Il Napoli festeggerà quest’anno il ritorno in Champions dopo la bellezza di 21 anni. Un ritorno storico, che sarà anticipato dalle prove generali del trofeo Gamper, in programma il prossimo 22 agosto, contro i padroni di casa del Barcellona. Walter Mazzarri, giustamente, è al settimo cielo: “Se ci invitano, vuol dire che stiamo diventando importanti”. Ed è proprio questa la grande sfida del ‘new deal’ targato De Laurentiis: far entrare stabilmente il Napoli tra le grandi del calcio italiano e, possibilmente, europeo. Ne farà parte solo chi ne ha la piena volontà, ha sottolineato il patron, e tutti hanno pensato subito a Lavezzi, corteggiato dalle sirene d’Oltremanica del City. Dopo è arrivata la smentita da parte dello stesso presidente, ma le voci sul conto del Pocho stanno impazzando. Per saperne di più sul futuro dell’argentino ed in genere sulle prospettive del Napoli mazzarriano, abbiamo chiesto l’intervento di Mimmo Carratelli, firma di prima grandezza del giornalismo partenopeo, autore di diversi libri sulla storia del club azzurro.
Carratelli, che fa Lavezzi, va o resta?
Secondo me resta di sicuro. Mi sembra molto difficile che parta, anche per via del prezzo piuttosto alto della sua clausola rescissoria (32 milioni di euro, ndr).
Ma secondo lei perché De Laurentiis ha sottolineato spesso, in questi giorni, il discorso-clausola? Sembrava quasi dire: “Se mi portate 32 milioni, lo vendo…”.
A mio avviso il presidente vuole vedere che quotazione ha Lavezzi sul mercato internazionale. Ma non per venderlo, solo per valutarne il reale valore.
Questo Lavezzi, però, continua a segnare sempre di meno: quest’anno ha siglato solo 6 reti in campionato. Il Napoli potrebbe provare a prendere un top player al suo posto, uno che i gol li faccia, oltre che farli fare…
Sì, è vero, Lavezzi segna troppo poco. Ma il top player non c’è oppure costa troppo. E magari De Laurentiis difficilmente gli darebbe un ingaggio congruo. Il Pocho, comunque, per come è congegnato il Napoli, resta un giocatore indispensabile. Certo, se iniziasse a segnare di più, sarebbe meglio (ride, ndr).
Hamsik-Milan: un’ipotesi ormai decaduta?
E’ un’ipotesi che non è mai esistita. Il discorso è questo: il Napoli ha preso bei giocatori: Inler, Dzemaili, Britos, ma il modulo resterà inalterato. Con questo sistema, non si può rinunciare ai ‘tre tenori’, anche se questo inchioda la squadra ad un unico schema
Insomma, lei chiede un Napoli e soprattutto un Mazzarri più elastici tatticamente.
Io penso che bisognerebbe trovare delle alternative al modulo consueto (3-4-2-1, ndr). So che a Mazzarri non piace la difesa a 4, allora si potrebbe provare un 3-4-3 puro, con Lavezzi, Cavani e un altro attaccante di spessore. Secondo me il Napoli deve prendere una prima scelta, uno come Forlan. Certo, non sarà un affare semplice, ma l’uruguagio ha dei colpi eccezionali.
Con Forlan sarebbe un Napoli da scudetto?
Credo proprio di sì. Come ho già accennato, non basterà prendere una punta per la panchina, ci vuole uno al livello dei titolari. Forlan sarebbe il top, ma anche Trezeguet andrebbe bene. Il francese ha ancora molto da dare.
Gargano va recuperato alla causa?
Gargano viene da un’annata negativa, ma perché spesso si trovava in inferiorità numerica a centrocampo, era da solo contro 3 o 4 avversari. Per me ha delle buone qualità, è vero che sbaglia tanto, ma assicura velocità e cambi di ritmo.
E’ lui il partner ideale di Inler?
E’ una coppia completa, di sicuro. Se Gargano torna ai livelli di un annetto fa, farà di nuovo parte dei titolarissimi. In caso contrario, vedo bene Dzemaili.
Chi ha fatto il miglior mercato finora?
La Juve, se prende Rossi e Vidal, è la regina. Subito dietro la Lazio di Klose e Cissè ed il Napoli. L’Inter è da valutare con Gasperini, la Roma mi pare abbia dei problemi
E se il Napoli prende il bomberone che lei consiglia?
Allora diventa a livello delle primissime. Basta che non arrivi il nipotino di Lucarelli (ride, ndr). Oltre a Forlan, mi piace molto anche Suarez…
Lei è innamorato degli uruguaiani, abbiamo capito. Chi altro le è piaciuto in Coppa America?
Estigarribia del Paraguay e poi tante conferme, come ad esempio Vargas, anche se è stato espulso in semifinale, Maicon e l’ex-laziale Muslera.
Lei ha scritto diversi libri sul Napoli, tra cui una biografia dell’ex-presidente Ferlaino. Lui e De Laurentiis sembrano due personaggi agli antipodi.
Sono molto diversi, mi pare chiaro. Ferlaino era un presidente-presidente, non amava apparire, ma aveva rapporti molto forti con Federazione, Lega e stampa. Passava per antipatico e forse lo era. Una volta disse: “Grazie all’antipatia sono rimasto per 30 anni alla guida del Napoli”. De Laurentiis, invece, è tutto l’opposto, è uno showman. Ha portato nel calcio il suo entusiasmo, è uno ancora relativamente ‘nuovo’ dell’ambiente. Dal punto di vista imprenditoriale ha fatto ottime cose ma deve rivedere, ad esempio, la politica degli ingaggi. Se non lo fa, non vedremo mai a Napoli un campione da 3-4 milioni all’anno. E poi non può gestire tutto lui, deve costruire una società nuova.
Per finire, che si aspetta dalla partecipazione in Champions del Napoli? Sarà una semplice passerella o magari ci scappa il colpaccio, cioè il passaggio del girone?
La vedo più come una passerella. Meglio preservare le energie per il campionato, che è più importante. Piuttosto, non snobberei la Coppa Italia; potrebbe essere finalmente l’occasione per vincere un trofeo, che sarebbe il primo dell’era De Laurentiis. Sarà anche una coppetta ma meglio di niente…
(Alessandro Basile)