Dopo il terzo posto dello scorso anno, il Napoli è chiamato al definitivo salto di qualità. La prossima dovrà essere la stagione della conferma ad alti livelli per gli azzurri. Sarà fondamentale muoversi bene sul mercato e non sbagliare nulla, né in entrata né in uscita. Sul fronte-cessioni, l’ambiente azzurro è agitato in queste ore dal caso-Hamsik. Non solo; Mancini, tecnico del City, avrebbe messo nel mirino Lavezzi, dopo la rinuncia a Sanchez. Insomma, i gioielli del Napoli fanno gola. Quanto agli acquisti, archiviato il dietrofront di Criscito, volato verso la Russia, si conta di mettere la parola fine, una volta per tutte, alla telenovela Inler. Di tutto questo e dei temi più caldi relativi all’universo azzurro abbiamo discusso con Paolo del Genio di Canale 8, da anni attento osservatore delle vicende di casa Napoli.



Del Genio, partiamo col caso Hamsik. Lei che idea si è fatto?

A mio avviso, la situazione è più semplice di quel che sembra. Io sono perfettamente d’accordo con il presidente De Laurentiis. Hamsik non va ceduto semplicemente per la pressione del procuratore o per esaudire la sua volontà, considerando anche che ha un contratto ancora piuttosto lungo. Un giocatore del genere va ceduto solo se arrivano offerte soddisfacenti. Il Milan, se è interessato, contatti il Napoli. Basterà sedersi ad un tavolo per verificare la consistenza di un’eventuale proposta. E sarebbe anche un modo per ridimensionare certe figure come quelle dei procuratori.



Ogni riferimento a Mino Raiola mi sembra francamente voluto. Secondo lei, nella questione Hamsik, ci sono delle analogie con trasferimenti come quelli di Ibra e Balotelli, orchestrati dal potente procuratore…

Potrebbero esserci delle analogie ma, come accennavo poc’anzi, parliamo di falsi miti, che vanno demoliti secondo me. Se nel braccio di ferro tra De Laurentiis e Raiola, dovesse vincere il primo, sarebbe un bene per tutto il calcio, non solo per il Napoli.

Lei come si comporterebbe con lo slovacco, che a tutt’oggi non ha ancora smentito le sue dichiarazioni pro-Milan apparse su Pravda?



Sicuramente il fatto che Hamsik non abbia ancora smentito nulla, non depone a suo favore. Lui ha un sito personale, poteva farlo lì oppure tramite l’ufficio stampa del Napoli. Sono passate 48 ore e questo silenzio fa pensare. Ad ogni modo i tifosi azzurri devono abituarsi. Essendoci in squadra dei grandi giocatori, è normale che questi siano sempre al centro di voci di mercato. Io, comunque, non mi sento molto coinvolto emotivamente da questa faccenda. Hamsik è un ottimo giocatore ed un professionista ma, se partirà, sono sicuro che arriverà un sostituto all’altezza.

Quale potrebbe essere secondo lei? Si è vociferato di Pastore, anche se Zamparini chiede cifre folli…

Se dovessimo cercare un giocatore simile ad Hamsik sul mercato, faremmo sicuramente fatica. Lui è un atipico, è un centrocampista che staziona quasi stabilmente nella metà campo avversaria. L’acquisto di Pastore mi sembra quasi impossibile. L’argentino è un tipo di giocatore completamente diverso, però sono sicuro che potrebbe sacrificarsi e coesistere al meglio con Lavezzi e Cavani.

A proposito di Lavezzi, pare che il Pocho sia finito nel mirino del City, su richiesta di Mancini.

Il Manchester City è uno dei club economicamente più potenti al mondo. Si è visto che, se vuole, può tutto. Al momento si tratta però di semplici voci. Di certo, mi sembra molto più probabile che sia il City a mettere sul piatto grosse cifre per un giocatore che il Milan. Non ce lo vedo il club rossonero disposto a spendere 30-35 milioni per Hamsik o per altri.

 

In ogni caso, i tifosi del Napoli devono aspettarsi qualche partenza eccellente?

Io credo che alla fine il tridente azzurro resterà intoccabile. Dovrebbe arrivare una grossa offerta e comunque non basterebbe. Primo, perché il Napoli, per avallare un’ipotetica cessione, dovrebbe assicurarsi sul mercato un elemento di pari valore, cosa non facile, e poi perché il bilancio societario è in ordine, dunque non c’è alcuna necessità di vendere.

 

Finirà prima o poi la telenovela Inler?

Penso che si chiuderà al prossimo incontro tra le parti, nel bene o nel male. Tutto sommato, il Napoli ha alternative allo svizzero, il giocatore non molto, anche se potrebbe essere attirato dai 2,2 milioni di ingaggio che potrebbe offrirgli la Juve.

 

In entrata quali nomi consiglia alla dirigenza azzurra?

L’ultimo nome che è uscito fuori (ne ha parlato la Bild, ndr), quello di Marko Marin, mi sembra molto buono. E’ un classe ’89, che è già da tempo nel giro della Nazionale tedesca e che mi sembra particolarmente adatto al modulo del Napoli con due trequartisti. Anche Vidal è ottimo.

 

In attacco chi prenderebbe come vice-Cavani?

Alcuni nomi che stanno circolando, come quelli di Trezeguet e Rolando Bianchi, non mi convincono. Preferirei più un attaccante che partecipa alla manovra, uno come Floro Flores o Maxi Lopez.

 

 

E veniamo all’annoso tema dei diritti di immagine. Lei è favorevole o contrario alla politica di De Laurentiis?

Credo che non si tratti di essere pro o contro. Il presidente ha motivato questo suo atteggiamento con la necessità di aumentare il fatturato. Può darsi che più avanti le cose vengano riviste. E poi in fondo il Napoli, per i diritti di immagine, ha perso solo Obinna, che non mi pare questo gran fenomeno. Lo stesso Criscito non è venuto in azzurro per una questione di ingaggio. Al momento il tetto-ingaggi è sui 2 milioni, ma col tempo penso che verrà innalzato a 3. Non credo però che vedremo mai al Napoli stipendi da 5 o 6 milioni.

 

Il presidente ha parlato anche di potenziare la ‘cantera’, che lui ha chiamato, napoletanamente parlando, “scugnizzeria”. Può essere lì il futuro del club?

Sicuramente è una strada molto lunga. Per il momento ci si sta lavorando. Invece mi sembra che lo scouting funzioni già bene. Sono tanti i mercati tenuti sotto controllo, da quello sudamericano a quello olandese o francese.

 

Per finire, in quali altri settori dovrà crescere il Napoli per assurgere definitivamente al ruolo di grande? La società sembra avere tanti progetti, dalla costruzione di nuovi campi al canale tematico.

Il Napoli deve migliorare un po’ in tutti i settori ma mi pare che lo stia già facendo, pian piano. Il Napoli Channel è un bel progetto, come quello di costruire nuovi campi a Castel Volturno. Sono tutte cose che possono aiutare a migliorare l’immagine del club. E se migliora l’immagine, può crescere anche il fatturato. Più soldi vuol dire più acquisti. Anche perché aumentare il fatturato mi sembra l’unico modo per finanziare il mercato, visto che la società non fa grosse follie.

 

(Alessandro Basile)