Morgan De Sanctis non ci sta e dice la sua sulle polemiche che stanno divampando in queste ore. Pietra dello scandalo un video diffuso su Youtube in cui si vede il portiere del Napoli esprimere un apparente disappunto dopo il gol di Cavani nel match Napoli-Lecce dello scorso dicembre, finito 4-2 per gli azzurri. L’estremo difensore abruzzese ha ammonito tutti a non scatenare un’inutile caccia alle streghe. Non c’è nulla di strano in quelle immagini, a suo parere: si trattava di un semplice “gesto di liberazione”, visto che la squadra arrivava da tre pareggi consecutivi. Con il Lecce, ha spiegato De Sanctis, è stata una gara particolare. Il Napoli, una volta portatosi sul 3-0, ha subìto una prima rete avversaria e rischiato pure di prendere la seconda. In definitiva, conclude il portierone, “chi mi conosce, sa che esulto solo negli spogliatoi”. Certo, qualche dubbio rimane, anche dopo queste dichiarazioni. Ma forse, per il bene del calcio, è meglio credere alla tesi esposta dal giocatore azzurro. Un personaggio che, peraltro, non è mai stato al centro di episodi scabrosi ed anzi, al contrario, si è spesso messo in luce per le sue qualità umane, oltre che tecniche. Niente caccia alle streghe, dunque, da parte nostra e dei media in genere, ma solo una normale e legittima richiesta di chiarezza; senza trascurare, naturalmente, il dovere di cronaca. De Sanctis, a margine dell’incontro di Fiumicino tra Federcalcio, arbitri e società di serie A, ha esternato anche sulla lotta-scudetto. E’ ancora presto, ha detto, per dire se siamo attrezzati o meno per il tricolore (come si legge sul portale TuttoMercatoWeb). L’importante, ha aggiunto, è che il Napoli resti aggrappato al gruppo di testa, con l’obiettivo di arrivare in Europa. Niente cali di tensione, quindi, e concentrazione massima in vista delle prossime cinque partite, in cui, a suo giudizio, si deciderà tanto. Una cosa è certa, comunque. La squadra di Mazzarri sta assorbendo nel migliore dei modi l’assenza di Lavezzi. In molti temevano un ridimensionamento degli azzurri, orfani del Pocho, ed invece il campo ha detto tutt’altro. L’argentino rimane fondamentale nell’economia del gioco, è forse l’arma primaria di questo Napoli. Ma non l’unica.
I gol di Cavani, gli inserimenti di Hamsik, il ritrovato affiatamento di Gargano ed Inler, la rinascita di Pandev: si spiegano così i successi colti contro Genoa e Palermo. Aspettando un certo Vargas…