Mazzarri sapeva bene che col Chievo non si scherza e che i gialloblu possono risultare ancor più pericolosi dei big. Ma, proprio in vista dello scontro con i big, con Fiorentina, Villareal e Inter, in particolare, ha provato a sottoporre i suoi giocatori ad uno stress forse eccessivo, un allenamento nel match, in vista di un altro match. Qualcosa è andato storto, perché i continui cambi, forse, sono stati un po’ troppo continui. Quindi, niente da fare; c’è chi parla di maledizione. Tant’è che, per i partenopei le sconfitte col Chievo hanno raggiunto quota tre. Quest’ultimo parte subito aggressivo, cerca di governare il gioco; lo schema inedito degli avversati va letto, interpretato e bisogna adeguarsi in fretta: manca, infatti, Lavezzi, in attacco ci sono Mascara, Santana, Pandev mentre Hamsik e Lavezzi assistono dalla panchina. Al 10’ il Napoli prova a reagire all’aggressività della squadra di Verona, con Dzemaili che tenta un affondo, ma senza la dovuta precisione e, quindi, senza alcun successo. Tutto il primo tempo si protrae con una serie di occasioni sprecate, con Santana, nel Napoli, le cui sortite sulla sinistra non vengono adeguatamente sfruttate dai compagni. La ripresa si mostra più brillante, con De Sanctis che si ritrova a terra per dovere fermare un tiro dalla distanza di Hetemaj. Mazzarri, al 15’, fa entrare Inler e Cavani (fuori Santana e Maggio). Di Carlo, per tutta risposta, rilancia con Moscardelli e Sammarco. Fernandez, su corner, riesce quasi a imbucare di testa, seguito da Moscardelli e Paloschi che danno parecchio filo da torcere a De Sanctis. Il pressing del Chievo non dà tregua, sino a quando al 27′, su respinta di Fideleff lancia Moscardelli, che firma l’1 a 0. Come se non bastasse, si gioca un’altra occasione, con un tiro all’incrocio del palo che obbliga De Sanctis a compiere delle acrobazie per impedire al Chievo il raddoppio. Il nervosismo, ormai, rende il Napoli sempre più impreciso, mentre il Chievo, dato il poco tempo a disposizione, si chiude a riccio, con Di Carlo che richiama Paloschi per Mandelli. Per Di Carlo, il festeggiamento vale doppio: si tratta, infatti, della sua centesima vittoria.