Il Napoli batte l’Udinese (clicca qui per il video di sintesi della partita) e resta incollato alla Juventus in vetta alla classifica. Nell’attesa che lo scontro diretto della prossima giornata (sabato 21 ottobre alle 18) faccia fuori i secondi, i partenopei si godono un Marek Hamsik a cinque stelle. Lo slovacco ha trascinato anche ieri sera, aprendo le marcature al trentesimo minuto di una partita spigolosa ed offrendo una prestazione di alto livello, l’ennesima di questo primo scorcio stagionale. Si dice che sia il miglior inizio di stagione di Hamsik con il Napoli: difficile stabilirlo con certezza dal momento che Marekiaro ci ha abituato a partenze sprint. Tuttavia quest’anno il giocatore sembra aver raggiunto una maturazione inedita: i tifosi del Napoli sperano che assieme a Cavani possa trascinare la squadra verso quell’obiettivo tabù ma mai come quest’anno verosimilmente possibile. Per parlare di Marek Hamsik, vero e proprio giocatore del momento, abbiamo intervistato in esclusiva Gianluca Nani, il direttore sportivo che lo portò in Italia ai tempi del Brescia, nell’estate 2004. Ecco le sue impressioni.



Direttore, quando lo scoprì si aspettava che Hamsik potesse arrivare a questi livelli? Quando lo abbiamo preso fece subito capire di avere le stimmate del grande campione. Lo aggregammo subito alla Primavera, nonostante avesse un’età inferiore, e già allora dimostrò di essere diverso. E’ stato uno di quei giocatori su cui non abbiamo mai avuto dubbi.



Mazzarri lo sta impiegando da trequartista: era quello il suo ruolo naturale? Le squadre slovacche giocavano tutte col 4-4-2 e lui stava sulla linea dei centrocampisti, sia da centrale che come esterno. Noi lo abbiamo subito inquadrato come una mezzala, la cui capacità migliore era quella dell’inserimento senza palla, alla Lampard per capirci, o alla Marchisio per usare riferimenti nostrani. Poi c’è da dire una cosa.

Ovvero? Che Hamsik è un giocatore che sa fare tutto. Ora va di moda un ruolo nuovo, il trequartista “alla Boateng”, quello che si butta dentro. Prima il trequartista era più uno come Totti, o Platini, giocatori capaci di mandare in porta gli altri. Ora il “dieci” ha pecurialità più fisiche, e maggiori capacità d’inserimento più che di suggeritore: Hamsik può farlo benissimo.



Mazzarri lo ha coltivato bene… Ormai il mister lo conosce benissimo, perchè lo allena da quattro anni, e ha saputo sfruttarne le caratteristiche. Hamsik può fare tutto: la mezzala, il mediano, il trequartista. Da esterno rende di meno, ma è talmente bravo che è capace di rendere dovunque lo si collochi.

Come fece a scovare Marek Hamsik? Ero in giro per l’Europa con un osservatore del Brescia, Maurizio Micheli. Lo notammo in Slovacchia, ci piacque subito e prendemmo lui e un altro giocatore: vennero entrambi per un periodo di stage a Brescia e alla fine rimase solo Marek.

C’era concorrenza di altre squadre su di lui in quel momento?

Quando l’abbiamo preso no: ci abbiamo creduto perchè notammo una diversità in lui. Dopo in Italia l’unica squadra che ha mostrato di credere in lui è stato il Napoli, nonostante avesse disputato un campionato di B ad alto livello (40 partite 10 gol nel 2006-2007, ndr).

Si parlava molto anche di Inter e Juventus: c’è stato qualcosa di concreto? L’unica trattativa concreta è stata col Napoli, non c’è stata nessuna asta. E’ stato bravo il Napoli a credere in lui dopo che noi l’avevamo cresciuto: lo hanno seguito quando era da noi e l’hanno comprato.

Proprio il Napoli è tornato a pescare da Brescia, acquistando Omar El Kaddouri: con la dovuta “educazione” potrebbe seguire le orme di Hamsik? E’ un tipo di giocatore assolutamente diverso. Possono magari coprire lo stesso ruolo, la mezzala o il trequartista, ma con caratteristiche molto diverse. Anche El Kaddouri ha qualità importanti, ma personalmente ritengo Hamsik un fuoriclasse.

 

(Carlo Necchi)