Tegola sul Napoli: i deferimenti che erano nell’aria sono arrivati, e sono stati consegnati oggi. Dunque, ecco prendere forma anche la tranche del processo sul calcioscommesse di cui tanto si parlava; si diceva che il Napoli fosse coinvolto, e in effetti gli avvisi di garanzia riguardano la società partenopea e tre tesserati dell’epoca (due lo sono ancora, in più c’è Silvio Giusti). Cosa significa il deferimento? Che il Pubblico Ministero ha notificato agli interessati di avere concluso le indagini preliminari; da tali indagini sono poi derivate richieste di archiviazione per una serie di indagati, tra cui i fratelli Cossato, Luca Ariatti, il giornalista Gianluca Di Marzio. Per alcune partite anche Gianello e Giusti potrebbero essere arcivhiati, ma non per Sampdoria-Napoli, quella che resta la gara incriminata. Nel capo d’accusa si legge che Gianello e Giusti sono indagati per “aver compiuto atti diretti ad alterare il risultato dell’incontro di calcio Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010”. La partita è diventata poi famosa: i blucerchiati cercavano l’accesso ai preliminari di Champions League, e vinsero grazie a un gol nella ripresa di Pazzini, superando il Napoli che invece aveva già centrato la qualificazione all’Europa League. Nello specifico Gianello e Giusti si sarebbero rivolti, per alterare il risultato, a due calciatori del Napoli in particolare, Paolo Cannavaro e Giuseppe Grava, entrambi ancora tesserati per il club (Cannavaro è titolare e capitano). I due avrebbero rifiutato di collaborare, ma non avrebbero denunciato il fatto: si tratterebbe, se venisse confermato, di omessa denuncia, per intenderci la stessa accusa (poi divenuta condanna) inflitta ad Antonio Conte. Cannavaro e Grava quindi rischiano qualche mese di squalifica, sempre che dal processo emerga effettivamente che i due difensori sono colpevoli, perchè un avviso di garanzia è una semplice notifica di un’indagine. La Società Sportiva Calcio Napoli rischia invece due punti di penalizzazione, essendo stata deferitaper responsabilità oggettiva, sia per omessa denuncia che per illecito sportivo. Con il probabile patteggiamento, i punti di penalità scenderanno a uno soltanto. Aspettiamo il processo e la relativa sentenza, ma per ora possiamo già dire che se dovesse essere così il Napoli se la caverebbe tutto sommato con poco, anche se quell’eventuale punticino potrebbe pesare nella lotta per lo scudetto. Matteo Gianello è la figura chiave della vicenda:
Reo confesso, sarà ascoltato dal Procuratore Stefano Palazzi. Era lui, stando alle indagini, che si teneva in contatto con i fratelli Cossato e Silvio Giusti, per “verificare la possibilità di orientare risultati o alterare risultati”. Un approccio ritenuto “compulsivo” e un “susseguirsi frenetico di contatti”. Morgan De Sanctis ha già detto la sua su quel famoso Sampdoria-Napoli, rivelando come non sia mai stato a conoscenza del coinvolgimento di suoi compagni, giurando sulla loro buona fede e su quella di Mazzarri, che “invitò tutta la squadra, nonostante avessimo già acquisito l’accesso alla competizione europea, ad avere il massimo impegno agonistico, in quanto da ex teneva a fare bella figura”.