La love story tra Walter Mazzarri ed il Napoli sembra ormai ai titoli di coda. Troppo ampie le divergenze tra il tecnico azzurro ed il presidente Aurelio De Laurentiis. Al centro della diatriba, a quanto pare, la campagna acquisti estiva, che Mazzarri avrebbe voluto di lusso e De Laurentiis all’insegna dell’oculatezza.  Anche i temi del tetto-ingaggi e della questione relativa ai diritti di immagine avrebbero contribuito a separare i due contendenti. Oggi il presidente del Napoli, intervenuto alla presentazione del libro ‘Passione azzurra’, è tornato sulla questione-Mazzarri con parole assai nette: “I contratti si rispettano, per gli antichi romani anche quelli verbali – ha detto nella conferenza stampa, come riportato da Tuttonapoli.net – La questione-Mazzarri? La vivo normalmente, sapendo che Mazzarri ha un contratto per altri due anni”.



Secondo De Laurentiis, “Mazzarri sapeva bene al momento della firma che andava a sposare un progetto di crescita graduale. Se ora non vuole più farne parte, o non lo condivide, deve venire a dirmelo – ha rimarcato il n.1 dei partenopei – Noi al primo anno di A siamo andati in Europa, poi ci siamo ritornati e quest’anno ci torneremo ancora. Allora trovatemi un’altra realtà calcistica che abbia fatto passi così da gigante”. Il presidente sa bene che nell’immediato futuro bisognerà muoversi con ancora maggiore circospezione: “Dobbiamo aderire al fair play finanziario, e la cosa importante è essere tornati in Europa e fra fruttare il simbolo del calcio Napoli. Nemmeno la Juventus ha il marketing che abbiamo noi, per non parlare della Roma. De Laurentiis non vuol pagare certi stipendi? Chi vuol bene al Napoli non dice certe stronzate…”.



De Laurentiis si scalda anche quando si tocca il tema del premio-Champions, che sembra aver creato ulteriori malumori nello spogliatoio: “I calciatori del Napoli hanno tutti per contratto un premio, e quelli che non lo avevano hanno avuto da me la promessa di un premio se fossimo arrivati primi, secondi o terzi. La mia generosità è andata oltre la fase contrattuale. E come se un regista venisse da me a chiedermi un surplus sul contratto perchè il film è andato bene. Gli risponderei: scusa, ma ti ho ingaggiato per fare un film che andasse male?”.

Poi torna sulla sfuriata successiva alla trasferta di Lecce, definita da lui ‘una scampagnata’: “Quando entro nello spogliatoio, in quel momento ci entro da tifoso deluso, deluso di essere andato lì per fare una scampagnata. Poi come presidente, già sei ore dopo mi ero calmato. Mi sono detto: Aurelio, non puoi che essere soddisfatto di quanto fatto fino ad ora”. Chiusura sul finale di campionato: “Vorrei un bel pareggio con l’Inter e una vittoria a Torino sulla Juve”.