sedicesima giornata di serie A, va in scena una partita a dir poco rocambolesca, Napoli-Roma finisce 1-3; i padroni di casa, sotto sin dal secondo minuto si gettano in una disperata rincorsa stroncata dal cinismo della squadra di Luis Enrique, capace di uscire vittoriosa dalla difficile trasferta del San Paolo e rilanciarsi nella corsa all’Europa.
Che si tratti di una partita stregata per la squadra di Mazzarri appare chiaro già dopo i primi tre minuti di gioco, mentre la partita sonnecchia ancora nelle consuete fasi di studio, infatti, Lamela sfugge al radar difensivo napoletano e dalla sinistra la mette sul primo palo, lì dove Aronica e De Sanctis combinano il pasticcio firmando l’inatteso vantaggio giallorosso. La reazione della squadra partenopea allo svantaggio è veemente ma anche caotica e gli assalti della truppa di Mazzari sbattono contro l’inconsueta imprecisione dei tre tenori. In particolare Hamsik, capace di divorarsi un gol già fatto al minuto di gioco numero 24; lo slovacco pescato dallo spunto di Zuniga sull’out mancino spara alto con il piattone davanti alla porta vuota. Pochi minuti dopo, nella giostra dei rimpianti si iscrive anche Lavezzi che lanciato verso la porta di Stekelenburg trova il palo a negargli la gioia del pari. A questo punto è allora la Roma a mettere la testa fuori dal guscio, passata la tempesta i giallorossi prendono le misure alla squadra di Mazzarri e sfiorano il colpo del KO in un paio di occasioni. Prima Osvaldo sfugge alla trappola del fuorigioco ma appoggia a lato sull’uscita di De Sanctis; poi Lamela pareggia il conto dei pali con un diagonale che bacia la parte esterna del palo. Sono gli ultimi squilli di un primo tempo che è solo il prologo ad una ripresa al cardiopalma.
All’uscita dagli spogliatoi il Napoli ritrova la verve mancata nell’ultima parte di primo tempo e si getta alla disperata ricerca della rete. La Roma vive quindici minuti d’apnea in cui Cavani troverebbe anche il pari (gol annullato per fallo di Maggio), ma alla prima sortita offensiva mette una pietra tombale sulla gara. È Osvaldo a gelare il San Paolo trasformando in gol un delizioso traversone di Totti dalla destra. 0-2 e tre punti che si avvicinano sempre più. Nelle successive offensive partenopee, infatti, c’è più voglia e grinta che idee, Lavezzi alza bandiera bianca per un infortunio muscolare ed al suo posto entra Pandev. Il gol di Hamsik a 10′ dal termine serve solo ad infuocare un finale di gara in cui gli assalti azzurri si scontrano con una difesa giallorossa mai così ordinata in questa stagione come stasera. Superate le difficoltà così, gli uomini di Luis Enrique colpiscono ancora una volta e si evitano un finale di gara in sofferenza, spesso letale dalle parti di Fuorigrotta. Simplicio scivola tra i mediani partenopei e arrivato al limite dell’area fa partire un destro che, deviato da Cannavaro, insacca beffardamente la rete napoletana per la terza volta. La partita finisce praticamente qui, gli ospiti nel finale hanno anche l’occasione per chiudere in goleada ma il gran lavoro di Bojan non viene premiato da Osvaldo, il cui tiro viene salvato da Cannavaro sulla linea di porta. Si tratta dell’ultimo lampo di una partita rocambolesca e divertente che rilancia imperiosa la candidatura della squadra di Luis Enrique.
Il Tabellino
De Sanctis; Campagnaro (72′ Dossena), Cannavaro, Aronica; Maggio, Inler, Gargano (65′ Mascara), Zuniga; Hamsik, Lavezzi (55′ Pandev); Cavani. A disp: Rosati, Fernandez, Dzemaili, Santana. All. Mazzarri
: Stekelenburg; Rosi, Heinze, Juan, Taddei; Simplicio, De Rossi, Greco (79′ Perrotta); Lamela (70′ Bojan), Totti (88′ Viviani), Osvaldo. A disp: Curci, Josè Angel, Cicinho, Borriello. All. Luis Enrique
Arbitro: Celi. Assistenti: Copelli-Marzaloni. Quarto uomo: Tagliavento
Reti: 3′ Lamela, 58′ Osvaldo, 81′ Hamsik, 90′ Simplicio
Note: Espulso Llorente al 40′ per proteste. Ammoniti Rosi, Totti
Napoli
De Sanctis 4.5: Il suo errore dopo solo 3 minuti rende difficilissima la gara.
