CALCIOMERCATO NAPOLI – Esce nuovamente allo scoperto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Il focoso numero uno azzurro, uno dei più eccentrici e nel contempo innovativi patron del nostro campionato, si è intrattenuto per una bella chiacchierata con la redazione de Il Corriere dello Sport, toccando diversi e svariati argomenti. Si parla naturalmente anche di mercato. Il collega del quotidiano romano incalza il napoletano su quale potrebbe essere la prossima stella del Napoli, e lui risponde in maniera vaga, dettando però una linea precisa: «Io ammiro i giovani e mi piace accompagnarli sulla via del successo. Il Napoli continuerà a cercare baby talenti che col tempo prenderanno il posto dei meno giovani». Un Aurelio De Laurentiis storicamente grande ammiratore dei giovani campioni sparsi per il globo ma anche di quelli non ancora affermati. I casi recenti di Fernandez, Fideleff, lo stesso Ruiz, ne sono un esempio, senza dimenticarsi naturalmente di Hamsik, Lavezzi e Cavani, prelevati (soprattutto i primi due) quando erano ancora semi-sconosciuti o comunque non si erano ancora affacciati nel grande calcio. Si parla anche di allenatori. De Laurentiis non disdegnerebbe un tecnico straniero sulla panchina del proprio Napoli: «Forse Villas Boas, ne ho parlato spesso con i miei collaboratori portoghesi, ma per il Napoli che ha una impronta sudamericana è meglio Mazzarri…». Dopo aver fatto i complimenti ad Allegri, per il grande passo Cagliari-scudetto, e al presidente del Milan Berlusconi «uno che capisce di calcio», il numero uno di Castel Volturno espone la propria tesi sul flop nerazzurro di Gian Piero Gasperini: «Mourinho aveva una personalità fortissima, dirompente, e aveva vinto tutto. Riproporsi sarebbe stato difficile per chiunque, forse solo uno come Ferguson non avrebbe avuto problemi». De Laurentiis non si dimentica naturalmente di rimarcare la propria idea della Superlega, un campionato con le 40 formazioni più forti d’Europa, una Champions League permanente: «Bisogna creare un campionato in cui possano partecipare sei, sette italiane, sei, sette tedesche e così via. Poi dato che sono un po’ integralista dico che bisogna mettere insieme le squadre dei cinque paesi calcisticamente più importanti».



Una proposta che non sembra per ora essere accolta dal presidente della Uefa, Michel Platini, che ha invece recentemente modificato la manifestazione continentale, allargandola ai più svariati campionati in modo da differenziare i partecipanti.

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