Aurelio De Laurentiis si coccola il suo super Napoli. La squadra azzurra, dopo aver schiantato il Chelsea, è ormai una realtà del calcio internazionale. E lo sono, naturalmente, i suoi gioielli, corteggiati dalle big d’Europa. Che, però, possono attendere, secondo il vulcanico patron, che oggi, ai microfoni di Radio Marte, ha parlato di questo ed altro. A suo avviso, Lavezzi, Hamsik e Gargano “fanno parte del progetto e della famiglia”. Dunque non si toccano, a meno che “qualcuno non pensi che la sua missione sia terminata”. In quel caso, sotto col piano B, cioè convincere l’indeciso di turno, fermo restando che “non costringiamo nessuno”. Insomma, il gruppo Napoli va avanti, e guai a chi tocca i campioni, a meno che non siano loro stessi a chiedere il divorzio. Eventualità difficilissima, al momento, considerando anche, nel caso di Lavezzi – come ribadito dal suo agente Mazzoni – il profondissimo rapporto esistente tra il Pocho e la piazza partenopea. Che, dopo la magica notte di Champions, sogna di ‘matare’ anche l’Inter. De Laurentiis ci ha tenuto ad avvertire tutti: guai a pensare che sarà una passeggiata. E’ vero che i nerazzurri sono in crisi, ma hanno comunque tanti campioni e un allenatore esperto: “La gara va preparata con umiltà, mi aspetto massima concentrazione”. Quella con l’Inter sarà la prima partita di un ciclo durissimo, con tanti impegni, tutti di altissimo profilo. Non va trascurato, oltre al match di ritorno con i Blues, quello col Siena, che potrebbe spianare agli azzurri la strada per la finale di Coppa Italia. Il presidente vorrebbe che la squadra riuscisse ad alzare il primo trofeo della sua gestione, che oltretutto aprirebbe un’autostrada per l’Europa League. Quanto alla gara di Londra, ecco il suo appello: “Vorrei più biglietti per i nostri tifosi, più di 2700, onde evitare anche possibili incidenti”. E’ un Napoli sempre più internazionale, e la sua crescita viene testimoniata dal terzo posto come coefficiente Uefa alle spalle di super-potenze come Real Madrid e Barcellona. De Laurentiis ne ha approfittato per una riflessione di carattere ‘storico’: il Napoli glorioso resta quello di Maradona, ma anche quello messo in piedi da lui non scherza. Questo non vuol dire che tutti gli anni si debba far faville: “Un anno si fa meglio in Champions, un altro si privilegia il campionato…”.



Per finire, il tema stadio: massima unità di intenti col Sindaco De Magistris, col Napoli pronto a fare la sua parte, confrontandosi anche con i tifosi. Servirà un impianto bello ampio per contenere l’affetto debordante dei napoletani…

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