Aronica 5.5: Condivide con De Sanctis grosse responsabilità sulla prima rete giallorossa.
Cannavaro 5.5: Spesso in ritardo, sul primo gol esce imprudentemente e si fa beffare da Lamela come un ragazzino.
Campagnaro 6.5: Ampiamente il migliore della difesa di Mazzarri, ferma chiunque graviti nella sua zona di campo. (Dal 28’st Dossena sv)
Maggio 6: La sua spinta offensiva è costante ma anche molto imprecisa. I cross sbagliati e gli errori in appoggio finiscono per vanificare la sua gran corsa.
Inler 5.5: Non garantisce un filtro adeguato alla svagata difesa azzurra; meglio quando si tratta di impostare ma non sempre i compagni raccolgono le sue buone idee.
Gargano 6: Corre incessantemente ed è anche più lucido palla al piede rispetto ad altre uscite. (Dal 21’st Mascara 5: Non entra in partita).
Zuniga 6: Tanti i palloni che passano tra i suoi piedi, qualche buono spunto ma anche molto fumo. Se Hamsik avesse però raccolto il suo assist a metà primo tempo si starebbe parlando di un’altra partita.
Hamsik 6: Si divora un gol già fatto nel primo tempo, manca l’appuntamento vincente in un paio di occasioni ma è anche il più pericoloso e costante in zona offensiva. Il gol serve soltanto a far numero.
Lavezzi 6: Supera costantemente due uomini e crea molto scompiglio, c’è però da dire che finisce per intestardirsi in giocate solitarie che servono a poco. Un infortunio muscolare lo mette KO prima del triplice fischio finale, privando il Napoli negli ultimi assalti. (Dall’11’st Pandev 6: Con lui in campo il Napoli perde in vivacità ma aumenta in geometrie, ci crede fino all’ultimo dispensando qualche buon assist).
Cavani 5: Non si vede praticamente mai se non in occasione di un gol annullato da Celi. Giornata di riposo ingiustificata.
All. Mazzarri 5.5: Gli episodi puniscono la sua squadra, ma c’è da dire che la Roma affonda con facilità sia al centro, sia sulle fascie. Da rivedere l’intera fase difensiva.
Roma
Stekelenburg 6.5: Di riffa o di raffa è sempre al posto giusto nel momento giusto. Le sue parate tengono a galla i lupacchiotti nei momenti più difficili.
Taddei 5.5: Maggio lo prende spesso d’infilata, non è un terzino e soprattutto in fase difensiva lo si nota.
Juan 6.5: Praticamente impeccabile, aiutato dal grandissimo filtro operato da De Rossi, ritorna quello di un paio di stagioni fa.
Heinze 6.5: Come il compagno non sbaglia nulla. Meno appariscente ma semplicemente perché non sbaglia mai il piazzamento e non è costretto a recuperi in extremis.
Rosi 6.5: Grandissima prestazione che crea non pochi grattacapi alla difesa partenopea, spesso mandata in tilt dalle sue continue sovrapposizioni.
Simplicio 6: In affanno per gran parte dell’incontro, si riscatta siglando la rete del 3 a 1 con un tiro dalla distanza deviato in maniera imparabile da Cannavaro.
De Rossi 7.5: Si piazza come Play basso e spesso arretra sino alla linea dei difensori non permettendo gli inserimenti centrali. Migliore in campo per distacco.
Greco 6.5: Il grande palcoscenico non lo mette in soggezione fa un buon lavoro confermandosi giovane su cui puntare a occhi chiusi. (Dal 35’st Perrotta sv)
Totti 6.5: Si abbassa spesso a centrocampo per giostrare da regista, non incide sino al quarto d’ora della ripresa quando pesca Osvaldo e regala l’assist del 2 a 0. (Dal 43’st Viviani sv)
Osvaldo 6.5: Partita a due volti. Timbra è vero il gol che regala la momentanea sicurezza ai giallorossi ma se la partita si trascina così a lungo è merito anche della sua grandissima imprecisione nella sedici metri avversaria.
Lamela 7: Si accende a fiammate, ma quando lo fa è irresistibile. Vedere per credere l’azione con la quale regala il primo scossone alla partita dopo soli 180” di gioco. (Dal 26’st Bojan 6: Quando entra la partita è nel vivo, assiste al gol di Simplicio da piacevole spettatore, poi si rende pericoloso negli spazi ampi degli ultimi minuti).
All. Luis Enrique 7: Trova la vittoria su uno dei campi più difficili con le armi che ci si aspettava fossero dell’avversario. Il gol di Lamela è una benedizione ma i contropiedi imbastiti e realizzati sono letali per la squadra di Mazzarri.
(Massimiliano de Cesare)