Il Genoa ha la meglio sul Napoli per 3-2. Una partita vivace, che sembrava orientata alla vittoria del Grifone dopo un’ora di gioco. Ma le due reti sul finale di Cavani e Lavezzi l’hanno riaccesa , mettendo in dubbio il risultato fino allo scadere. Tre punti comunque meritati per i giocatori di Marino: pressione, gioco sulle fasce e qualità. Sono questi i fattori che hanno permesso al grifone di vendicare la sconfitta tennistica di un mese fa. Per il Napoli una prestazione incolore che non arresta la continua emorragia di punti, ormai più che preoccupante in ottica coppe.
– La gara inizia con la coreografia della nord genoana in onore del gemellaggio trentennale che unisce le due tifoserie. Nessuna sorpresa invece in campo. Con Marino che non cambia modulo di gioco, optando ancora per il 4-3-3. Il nuovo tridente Sculli – Palacio – Gilardino sfida i due tenori più uno partenopei. Infatti, le leggi del turn over convincono Mazzarri a preferire Pandev a Cavani, nel ruolo di prima punta. Dopo una breve fase di studio il Genoa inizia a macinare gioco e azioni. Il primo vero tentativo capita sui piedi di Gilardino. Dopo un violento tiro da fuori di Jankovic, Frey respinge il pallone in area. Il biellese si catapulta sul pallone, ma il suo tentativo si infrange tra le gambe di Palacio, incolpevolmente sulla traiettoria. I rossoblù non mollano ed alla mezzora trovano il gol che sblocca il match. Un lancio di Moretti trova la sponda Gilardino. Tutto pronto per il destro al volo di Palacio che fa centro per la decima volta, prenotando la palma di gol della giornata. Il Napoli accusa il colpo e il Genoa non si ferma. Sculli, lasciato colpevolmente libero al cross, trova Gilardino in movimento in area. Rete di testa da opportunista ritrovato e prima rete con la maglia genoana. Il Napoli sotto shock non reagisce. A un minuto dalla fine P. Cannavaro deve abbandonare il gioco, così da permettere l’ingresso di Maggio e il cambiamento di modulo del Napoli, che passa a un 4-3-3.
– Il Napoli torna in campo con un altro piglio, ma non basta. Tanto possesso di palla, ma rare occasioni da gol. La più clamorosa capita sui piedi di Hamsik. Ma lo slovacco a tu per tu con Frey si fa freddare dall’ex viola. Gol sbagliato, gol subito. Dopo un centinaio di secondi un contropiede veloce dalla sinistra, mette in moto l’asse in orizzontale Sculli – Gilardino – Palacio, con la botta dalla destra dell’argentino che regala il tris ligure. Lavezzi continua a sfrecciare tra le linee, ma il Grifone si copre bene, non rischiando nulla. Entra Cavani dopo qualche minuto e alla prima chance non perdona. Maggio dalla destra offre un traversone teso che trova l’uruguayano libero in area al colpo di testa. Il Napoli sembra crederci e dopo un minuto trova il 3-2. Lancio lungo di Gargano per Lavezzi che brucia tutta la difesa sullo scatto e in area supera Frey. Con dieci minuti ancora da giocare i partenopei sono legittimati a credere al pareggio. Ma l’ultima parte di gioco non offrirà ulteriori emozioni, grazie ad un Genoa attento e chiuso dietro. Il Genoa conquista una vittoria meritata e guarda alla complicata trasferta di Bergamo. Per il Napoli, il riscatto in campionato è rimandato alla sfida contro il Cesena, anche se dovrà rinunciare a Lavezzi squalificato.



GENOA-NAPOLI 3-2

 

Genoa (4-4-2): Frey; Mesto, Granqvist, Kaladze, Moretti; Kucka, Sculli (33′ st Birsa), Biondini (43′ st Sampirisi), Jankovic (28′ st Seymour); Palacio, Gilardino. A disp.: Lupatelli, Jorquera, Pratto, Zé Eduardo. All.: Marino

 

Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro (46′ pt Maggio), Britos; Zuniga (11′ st Cavani), Dzemaili, Gargano, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Pandev (28′ st Vargas). A disp.: Rosati, Fideleff, Fernandez, Inler. All.: Mazzarri



 

Arbitro: Rocchi

 

Marcatori: 31′ e 25′ st Palacio, 36′ Gilardino (G), 35′ st Cavani, 37′ st Lavezzi (N)

 

