Il Napoli passa, conquista la semifinale di Coppa Italia, eppure, nella magica notte del San Paolo, c’è qualcuno che non sembra del tutto felice. O meglio, lo è, eccome, ma preferisce approfittarne per uno sfogo che fa rumore. Il mittente non può che essere lui, il vulcanico Aurelio De Laurentiis, che ha voluto bacchettare tutto e tutti. Le ultime uscite degli azzurri non state di certo esaltanti e il patron non ha potuto non ammetterlo: “A volte, quando giochiamo con le provinciali, sembra quasi che non ci vada di giocare…”. Da qui il solito rimedio ‘delaurentiisiano’, ovvero creare un super-torneo con sole 12 squadre. Eh no, caro presidente, con le piccole bisognerà imparare a giocarci, prima o poi. Ma il punto è un altro. E che punto: “Se mi fate stufare me ne potrei pure andare”. Una dichiarazione che farà, e sta già facendo discutere. De Laurentiis denuncia “un’aria di disfattismo che non mi piace”. In fondo, è lui ad aver riportato il Napoli nel calcio che conta: “Qui non si vince da 20 anni…”, ricorda. Il presidente ci è rimasto molto male per qualche critica di troppo. In tal modo – è il suo teorema – si creano delle “negatività che poi si trasmettono sui giocatori e anche sul lavoro dell’allenatore”. L’Aurelio furioso è il primo a volere un Napoli forte, competitivo, che riesca finalmente ad alzare il suo primo trofeo, magari proprio quella Coppa Italia che adesso sembra un po’ più vicina. Senza trascurare, naturalmente, gli altri obiettivi: in campionato la missione è entrare tra le prime cinque, in Champions, quella di provare quantomeno a spaventare il Chelsea. Qualche giornata-no, ha sottolineato ancora il presidente, può capitare, ed è facile pensare ai tanti punti persi con le piccole. L’importante, però, è che i valori reali della squadra saltino fuori nelle occasioni importanti. E quelle, dice De Laurentiis gonfiando il petto, il Napoli non le fallisce mai. Per questo, e non solo, massima fiducia nella dirigenza e nei suoi collaboratori: sono da escludere, a quanto pare, ipotesi di rimpasti al vertice. Insomma, il presidente vuole, o meglio, pretende un clima più sereno attorno alla squadra, che va incoraggiata, sostenuta dal tifo e dall’ambiente circostante. Anche perchè (e qui fischieranno le orecchie al Sindaco De Magistris) “in questa città l’unica cosa che funziona è il calcio”.



Il patron ritrova un attimo di serenità solo quando si parla del pubblico del San Paolo e della tifoseria in genere: è a loro, spiega, e soltanto a loro che dedichiamo le nostre vittorie. Con buona pace dei ‘criticoni’…

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