Il Napoli è tornato a sognare lo scudetto. La vetta si è rifatta vicina, distante solo tre punti e in città l’entusiasmo è alle stelle. Ma davvero Cavani e compagni possono puntare al tricolore?
Il Mattino lo ha chiesto all’ex ct della Nazionale (e in passato anche tecnico del Napoli negli anni Novanta) Marcello Lippi. “Se sabato Milan e Inter pareggiassero nel derby e domenica gli azzurri battessero la Lazio, immaginate cosa accadrebbe in classifica”, sono le prime parole dell’allenatore che ci ha portato sul tetto del mondo a Germania 2006.
Insomma, il Napoli qualche speranzella di scudetto la coltiva. “Gli azzurri possono crederci. Stanno tenendo continuità di rendimento e hanno calciatori di primo livello. Il tridente con Hamsik, Cavani e Lavezzi è tra i migliori d’Europa: qualità e quantità. Ma non finiscono qui le qualità della squadra. Il Napoli è tanto altro: il portiere per esempio. De Sanctis ha esperienza certo, ma in questo campionato sta dando il meglio di sé: è bravo e sicuro. Supportato da una difesa in cui stanno facendo tutti bene, da Cannavaro a Campagnaro, passando per Santacroce, Aronica e Ruiz. E dobbiamo considerare che il reparto ha perso Grava per infortunio: un giocatore affidabilissimo. A centrocampo infine, la qualità e la quantità di Pazienza e Gargano, con Dossena e Maggio sugli esterni che sono molto migliorati. E proprio Maggio ha dimostrato di poter fare bene sia con la difesa a tre che con quella a quattro”.
Un quadro quello descritto da Lippi che metterà il buonumore ai tifosi napoletani. Anche se c’è da fare i conti con squadroni come Milan e Inter, senza dimenticare l’Udinese. “Da un po’ non si assisteva ad un finale di stagione così esaltante. L’Inter non ha iniziato bene a causa dei numerosi infortuni, poi la squadra si è ricompattata ed è di nuovo risalita in graduatoria. Il Milan non gode più del vantaggio che aveva prima, ma d’altronde aveva la consapevolezza che la pratica scudetto era tutt’altro che chiusa. Attenzione però: il recupero di un giocatore come Pirlo potrebbe essere molto importante. E in Allegri mi ci rivedo: ha entusiasmo e quel pizzico di incoscienza che portai io alla Juventus venendo proprio dal Napoli”.