Attento Napoli, il Chelsea ci crede. Soprattutto ‘questo’ Chelsea che, dopo la fine della breve era Villas Boas, sembra rinato. Almeno dal punto di vista psicologico, delle motivazioni, della grinta. Il gioco non è ancora brillante, ma in due sole gare – quelle con Roberto Di Matteo in panchina – non si poteva pretendere chissà cosa. Specie da una squadra che avrebbe bisogno di un bel restyling, soprattutto per ragioni anagrafiche. Ma adesso, dopo due vittorie di fila tra FA Cup e campionato, si respira un’atmosfera diversa, ben esemplificata dalle parole di Didier Drogba: “Ce la possiamo fare, perché abbiamo i giocatori, la personalità e il carattere per farcela”. L’ivoriano ha ricordato una cosa: “Siamo riusciti in imprese ancora più difficili in passato”. Alla squadra, a suo giudizio, non resta che creare qualche occasione in più, sperando di avere maggiore fortuna. E il riferimento, in quest’occasione, è all’ultimo match contro lo Stoke City: “Potevamo fare tre o quattro gol, se non avessimo colpito palo e traversa”. Ne è bastato uno, invece, quello dello stesso Drogba – giunto alla centesima rete in Premier League – per aver ragione dell’ostica formazione ospite, che ha giocato in dieci per quasi tutta la gara (espulso Fuller al 25′). Per il match di mercoledì col Napoli, il bomber africano ha chiamato a raccolta il pubblico. In gare così, ha detto, “c’è bisogno che i tifosi siano forti e bravi, anche se dovessimo commettere degli errori”. Insomma, una chiamata alle armi, e guai a chi diserta. Anche Di Matteo crede alla rimonta, dopo il duro ma non irrimediabile 3-1 dell’andata. Il tecnico italiano, per motivare ulteriormente i suoi, ha citato l’esempio del recente match tra Arsenal e Milan, vinto dai Gunners per 3-0. La formazione di Arsene Wenger, che partiva da un 4-0 sul groppone, ha sfiorato un’impresa che sarebbe entrata nella leggenda. Il nuovo mister dei Blues spera naturalmente in un esito diverso per i suoi, ma la prestazione dovrà essere simile. “Ora crediamo un po’ di più di poter rimontare”: merito, appunto, dell’Arsenal e delle due vittorie colte la scorsa settimana. Vincere aiuta a vincere, si sa, e questo motto sembra valere pure alle latitudini britanniche.
Il futuro invece può attendere: “Cosa farò il prossimo anno? Non posso distrarmi, c’è il Napoli alle porte”. Altrochè, Roberto.