Alla bella età di 32 anni (33 da compiere a giugno), Hugo Campagnaro ha conosciuto finalmente la gioia di essere convocato in Nazionale. Quella argentina, che alla fine ha deciso di chiamarlo, dopo le ripetute voci degli ultimi mesi. La precisazione non è scontata, perchè per qualche tempo la candidatura di Campagnaro è stata viva anche per l’Italia di Cesare Prandelli, viste le origini italiane del difensore. E invece l’ha spuntata la Selecciòn, con il ct Alejandro Sabella che ha deciso di chiamarlo in vista dell’amichevole con la Svizzera, prevista per il prossimo 29 febbraio. Nell’elenco dei convocati figura anche il nome di un altro difensore del Napoli, ovvero quel Federico Fernandez di cui Mazzarri, finora, ha dimostrato di fidarsi pochissimo. Sul fronte elvetico, invece, ci saranno Inler e Dzemaili: insomma, l’amichevole di Berna avrà un sapore tutto partenopeo: “Anche questo rende questa convocazione speciale, in campo ci sarà un po’ di azzurro del Napoli”, ha spiegato Campagnaro, interrogato a caldo per commentare la lieta novella. Il ‘Toro’ di Cordoba si è detto naturalmente felicissimo per la chiamata: “Condivido questa gioia con la mia famiglia e con i compagni di squadra, l’allenatore e il gruppo”. La convocazione, ha aggiunto, è una grandissima soddisfazione personale nonchè una gratifica per l’impegno mostrato tanto in allenamento quanto in partita. Tanto orgoglio, insomma, da parte sua, e peccato che, ad incoraggiarlo, non ci sarà anche il Pocho Lavezzi, che Sabella, un po’ a sorpresa, ha deciso di escludere. In tutta sincerità, ha sorpreso anche la stessa chiamata di Campagnaro. Questo non per discutere il valore assoluto del giocatore, che resta alto (in molti, fino a qualche tempo fa, l’avrebbero voluto nella Nazionale italiana), ma fa rimanere perplessi un aspetto, e cioè che tale ‘premio’ sia arrivato in un momento di forma assai scadente. Le ultime prestazioni del giocatore parlano chiaro: il valoroso Hugo si è concesso delle distrazioni non da lui, tanto da obbligare Walter Mazzarri a concedergli un po’ di riposo, come accaduto contro il Chievo al San Paolo. Chissà, però, che proprio questa ‘chiamata alle armi’ non riesca
A rigenerare un Campagnaro mai visto così in flessione. Se lo augura l’allenatore, e pure la tifoseria, che lo considera un idolo per la grinta e l’attaccamento alla maglia.