Brutta sconfitta per il Napoli, che cade per la seconda volta in questo campionato al cospetto dell’Atalanta. Una rete di Carmona al 19′ decide una partita non bellissima ma giocata comunque su ritmi accettabili, condizionata lievemente da un terreno reso pesante dalla pioggia. Con questa sconfitta il Napoli perde la seconda posizione a vantaggio dell’Inter vede scappare la Juventus, ma nel weekend potrà approfittare dello scontro diretto, a condizione che ritrovi la condizione migliore e faccia progressi sotto porta, dove senza Cavani le cose si fanno dure. Ottima vittoria invece per l’Atalanta, che si porta a quota 12 punti in classifica e rilancia le sue ambizioni.
Come detto non è stato uno spettacolo da registrare: il campo pesante e scivoloso ha reso difficile la manovra e gli scambi rapidi. I ritmi però sono stati accettabili, le occasioni da gol alla fine ci sono state e il punteggio ha contribuito ad aumentare la suspence per il risultato finale. Nel complesso meglio il secondo tempo, nel primo il Napoli ha vivacchiato in attesa di trovare il gol come regalo, l’Atalanta si è accontentata di contenere.
Partita di maturità: gli orobici hanno condotto il gioco da subito, hanno dimostrato di voler vincere più che evitare di perdere e trovato il gol non si sono accontentati di chiudere gli spazi in modo disordinato, trovando invece ripartenze che hanno fatto male al Napoli e legittimando il successo con una gestione di gara accorta. I tre punti sono il giusto premio a un gruppo che si conosce bene e che gioca divertendosi e facendo divertire.
Troppo poco, e non può bastare l’assenza di Cavani per giustifcare il K.O.: se il Napoli è questo senza il Matador, lo scudetto non sarebbe meritato, nè si può pensare di giocarselo. Consigli ha parato tanto e bene, ma i partenopei raramente hanno dato l’impressione della grande squadra ferita che con calma e raziocinio raddrizza la partita; anzi, si sono gettati in avanti senza avere un’idea precisa di cosa fare. A volte va bene, più spesso si paga con la sconfitta, come in questo caso.
Poteva essere una partita complessa date le condizioni del campo e la ruvidezza dei contrasti: invece ha diretto bene, lasciando correre il gioco molto spesso e intervenendo solo quando necessario. Le cinque ammonizioni sembrano starci tutte, nei novanta minuti ha sempre fatto vedere di avere la gara in pugno. Di questi tempi, non scontato.
L’intervento più complesso è quello su tiro di Insigne nel primo tempo, ma poi nella ripresa alza il muro e prende tutto, che sia alto o basso Grande uscita sui piedi di Hamsik, bravissimo ancora sullo slovacco, sicurissimo nelle uscite, una sicurezza per la difesa.
Capitano coraggioso, nel primo tempo è lui che strappa, cuce e spinge, suonando la carica. Cala leggermente alla distanza, ma dalla sua parte Dossena fa una figura barbina.
Non perde mai di vista Pandev, che spesso gira al largo, e sugli inserimenti dei centrocampisti si dimostra sempre attento.
Anche lui gioca una gara accorta ed essenziale, però sempre con il coltello tra i denti e tirando la carretta. Il Napoli non ha una punta vera e questo lo facilita.
Il meno brillante tra i difensori, nel primo tempo trova comunque campo per e avanzate. Nella ripresa deve più che altro contenere, e lo fa sempre bene.
Piace al Napoli che vorrebbe farne il vice o post Maggio. Stasera ha dato un saggio delle sue capacità: corsa, tecnica, continui spostamenti a sinistra, una spina nel fianco. ()
Il gol bellissimo è il giusto premio a una gara in cui spesso e volentieri deve abbandonare il fioretto per dedicarsi alla clava. Esce vincitore dalla sfida con gli avversari.
Lui la clava la usa di mestiere, e anche stasera non si esime dal compito. Rimedia un giallo in avvio che non lo condiziona, continua come se nulla fosse.
Si perde nell’acqua di Bergamo, e alla fine non si trovano tracce del suo operato.
Anche lui spuntato, cerca costanti spunti e corre tantissimo, ma difetta in precisione e peso. Nel secondo tempo spreca un contropiede importante. ()
Si batte come un leone, ma raramente è incisivo. Sbaglia una conclusione non impossibile, ha il merito dell’assist a Carmona.
All. COLANTUONO 7 – La sua Atalanta piace per il coraggio che mette in campo: doveva vincere, e ha giocato con i tre punti fissi in testa. Se stanno bene fisicamente, i suoi possono dare fastidio a tutti.
Poco impegnato, viene trafitto dal destro chirurgico di Carmona senza colpe eccessive. Poi, ordinaria amministrazione.
Come al solito è quello più intraprendente del terzetto. Gioca in costante proiezione offensiva, ma quando c’è da coprire non si tira indietro. Un po’ appannato.
Entrataccia su Moralez che gli costa il giallo nel primo tempo, appare spesso nervoso e fatica a contenere Denis. Si avventura in avanti un paio di volte senza fortuna.
Anche lui soffre tanto le ripartenze veloci dell’Atalanta. Dalla sua parte entra Schelotto, che ha un altro passo e lo manda in crisi. Sostituito.
( Gioca a sinistra ma non si vede mai)
Mazzarri lo toglie subito, perchè la corsa come al solito c’era ma la lucidità per fare da spalla a Inler difettava.
( Ci mette tanto impegno e come sempre si avvicina in zona gol per provarci da fuori, stavolta senza esito)
Regia disordinata e lenta, si fa vedere sempre e chiede palla con costanza, ma i risultati sono scarsini.
Altra bocciatura: da quando ha perso il posto da titolare non è più lui. Sgroppate a vuoto e errori banali, anche con le mani (una rimessa direttamente out). Giustamente cambiato, troppo tardi.
( Ha un’occasione buona ma arriva tardi per il tap in)
Capisce che senza Cavani deve essere lui a prendere le redini della squadra, e lo fa: imposta, copre, tira, cerca assist. Non trova il gol, ma resta più che sufficiente.
Tanto movimento, è quello che impegna di più Consigli. Splendida una giocata veloce con Hamsik, dimostra personalità ma il gol che sbaglia è clamoroso.
Non pervenuto: senza Cavani è poca cosa, perchè non è una prima punta ma è costretto a farla.
All. MAZZARRI 5 – In questi anni ha dato un’identità ben precisa alla squadra, ma non può avere ancora il problema di non sapere come far giocare i suoi quando manca Cavani. Altre volte non aveva pagato, stasera sì.
(Claudio Franceschini)
Carmona al 19′ p.t.
Consigli; Belliini, Stendardo, Manfredini, Brivio; Schelotto (dal 41′ s.t. Raimondi), Carmona, Cazzola, Bonaventura; Moralez (dal 36′ s.t. De Luca), Denis. (Frezzolini, Polito, Lucchini, Matheu, Scozzarella, Troisi, Marilungo, Parra, Palma). All. Colantuono
De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Gamberini (dal 25′ s.t. Mesto); Maggio, Inler, Behrami (dal 9′ s.t. Dzemaili), Dossena (dal 31′ s.t. Vargas); Hamsik; Insigne, Pandev. (Rosati, Colombo, Grava, Britos, Fernandez, Aronica, Donadel, El Kaddouri). All. Mazzarri
Orsato di Schio