Il Napoli si coccola il suo nuovo re. Edinson Cavani è il Messia del popolo azzurro. L’uomo arrivato dopo Maradona, che vuole riportare gli azzurri ai livelli dell’era-Diego. Un nuovo Pibe, se vogliamo. Un Matador, per la precisione. Uno che mata portieri e difese avversarie così, come se nulla fosse. Ciò che stupisce delle sue prodezze è l’apparente semplicità. La freddezza con cui le confeziona. Basti pensare alla gara col Milan. Tre rasoiate precise, impeccabili, calciate divinamente. Abbiati, Nesta e Thiago Silva – mica tre allocchi – che assistono imperterriti allo spettacolo. Vorrebbero impedirlo, ma non possono. Mentre ci pensano, Cavani li ha già fulminati. Uno, due, tre colpi e il Diavolo è affondato. E’ già la quinta tripletta da quando l’uruguagio è a Napoli, numeri da record. Vittime sacrificali – prima del Milan – Lazio, Sampdoria, Juventus e gli olandesi dell’Utrecht. Numeri incredibili, dicevamo. Per un attaccante unico nel suo genere. Implacabile in area di rigore, e questo si sa. Ma anche generoso, resistente, infaticabile. Raddoppia, corre, pressa, torna a dare una mano. Un simil-Cruijff, più che un novello Diego, che era tutt’altro tipo di artista, nel complesso. Cavani non arriva a quei livelli (per ora, almeno…) ma ha un merito enorme: quello di aver riportato in auge in quel di Napoli parole come successo, gioia, trionfo. E poi quella parola lì, scudetto, che i più scaramantici si ostinano a non pronunciare. Dall’alto della sua classe, il Matador trascina il Napoli e seduce le folle. Ma anche gli altri club, è naturale, inevitabile, è la legge del mercato, insomma. E chi ti ha sedotto, il fortissimo bomber? Nientemeno che il Barcellona, la squadra più forte di tutte. La voce sta girando da tempo, si narra di un Guardiola innamorato pazzo del centravanti di Salto. E come potrebbe essere altrimenti, viste le sue vaste e variegate doti. I blaugrana già sognano un reparto-monstre con lui, Messi e Villa, davvero la crème de la crème del calcio. Ma hanno fatto i conti senza l’oste, che in questo caso ha le sembianze di Aurelio De Laurentiis. Uno che non ha paura di dire no a Moratti e Berlusconi, e perchè non dovrebbe farlo anche con gli spagnoli. Finora il patron ha tenuto duro, resistendo a tutti gli assalti portati ai suoi gioielli. E difficilmente si comporterà in maniera diversa, con Cavani.
“Vale più di 100 milioni”, disse il DeLa qualche tempo fa. E’ inestimabile, in altre parole. Perchè l’oro di Napoli, oggi, si chiama Edinson Cavani. Lo hanno capito anche in Catalogna, anche se Pep Guardiola non se n’è fatto ancora una ragione…