Anche a Napoli si può soffrire dei famosi “mal di pancia”. Questo termine, coniato per identificare il malumore di Ibrahimovic ai tempi dell’Inter, ha fatto scuola e adesso viene ripreso spesso e volentieri. In casa partenopea a soffrirne, al momento, pare essere Ezequiel Lavezzi, che una volta tornato in città dopo le vacanze post Coppa America, ha cominciato a dare segni di insofferenza, tanto che anche il patron De Laurentiis ha dovuto – affettuosamente – alzare la voce con il Pocho. Inevitabilmente le voci di mercato, preso atto di questa situazione non idilliaca, si sono moltiplicate a più non posso e hanno raggiunto l’eco mediatico di quelle che, a lungo, avevano avuto come protagonisti Marek Hamsik e il Milan. Con una differenza sostanziale, a livello contrattuale, che separa i due casi: Lavezzi ha nel contratto con il Napoli una clausola rescissoria di 32 milioni di euro, Hamsik no. Questo significa, molto semplicemente, che qualsiasi club si presentasse a De Laurentiis con i soldi previsti dalla clausola diventerebbe il nuovo proprietario del cartellino del Pocho, senza che la volontà del giocatore o – come nel caso di Hamsik – del patron abbia alcun peso. Allo stato attuale delle cose ci sono due club interessati al Pocho e tutti e due militano nella Premier League: il Manchester City e il Tottenham, mentre l’interesse dell’Inter per Lavezzi – sinora solo accennato – risulta poco credibile, soprattutto se non dovesse partire l’olandese Sneijder. Sirene inglesi dunque per Lavezzi, che però non si sono ancora tramutate in offerte concrete, anche se la presenza al ritiro di Dimaro di un noto collaboratore di Mancini – visto parlare fitto fitto con Bigon – ha messo in allarme il popolo azzurro.



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In realtà comunque anche per il Pocho vale lo stesso identico discorso che si è fatto a più riprese per Sneijder: i due sono corteggiati ed hanno numerosi estimatori, nessuno dei quali però ha concretamente avanzato alcuna offerta economica. Qualora arrivassero, altri due grandi talenti del calcio italiano sarebbero pronti a salutare.



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