Indossare la maglia del Napoli rimane il suo sogno, ma non al punto di passare un intero anno a fare panchina e tribuna. Ha le idee chiare Lorenzo Insigne, attaccante del Pescara, ma di proprietà del club azzurro. Il giovane bomber, dal ritiro dell’Under 21, ha affrontato il tema futuro alla sua maniera, diretta ed incisiva. Se l’alternativa, dunque, è ammuffire tra le riserve, “allora preferisco continuare a giocare da qualche altra parte”. Insigne, insomma, scalpita, e non ci sta ad essere messo in disparte, come purtroppo accade a molti giocatori della sua età. “Sono giovane e voglio soprattutto andare in campo e giocare”. Va capito il ragazzo. Evidentemente si è guardato intorno e ha visto che la maggior parte dei suoi coetanei fa la spola tra allenamenti e tribune senza mai vedere il campo. Poi ci sono quelli che vengono mandati in prestito per farsi le ossa, come si diceva una volta e come sta accadendo a lui col Pescara; va bene un anno, due o anche tre, ma poi le società dovrebbero fare una scelta. Decidere una volta per tutte cosa fare di un determinato calciatore, senza far trascorrere anni e anni dispensando illusioni. Avrà pensato a tutto questo, Insigne, e ha deciso che lui, questa ‘fine’, per così dire, non la vuole fare. Per di più, a Napoli sarebbe durissima. Avrebbe davanti gente come Lavezzi e Cavani, praticamente il top, senza dimenticare un Pandev che De Laurentiis farà di tutto per trattenere in maglia azzurra e la promessa Vargas. Un ragazzo come lui, con il ‘vantaggio’ di avere un cognome esotico. Senza trascurare l’eco arrivato dal Cile delle sue imprese, per carità. Rischia di essere affollatissimo, in pratica, l’attacco del Napoli 2012-13. Inoltre la società, come se non bastasse, potrebbe prendere anche un’altra prima punta, magari da alternare al Matador: un ruolo, questo, che non esiste in rosa, visto che Cristiano Lucarelli è stato prima sedotto con la riconferma – apparsa ai più abbastanza improbabile – e poi abbandonato. In definitiva, De Laurentiis e Bigon dovranno valutare bene la situazione del reparto offensivo e, una volta analizzate le varie implicazioni, decidere cosa fare del giovane Insigne. Uno che in serie B, con il fantastico Pescara di Zeman, sta facendo faville e una chance la meriterebbe eccome. Dargli spazio vorrebbe dire aprire un nuovo capitolo del progetto Napoli.



La valorizzazione di un prodotto del vivaio, con l’obiettivo di aprire la strada ad altri talenti della cantera: anzi, pardon, scugnizzeria.

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