Quando il punteggio finale di una partita è 6-1, verrebbe da dire che non c’è altro da aggiungere. Il Napoli si esalta di notte, forse sente l’aria dell’amata Champions League, e spazza via tutte le difficoltà che ultimamente l’avevano colpito in campionato. L’assenza di Lavezzi non disturba minimamente la squadra di Mazzarri; i due tenori “e mezzo” in campo stasera (Cavani, Hamsik e Pandev) segnano quattro reti nel primo tempo e, nonostante la rete di Jorquera, la pratica Genoa è già chiusa alla fine del primo tempo. La squadra di Malesani asseconda troppo l’amicizia tra le due tifoserie (gemellate da decenni), il Genoa non dà nessun problema alla squadra di Mazzarri, e il presidente Preziosi non sarà certamente contento di tutto ciò. Nel secondo tempo, sostanzialmente inutile, arrivano le reti di Gargano e Zuniga per chiudere il set tennistico del Napoli e sancire la divisione delle due squadre in classifica: il Napoli sale a quota 24 punti, il Genoa resta fermo a 21, e vedendo la partita di stasera la domanda è una sola “Ma come facevano Napoli e Genoa ad avere gli stessi punti in classifica?”. Per quanto un risultato così si commenti da solo, andiamo ugualmente a vedere cosa ci dicono le statistiche della partita: il predominio napoletano nel possesso palla non è nemmeno così clamoroso, 56% per i padroni di casa contro il 44% del Genoa. Già più netta la differenza nel numero di tiri effettuati, che sono stati 17 per i partenopei e 10 per i rossoblu liguri; se contiamo solo i tiri in porta, il computo è 8-5. Differenza neanche così clamoroso, ma quasi ogni tiro in porta del Napoli si è tramutato in gol. Poca differenza anche nel numero di calci d’angolo (4-3 Napoli) e nella percentuale di passaggi riusciti (73% Napoli, 69% Genoa), ma il calcolo della pericolosità degli attacchi ci dà un clamoroso 99% per il Napoli (dato mai visto), contro il 39% per il Genoa: i numeri confermano quanto visto in campo. Menzione d’onore per Inler, che primeggia sia nella classifica dei passaggi riusciti (64) sia in quella dei palloni recuperati, che sono stati 19. In questo caso comanda a pari merito con il genoano Granqvist, ma per il Genoa è davvero una minuscola consolazione.