Stasera allo Stamford Bridge il Napoli gioca la partita più importante della sua storia recente e non solo. L’incredibile cavalcata degli azzurri, partita 8 anni fa in quel di Lanciano, dalla serie C e da una società che non esisteva, trova ora il suo nuovo apice nella sfida di ritorno valevole per gli ottavi di Champions League contro il Chelsea. Sotto il cielo londinese la squadra di Mazzarri, riassegnata al suo traghettatore dopo il congelamento della squalifica ad opera del TAS, proverà a difendere con le unghie e con i denti il 3-1 ottenuto all’andata. Un doppio vantaggio sudato e meritato tre settimane fa, dal quale ripartire questa sera per colorare un po’ d’azzurro l’inferno londinese. Nel mirino ci sono i quarti di finale della Champions League, un traguardo mai raggiunto neanche dal grande Napoli. Quello di ieri, quello di Maradona e dei due scudetti, della vittoria nella coppa Uefa e delle numerose vittorie. C’erano Maradona e Careca, ma c’era anche Ottavio Bianchi, silenzioso traghettatore di una macchina quasi perfetta. Oggi ci sono Cavani, Lavezzi ed Hamsik, ma c’è anche tanto Mazzarri. Per parlare del Napoli di oggi e per la disamina tattica della sfida di stasera abbiamo contattato, in esclusiva per IlSussidiario.net, proprio Ottavio Bianchi. Questo quanto emerso dall’intervista con l’allenatore dei grandi successi partenopei del passato.



Come impostare tatticamente la sfida dello Stamford Bridge?

Rispetto troppo il lavoro degli allenatori per dare una mia impressione. Il Napoli, comunque, ha una grande condizione; un’impostazione tattica collaudata molto buona che sfrutta bene le caratteristiche dei suoi uomini. Penso che il Napoli non deve perdere la sua identità, presentarsi allo Stamford Bridge senza timori reverenziali. Anche se in casa gli Inglesi hanno sempre qualcosa in più…



Meglio lasciare il pallino del gioco al Chelsea?

Il Napoli deve fare quello che fa di solito. Se gli danno spazio diventa micidiale. I due sulle fasce ed i tre davanti sono le armi migliori per gli azzurri. Gli inserimenti di Hamsik da dietro; Cavani che non dà punti di riferimento e Lavezzi che salta costantemente l’uomo contro la statica difesa del Chelsea lasciano buoni margini di speranza. Sarò ottimista ma credo che adesso sia il momento del Napoli. I giocatori sono cresciuti insieme ed in un contesto tattico che non è mai cambiato, penso gli azzurri siano ampiamente favoriti.

Quali sono i punti deboli del Chelsea?



I Blues sono una squadra piuttosto logora. La difesa innanzitutto, ma anche in avanti sono un po’ datati. Fanno fatica a fare gol, una squadra piuttosto lenta con centrocampisti che non garantiscono il cambio di passo. Il Chelsea è da inizio stagione in difficoltà, non si può accendere la luce all’improvviso. Ormai arrivati a questi punto della stagione, mi sembra davvero difficile credere in un’improvvisa rinascita.

Decisivi rischiano di essere i calci piazzati… Il Napoli ha mostrato diversi problemi sotto questo aspetto…

Gli azzurri sanno benissimo che fuori casa non bisogna rischiare falli ingenui. Servirà solo prestare maggiore attenzione…

E sulle palle alte?

Sulle palle alte il Napoli è ben assestato. La squadra di Mazzarri può contare su un ottimo portiere; i tre difensori centrali sono spesso impeccabili, personalmente non credo ci siano grosse difficoltà anche per gli inserimenti dalle retrovie. Del resto cosa dovrebbe dire il Barcellona che ha tutti piccoletti?

Quanto può incidere la differenza di esperienza?

No, la differenza d’esperienza non conta. Sono le gambe la cosa importante.

Un eventuale passaggio del turno potrebbe incidere, in negativo, sul campionato?

Il Napoli è su tre fronti bene, quindi credo non ci dovrebbero essere ripercussioni. Per il prosieguo della Champions molto dipenderà dal sorteggio. Nei quarti ci sono due squadre che non avrebbero dovuto qualificarsi come l’Apoel e l’Olympique Marsiglia. Se gli azzurri per combinazione beccano una di queste due le semifinali sarebbero a portata di mano. Poi ci sarà da ridere, anche perché nel confronto diretto il Napoli non mi sembra inferiore alle altre.

(Massimiliano de Cesare)