Ammoniti: Kucka, Mesto, Jankovic, Palacio (G), Cannavaro, Lavezzi, Dzemaili (N)

 

GENOA

 

FREY 6 Quando serve, risponde presente. Quando non può farci nulla, si infuria giustamente con i suoi. 
MESTO 6 Prestazione opaca con diverse difficoltà su Dossena e Lavezzi nell’ultimo periodo di gara. 
GRANQVIST 7 Partita quasi perfetta del gigante svedese. Molti anticipi e tempismo perfetto quando bisogna stroncare sul nascere ogni tentativo di Lavezzi. 
KALADZE 6,5 Prova d’altri tempi si oserebbe dire. Calma tipica di quelli che ne hanno viste già tante, quando si deve coprire l’esiguo vantaggio. Qualche colpa sul gol di Cavani, da dividere con Granqvist. 
MORETTI 6 Un po’ di apprensione nel secondo tempo con Maggio. Rimedia sul finale con due salvataggi decisivi. 
BIONDINI 6 Solito lavoro sporco per l’operaio da i capelli rossi, già idolo della gradinata Nord. (dal 36 s.t. SAMPIRISI s.v.) 
KUCKA 6,5 Lezioso e distratto nel primo tempo. Prende coraggio nel secondo e torna a offrire muscoli e corsa alla fase offensiva e difensiva. 
JANKOVIC 7 Sembra essere sul punto di sbocciare la promessa serba, da troppo tempo sfortunata e colpita dagli infortuni. Continue discese e servizi precisi per i compagni. (dal 28 s.t. SEYMOUR 6,5 Entra subito in partita, a differenza del compagno di nazionale e reality Edu Vargas. Pressing a tutto campo ed arma in più per la fase finale del match.) 
SCULLI 6,5 Lotta come al solito e si inserisce come sa. Già a suo agio negli schemi di Marino. Perfetto l’assist per il 2-0. (dal 33 s.t. BIRSA s.v.) 
PALACIO 8 Si inventa una rete da applausi che sblocca il risultato. Non si adagia sugli allori e continua ad aiutare i compagni anche indietro. Trova anche la doppietta, ma la sostanza non cambia. Il migliore. 
GILARDINO 7 Dopo il terzo assist dallo sbarco a Genova, trova anche la tanto sospirata rete. Non sazio, regala l’ennesimo assist a Palacio. Sembra rinato, ma è troppo presto per dirlo. 
MARINO 7 Organizzazione di gioco ed equilibri ritrovati. La sua cura inizia a dare i primi frutti.



NAPOLI

 

DE SANCTIS 6 Non le manda a dire ai suoi dopo le continue disattenzioni. Incolpevole. 
P. CANNAVARO 5,5 In difficoltà quando viene pressato. Gara al di sotto della sua media. (Dal 45’ p.t. MAGGIO 6,5 I trascorsi doriani sono ricordi vivi e dalla destra crea pericoli continui finchè trova pronto Cavani alla conclusione. ) 
CAMPAGNARO 6 Il più lucido della retroguardia campana. Benino nei disimpegni, poche colpe sulle reti. 
BRITOS 5 Non anticipa quando dovrebbe. Si fa schiacciare dagli avversari. 
ZUNIGA 5 Poco incisivo sulla destra, meglio quando lo aiuta Maggio, ma non basta. (Dal 12 s.t. CAVANI 6,5Rete da opportunista alla prima occasione utile.) 
GARGANO 6,5 Non sbaglia nulla per tutta la partita. L’unico a impostare l’azione azzurra. 
DZEMAILI 6 Fa rimpiangere Inler nel primo tempo. Più aggressivo nella seconda metà quando sfiora addirittura la rete. 
DOSSENA 6 Arriva più volte al cross, ma non trova mai nessuno pronto. 
HAMSIK 5 Si divora un gol a inizio secondo tempo. Per il resto più errori che spunti. 
LAVEZZI 6 Primo tempo da dimenticare. Si ritrova nella seconda frazione svariando per ogni versante d’attacco. Trova il gol sfruttando la sua velocità. 
PANDEV 5 Da prima punta non rende. Sarà meglio che Mazzarri se ne rendi conto. (dal 33 s.t. E. VARGAS s.v.) 
MAZZARRI 5 Perde il pallino del gioco fin dalle prime battute. Troppo campo lasciato agli avversari e il turn over non può diventare una scusa. 
ROCCHI 6,5 Arbitra bene, usando le ammonizioni per frenare un match dai ritmi forsennati.

 

(Francesco Davide Zaza)